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Sconfiggere la fame è possibile ed è un obiettivo che la comunità internazionale si è posta entro il 2030 (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile n. 2).

Molti progressi sono stati fatti ma oggi sono ancora ben 690 milioni le persone (una persona su dieci nel mondo) che soffrono la fame (Rapporto ONU sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo, 2020)

La risposta di LVIA va al cuore del problema: permettere di uscire dalla povertà grazie al proprio lavoro rafforzando la produzione familiare, dalla coltivazione alla commercializzazione, in ambito agricolo e pastorale.

LVIA opera per lo sviluppo agropastorale supportando l’agricoltura familiare, affinché si passi da un’agricoltura di sussistenza ad un’agricoltura redditizia capace di creare sviluppo locale, ed essere al contempo sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale. Questo significa affrontare quei problemi che in Africa Subsahariana affliggono i piccoli produttori: la scarsità dei servizi alla produzione, la difficoltà di accesso al credito, all’acqua e ai semi, la scarsa organizzazione cooperativa tra i produttori e la conseguente impossibilità di stare sul mercato sono alcuni aspetti.

Tra le buone pratiche attivate da LVIA, ci sono i Centri di Servizi Rurali che, gestiti in modo cooperativo dagli stessi produttori, hanno permesso loro di accedere a macchinari per la produzione e trasformazione, ad input di produzione, a magazzini per lo stoccaggio e che, grazie ad una migliore organizzazione della filiera, hanno portato un valore aggiunto nella commercializzazione e reso possibile un accesso al credito da parte dei contadini.

Sistemi d’irrigazione ed opere anti-erosive sono altre attività che si rendono sempre più necessarie per tutelare i suoli e gestire meglio le risorse naturali in un contesto in cui piove sempre meno e le crisi climatiche aumentano d’intensità.

A causa del cambiamento climatico, le crisi alimentari sono sempre più frequenti. LVIA in questo ambito si attiva per rafforzare la resilienza delle popolazioni quindi, anche nel settore agro-pastorale, per accompagnare le comunità a mettere in atto dei meccanismi di prevenzione e resistenza alle future crisi climatiche. Ad esempio, una buona pratica messa in atto da LVIA consiste nella preservazione delle risorse naturali, ed una migliore gestione delle stesse, per supportare le comunità pastorali che rischiano di perdere il bestiame a causa delle frequenti siccità. Con le comunità pastorali, l’impegno è nel mettere in sicurezza il bestiame (con le vaccinazioni e la produzione di foraggio come scorte per le annate siccitose) e le rotte della transumanza (con la costruzione di pozzi per l’acqua) e nel rafforzare le filiere.

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