Lotta alla malnutrizione
Globalmente sono 124 milioni le persone che soffrono di fame acuta, mentre 151 milioni di bambini sono affetti da arresto della crescita.
Tanti progressi sono stati fatti grazie all’impegno della comunità internazionale ma la fame continua a manifestarsi in modo più intenso e persistente tra le popolazioni già vulnerabili e svantaggiate: le regioni del mondo più colpite restano l’Asia meridionale e l’Africa a Sud del Sahara.
Un dato questo che va analizzato anche a partire dalla considerazione che la denutrizione passa di generazione in generazione: una bambina denutrita, quando crescerà e sarà mamma, avrà molte possibilità di dare alla luce un bambino affetto da malnutrizione. Inoltre, un bambino che nei primi 1000 giorni di vita ha sofferto di malnutrizione acuta avrà ritardi permanenti nello sviluppo fisico e nell’apprendimento e non diventerà mai un adulto pienamente autonomo. Investire nei primi 1.000 giorni di vita di un bambino determina il futuro delle nazioni e lo sviluppo di un paese.
L’approccio LVIA
LVIA opera per curare e prevenire la malnutrizione infantile acuta severa, la forma più grave di malnutrizione che, compromettendo lo sviluppo fisico e intellettivo, può provocare danni permanenti che il bambino subirà per tutta la vita.
Le attività si sono rivolte anche alla salute delle neo-mamme e delle donne incinte per supportarle in queste fasi delicate per la buona crescita del bambino.
Le attività stanno rafforzando non solo dei servizi per la cura della malnutrizione, ma anche le reti sociali, dal villaggio fino all’ospedale, per l’identificazione della malnutrizione fin dai primi stadi. Come? Attraverso le Campagne sanitarie nei villaggi, il dialogo tra i centri di salute e gli ospedali, la formazione del personale sanitario e degli animatori che, vivendo nei villaggi, possono consigliare e formare le famiglie.
L’identificazione tempestiva della patologia è importante per evitare gravi conseguenze. In Burkina Faso ad esempio, dopo aver effettuato delle campagne di villaggio in villaggio per monitorare lo stato nutrizionale dei bambini, è stata sviluppata la “strategia del perimetro brachiale a domicilio” per insegnare ai genitori come si misura il perimetro del braccio ai propri bimbi al fine di monitorare il loro stato nutrizionale: si tratta di una pratica semplice che può stoppare la malnutrizione prima che raggiunga lo stadio più grave perché permette d’identificare anche forme più lievi di malnutrizione e quindi di procedere con le cure tempestivamente.
I laboratori culinari indirizzati alle mamme per utilizzare alimenti locali e cucinare piatti nutrienti sono un’altra buona pratica di prevenzione che funziona in contesti ad alto tasso di malnutrizione, come il nord del Burkina Faso e il centro-nord del Mali. Parallelamente, le attività di lotta alla malnutrizione si svolgono anche con le azioni per migliorare l’accesso all’acqua potabile, nell’ottica di un intervento integrato dal momento che il poter utilizzare acqua sicura è la prima condizione per tutelare la salute.