Protezione ambientale in Mozambico: il racconto della desk Maurizia Sandrini

Nacala Porto, nel nord del Mozambico, è una città in rapida crescita, ad alta densità di popolazione, con uno sviluppo territoriale disordinato a causa anche della mancanza di una pianificazione urbana appropriata. L’area è inoltre altamente esposta ai fenomeni legati ai cambiamenti climatici, come improvvise piogge torrenziali e violenti cicloni. La combinazione di questi fattori aumenta l’erosione del suolo che indica non solo il rimodellamento della superficie terrestre, ma anche la perdita delle capacità produttiva del terreno e un generale indebolimento dell’ecosistema.

Qui LVIA interviene con una serie di attività di protezione ambientale, finanziate dall’Unione Europea e con il contributo essenziale delle organizzazioni della società civile e delle istituzioni locali nell’elaborazione di soluzioni sostenibili e a basso costo.

Nel mese di novembre Maurizia Sandrini, desk del Mozambico per LVIA, si è recata nel Paese per monitorare le attività in corso.

“Non è un’area facile dove lavorare, le difficoltà sono davvero tante ma lo staff rimane motivato e la comunità è molto partecipe. Stiamo cercando delle misure innovative e sostenibili per arginare l’erosione del suolo. Quando siamo arrivati a Nacala, alcuni giovani del luogo, che fanno parte di varie associazioni ambientaliste locali e che sono stati coinvolti nelle formazioni sulla protezione ambientale promosse dal progetto, avevano già sperimentato diversi modi per arginare il problema dell’erosione del suolo. Hanno parlato con le persone che abitano il quartiere e che affrontano quotidianamente il disagio dei profondi solchi che dividono le case del villaggio. Ci siamo trovati e ne abbiamo parlato insieme, è stato un bel momento di collaborazione e scambio, una vera e propria cooperazione. L’iniziativa è venuta da loro, noi dobbiamo solo accelerare un processo che esiste già.”

Questa tecnica sperimentale consiste nell’installare tra i profondi solchi erosi, delle griglie di canne di bambù riempite di materiale edile di scarto misto ad alberi. Nel tempo, gli alberi, mettendo radici, permettono di rendere stabile il sistema e far filtrare l’acqua senza danneggiare il suolo. L’installazione ha passato la dura prova della stagione delle piogge e, tra le varie opzioni proposte, è attualmente la favorita.

La delegazione dell’Unione Europea in visita al progetto

L’inflazione causata dalla guerra in Ucraina si percepisce anche in Mozambico. L’aumento dei prezzi ha fatto rallentare alcune attività poiché il budget previsto per acquisti e servizi non era più sufficiente. È un problema ricorrente anche in altri paesi, a dimostrazione di come le interdipendenze globali siano forti, che spinge a rinnovare in modo creativo il nostro impegno a lavorare a fianco della popolazione nei centri urbani e nelle zone rurali più lontane.