La crisi dimenticata del Nord Kenya. L’impegno di LVIA
Continuiamo a seguire la crisi del nord Kenya con i report del rappresentante LVIA Emiliano Cesaretti (Vedi aggiornamento di agosto 2019)
Come riportato nel report dell’organizzazione internazionale CARE “Suffering in Silence: the 10 most under-reported humanitarian crises of 2019”, quella del nord Kenya è una crisi “silenziosa” tra le dieci meno raccontate dai mass-media nel mondo. Si legge sul report “In Kenya, intrappolate nel mezzo di inondazioni e siccità, oltre 1,1 milioni di persone vivono senza regolare accesso al cibo e oltre 500.000 bambini sotto i cinque anni hanno bisogno di cure per la malnutrizione. Le condizioni secche in tutto il Kenya hanno causato il deterioramento delle condizioni del bestiame e della produttiva agricola, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e la riduzione di acqua. Secondo le stime internazionali, la produzione agricola si sarebbe dimezzata”.
NORD KENYA
Le inondazioni
Le siccità
Dopo quasi un anno di siccità, a partire dalla seconda settimana di ottobre 2019 su tutta la Contea d’Isiolo si sono abbattute piogge torrenziali che hanno creato problemi quasi maggiori alla popolazione di quelli sperimentati durante il resto dell’anno. L’intensità e la distribuzione delle piogge hanno causato l’innalzamento del livello dei principali fiumi dell’area che, non essendo provvisti di alcun tipo di argine, sono esondati in più punti allagando tutti i villaggi in prossimità delle proprie rive.
Alcune province sono state particolarmente soggette a fenomeni di questo tipo. In molte di queste aree LVIA lavora da anni per promuovere lo sviluppo locale e il benessere della popolazione (Garbatulla, Cherab, Kinna, Sericho, Bulapesa, Wabera, Ngaremara).
In molti casi, le tipiche abitazioni rurali fatte di argilla, legno e paglia si sono letteralmente sciolte, lasciando le famiglie senza un posto in cui dormire. Le popolazioni di interi villaggi sono state o si sono autonomamente, spostate, a creare villaggi in altre aree maggiormente distanti dai fiumi. Molte infrastrutture idriche, vitali per la popolazione durante la stagione secca, sono state danneggiate o completamente spazzate via dalla violenza delle esondazioni. Per dare alcuni numeri, 24.000 persone sono state interessate dalle alluvioni ed esondazioni, circa il 16% della popolazione della Contea e circa il 35% della popolazione che vive in aree rurali (dati da Isiolo Flood Risk Assessment Report Dic 2019-NDMA).
Secondo le informazioni ricevute dalle istituzioni locali e attraverso lo strumento di allerta e comunicazione rapida sviluppato negli ultimi mesi all’interno del Coordinamento degli stakeholder nel settore idrico (WESCOORD), i villaggi più colpiti sono stati Eresaboru e Gafarsa con 835 nuclei familiari, la maggior parte sfollati dalle autorità o scappati volontariamente in aree limitrofe più sicure. Per capire l’entità dei danni, nella sola Gafarsa l’acqua ha portato via 2,8 km di acquedotto, che corrispondevano alla gran parte del sistema idrico locale. Ad Eresaboru il pozzo che forniva di acqua tutto il villaggio è completamente sommerso e non si sa ancora se potrà mai tornare a funzionare e se l’acqua sarà ancora di qualità sufficiente.
Una volta “passata la tempesta”, la popolazione si troverà senz’acqua e senza casa. LVIA, grazie al supporto dell’UNICEF, sta intervenendo per alleviare le condizioni di queste persone attraverso la distribuzione emergenziale di taniche e kit per la depurazione dell’acqua, in modo da garantire a tutti acqua potabile nella situazione attuale. Inoltre, LVIA sta studiando, sempre con l’UNICEF, la realizzazione di un nuovo progetto che miri a ricostruire o riparare infrastrutture idriche chiave dell’area più colpita dalle alluvioni.
Emiliano Cesaretti, rappresentante LVIA in Kenya
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[…] A causa delle piogge torrenziali che hanno colpito il Nord del Kenya lo scorso ottobre, molte infrastrutture idriche sono state danneggiate dalle alluvioni e i pozzi sono stati contaminati dal grande afflusso di acque sporche (vedi notizie precendenti https://lvia.it/2020/02/03/kenya/) […]
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