In Etiopia, nelle regioni Afar e Oromia, LVIA implementa misure di acqua, igiene e protezione sociale per contenere il contagio da Covid-19
In risposta all’emergenza sanitaria causata da covid-19, il governo etiope ha deliberato lo stato di emergenza fino a settembre 2020. Sono state disposte una serie di misure volte a impedire assembramenti di persone, anche nei trasporti pubblici; sono chiuse le scuole e sono limitate le manifestazioni religiose.
Alcune istituzioni regionali hanno previsto ulteriori misure di contenimento del contagio, che limitano la mobilità sia tra regioni che all’interno di una stessa regione. Inoltre, molte attività commerciali sono chiuse e chi arriva da paesi terzi è tenuto a rispettare 14 giorni di isolamento. È stato disposto anche il blocco dei voli da e verso 30 Paesi.
I dati OMS ci parlano di 135 casi nel paese (4 maggio 2020). Il profilo del contagiato sta cambiando. Inizialmente si trattava di stranieri, mentre oggi si tratta soprattutto di viaggiatori etiopi provenienti da Dubai, Turchia, Usa, Canada, Inghilterra. Un dato significativo è inoltre quello relativo a persone contagiate che non hanno viaggiato e che non hanno avuto contatti con le persone che sono state identificate come affette dal virus
Lisa Piccinin, capo-progetto LVIA in Etiopia spiega:
Come LVIA abbiamo preso tutte le misure necessarie per garantire l’apertura degli uffici in sicurezza e il telelavoro. Abbiamo ricevuto richieste da parte dei governi regionali e locali dove lavoriamo (Regioni Afar e Oromia) di attivarci per far fronte all’emergenza sanitaria.
Ecco le attività programmate da LVIA
In Afar:
- campagna di sensibilizzazione sui temi igiene e salute nell’ottica della prevenzione del contagio
In Oromia:
- riparazione di un pozzo per permettere alla comunità di avere a disposizione acqua pulita nel villaggio. Senza acqua vengono a mancare le elementari condizioni igieniche. Avere acqua è il primo passo per prevenire pericolosi focolai epidemici.
- predisposizione di misure di protezione del personale delle cooperative che partecipano al progetto e che continuano l’attività
- collaborazione con le imprese locali nella predisposizione di misure di protezione del personale
- collaborazione con le aziende che nel contesto della pandemia producono articoli essenziali (maschere, saponi, materiale per la pulizia, disinfettante, guanti, ecc.) e servizi connessi (supporto a punti informativi, numeri telefonici utili, promozione di un ambiente di lavoro adeguato, pulizia e sanificazione dei veicoli, ecc.)
- promozione del job matching con la creazione di nuovi posti di lavoro, in un ambiente di lavoro sicuro (usare maschere di protezione, distanziamento, misurazione della temperatura corporea, ecc.)
- campagna informativa, in inglese e in amarico, nei centri sanitari, nelle aziende, nei villaggi e nelle città
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