Tensione in Mozambico per l’arrivo del ciclone Freddy
Il ciclone Freddy ha attraversato il Mozambico venerdì 24 febbraio con venti fino a 113 chilometri orari lasciando dietro di sé distruzione e paura.
Prima dell’arrivo del ciclone, il Mozambico versava già in una situazione di estrema fragilità in quanto, agli inizi di febbraio, è stato vittima di forti e improvvise piogge che hanno colpito in particolare la regione meridionale del Paese, provocando diffuse inondazioni nella città di Maputo e nella provincia.
Secondo quanto riferito, almeno 39.225 persone (7.845 famiglie) sono state colpite, tra cui 14.792 persone sfollate e nove deceduti. Sono state segnalate interruzioni di corrente in tutte le aree colpite, in particolare intorno ai bacini dei fiumi Maputo, Incomáti e Umbelúzi, dove l’acqua ha raggiunto il livello di allerta. Gli spostamenti in tutta la regione sono difficoltosi a causa delle strade allagate e impraticabili, dei ponti distrutti. Si stima che siano stati danneggiati più di 13.500 ettari di terreni coltivati. (dati OCHA).
Secondo l’Australian Institute for Economics and Peace il Mozambico è il secondo Paese a livello mondiale più esposto ai cambiamenti climatici, dopo l’Afghanistan. Ciò a causa di due fattori fondamentali: l’esposizione al rischio (dovuta alla sua localizzazione nella zona di convergenza intertropicale, ai suoi 2700 km di costa, all’esistenza di vaste aree depresse al di sotto del livello del mare e alla presenza di nove bacini idrografici) e il basso sviluppo socio-economico.
Le autorità nazionali, insieme alle organizzazioni umanitarie, stanno conducendo le valutazioni preliminari dei bisogni e dei danni, nonché le prime attività multisettoriali di risposta all’emergenza. LVIA, che lavora proprio nella zona colpita dalle inondazioni, con Caritas Maputo e con altri attori locali, quali la cooperativa di educazione ambientale Repensar, sta mobilitando gli sforzi per raccogliere e distribuire alla popolazione del distretto di Boane beni di prima necessità come acqua in bottiglia, alimenti non deperibili, materiale igienico sanitario, coperte, zanzariere, abbigliamento e candele.
Le attività di LVIA in Mozambico negli ultimi anni si sono proprio focalizzate sull’emergenza climatica e sulle sue conseguenze, come l’erosione del suolo, la siccità e le improvvise inondazioni.
Per chi volesse contribuire agli aiuti umanitari per le popolazioni del Mozambico, è possibile fare una donazione inserendo come causale “Aiuti Mozambico” >>