Sostegno e formazione alle comunità in Mozambico che affrontano la crisi climatica
Lo scorso marzo il ciclone Gombe si è abbattuto sulla Provincia di Nampula, in particolare sui distretti di Monapo, Mossuril e Nacala Porto che ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione, colpendo infrastrutture e mezzi di sussistenza e causando la perdita di terreni agricoli con una conseguente disponibilità minore di cibo che ha aggravato l’insicurezza alimentare. Le stime parlano di 30.664 persone colpite, 20 feriti e 10 morti.
Nella provincia di Nampula, soprattutto nelle sue zone rurali, le persone faticano ad accedere all’acqua pulita e la copertura dei servizi igienici è fra le più basse del Mozambico. Oltre alle persone costrette a lasciare le proprie abitazioni distrutte dal ciclone, il flusso migratorio interno delle persone in fuga dagli attacchi dei gruppi armati è in costante aumento.
Le risorse presenti nelle comunità che ospitano gli sfollati non si sono dimostrate sufficienti, causando così un aumento della competizione nell’accesso a servizi sanitari già inadeguati e a fonti d’acqua pulita con un sistema idrico mal funzionante. In questo modo, le norme igieniche non riescono ad essere rispettate, contribuendo al diffondersi di malattie come la diarrea, il colera e il Covid-19.
A sostegno degli sfollati e delle popolazioni ospitanti
Per rispondere alle necessità umanitarie, l’azione di LVIA si è concentrata sull’incremento e il miglioramento della copertura dei servizi igienico-sanitari e sulla diffusione del consumo di alimenti nutrienti e diversificati. Inoltre secondo luogo, le famiglie coinvolte stanno adottando tecniche e tecnologie produttive adattate ai cambiamenti climatici e buone pratiche nutrizionali.
Nel Distretto di Meconta, una zona dove la presenza di sfollati raggiunge il 24.6% della popolazione totale, è stato costruito un pozzo per l’approvvigionamento dell’acqua potabile. Inoltre, presso l’ospedale di Ampita è stato riabilitato il sistema di raccolta e stoccaggio dell’acqua e è stato costruito un blocco di servizi igienici prima assenti.
Il progetto ha realizzato anche una serie di attività di formazione e sensibilizzazione con l’obiettivo di intensificare la resilienza delle comunità di fronte alle sfide del cambiamento climatico. In particolare:
- Lo sviluppo delle capacità e assistenza tecnica per agricoltori e tecnici delle istituzioni locali (SDAE – Servizi distrettuali per le attività economiche) di Nacala Porto e Meconta, grazie a tre sessioni di formazione frontale e tre di formazione pratica, dove alcuni dei temi vertevano sulla gestione e conservazione del suolo, il compostaggio, l’ottimizzazione delle risorse idriche e l’igiene alimentare;
- L’acquisto e la distribuzione di kit con sementi e attrezzi ad 80 famiglie e a 6 associazioni di agricoltori locali tra Namialo e Nacala. Queste ultime sono state anche dotate di sistemi di irrigazione mobili. Sono stati poi creati vivai comunitari, con appezzamenti dimostrativi dove applicare le teniche di agricoltura conservativa e da cui i produttori potranno poi estrarre altre piantine da coltivare nei singoli appezzamenti di terreno;
- Una campagna di sensibilizzazione sulle malattie trasmesse dall’uso di acqua contaminata e sulla prevenzione del Covid-19 attraverso dimostrazioni pubbliche, visite a scuole e ospedali, trasmissioni radiofoniche e distribuzione di materiale come sapone, disinfettante, maschere, depuratori d’acqua, secchi e guanti;
- Spot radiofonici sulle buone pratiche per una corretta alimentazione e per affrontare i problemi legati alla diffusione delle malattie trasmesse per via oro-fecale e per prevenire i contagi da Covid-19
Le campagne di sensibilizzazione che si sono svolte questa estate si ripeteranno in due fasi per ogni quartiere: al mattino “Lezioni di Sensibilizzazione” in luoghi pubblici (fontane, mercati e altri luoghi aperti) e nel pomeriggio “Visite di Sensibilizzazione Porta a Porta” (visite domiciliari, durante le quali le famiglie sono state sensibilizzate e sono stati distribuiti volantini su come usare le latrine, lavarsi le mani, usare le zanzariere, con particolare attenzione a bambini, giovani e anziani). Le attività di sensibilizzazione hanno raggiunto finora più di 15mila persone.