Mostra “Afar: dove i sogni e la terra bruciano”

Mostra fotografica a cura di
LVIA – associazione di cooperazione internazionale
Foto di Simone Migliaro

Etiopia. Regione Afar, la culla dell’umanità.
Questa, che milioni di anni fa, fu la terra da cui ebbe inizio la storia dell’uomo, oggi si presenta come una savana inaridita per la maggior parte dell’anno. È una delle aree più inospitali del pianeta ma il paesaggio lunare, la polvere di terra bianca, le piccole acacie che ostinate continuano a crescere, la rendono una terra indimenticabile al visitatore.

In questa terra vive il popolo Afar: dediti alla pastorizia sono soliti spostarsi nella regione fermandosi, nei diversi periodi dell’anno, là dove trovano acqua e pascoli per le mandrie.
Il bestiame è la prima – e spesso l’unica – fonte di sopravvivenza; regola i riti sociali, è la compensazione per un torto subito e la dote per il matrimonio. Qui si dice che i pastori morirebbero piuttosto che vendere i propri animali.

L’Afar è una regione di per sé difficile dal punto di vista climatico, la terra è secca e vi cresce poco o niente. E negli ultimi decenni la situazione sta peggiorando poiché le piogge sono sempre più scarse durante l’anno.
Anche se hanno la più piccola impronta ecologica del globo, la fragile esistenza dei pastori nel Corno d’Africa è probabilmente la più minacciata dal cambiamento climatico: le siccità si ripetono con maggior frequenza, acqua e pascoli scarseggiano, cambiano le rotte nomadi e migratorie e aumentano i conflitti tra diverse popolazioni che premono sulle poche risorse nello stesso territorio.

La mostra racconta la vita, le difficoltà e la fierezza di un popolo che non vuole abbandonare la propria terra e anzi, ne difende le risorse.
Illustra anche uno spaccato dell’azione di LVIA, associazione di cooperazione internazionale che opera in Afar per rispondere alla crisi climatica, nei settori vitali dell’acqua, della pastorizia e della protezione della terra dall’erosione.
Preparare queste comunità ad affrontare le future siccità, permetterà loro di continuare ad abitare questa terra.
L’Afar è l’emblema di ciò che potrebbe interessare zone sempre più estese del mondo. È nostro dovere attivarci a favore del nostro pianeta.

La mostra è stato prodotto nell’ambito del progetto Escape4Change: per capire e agire contro il cambiamento climatico” promosso dalle associazioni LVIA ed Eufemia, la collaborazione della Fondazione La Stampa – Specchio dei Temi ed il contributo dell’Unione Europea attraverso il Consorzio delle Ong Piemontesi, nell’ambito del progetto “Frame, Voice, Report” .

 

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