Percorsi di inclusione sociale attraverso l’espressione artistica in Mozambico

Da diversi anni la provincia di Cabo Delgado, in Mozambico, sta affrontando due gravi crisi dalle conseguenze sempre più estreme: da un lato, gli attacchi terroristici ad opera del sedicente stato islamico stanno costringendo migliaia di famiglie a lasciare i propri villaggi in cerca di un rifugio sicuro. Dall’altro, fenomeni climatici sempre più estremi, come le alluvioni, mettono a rischio il sostentamento delle comunità anche nelle province di Niassa e Nampula. In questo contesto la popolazione locale, e in particolare le fasce più giovani, vivono un momento di grande vulnerabilità socio-economica: le scarse opportunità lavorative mettono a rischio anche la sicurezza alimentare di intere famiglie.

Il progetto JOVEM – Nuove opportunità contro le vulnerabilità economiche, sociali e ambientali-  vuole valorizzare il ruolo delle nuove generazioni nella promozione di pace e sicurezza, e al contempo fornire ai giovani gli strumenti per contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile della propria comunità. Il progetto è realizzato in partenariato con l’Istituto Oikos e si realizza grazie al contributo della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo e degli Aiuti Umanitari dei Servizi Federali Belgi.

Una delle attività del progetto ha coinvolto 20 giovani di Nacala e 20 giovani di Namialo in percorsi di inclusione sociale attraverso l’espressione artistica. Alcuni gruppi teatrali locali hanno utilizzato diverse metodologie artistiche per coinvolgere dei gruppi di giovani formati da sfollati e comunità ospitanti, attraverso l’espressione teatrale, la fotografia e l’arte in generale.

Questi laboratori artistici sono in egual misura performance, pratiche di attivismo e forum educativi. Il teatro diventa per gli sfollati, che hanno vissuto il trauma del distacco improvviso dalle proprie case a causa delle violenze dei gruppi terroristici, una sorta di terapia che permette di affrontare e trasformare le difficili esperienze subite.

All’interno dello spettacolo, i membri del pubblico non sono passivi ma attivi, impegnandosi l’uno con l’altro per affrontare questioni di oppressione, conflitto, trauma, disuguaglianza economica, sessismo, razzismo e altre sfide.

Alla fine di questo percorso sono nate due compagnie teatrali e diverse mostre fotografiche.