Sviluppo personale come alternativa alla migrazione per i giovani di Burkina Faso, Mali e Niger

Nel contesto di Burkina Faso, Mali e Niger, la disoccupazione e la sottoccupazione sono considerate vere e proprie piaghe sociali, in particolare per la popolazione giovane. La necessità di migliorare le proprie condizioni economiche spinge le persone a migrare, intraprendendo viaggi lunghi e molto pericolosi. Negli ultimi anni l’Africa è testimone di un cambiamento nei modelli migratori, che si riflette nella femminilizzazione della migrazione e nell’incremento dei flussi migratori irregolari, che includono la tratta di esseri umani e il contrabbando di migranti.
Favorire l’integrazione sociale ed aumentare le opportunità di impiego sono i fattori più decisivi per garantire la resilienza dei giovani a tutti i possibili shock e alla migrazione irregolare.

Il progetto

In questo contesto, si realizza il progetto “Sviluppo personale come alternativa alla migrazione” promosso da LVIA e il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) in partenariato con CISP, Le Réseau, LINK2007 e JVE che riceve il sostegno del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Il progetto vuole offrire supporto per l’integrazione socio-economica dei giovani in Burkina Faso, Mali, Niger con particolare attenzione ai temi della migrazione e della microfinanza. Le attività si sviluppano sul rafforzamento delle competenze, l’empowerment e attività di sensibilizzazione alla scelta consapevole di migrare. Il progetto è anche fermamente incentrato sull’impegno a migliorare le condizioni di vita dei giovani, rafforzando la loro capacità di aspirare a un lavoro stabile e dignitoso, di svolgere un ruolo nello sviluppo del loro Paese attraverso l’advocacy presso i governi per decisioni compatibili con gli obiettivi legati alle opportunità di lavoro disponibili.

Il seminario “Sviluppo personale come alternativa alla migrazione”

Nell’ambito del progetto è stato organizzato un seminario regionale il 6-7 settembre 2023 a Ouagadougou, in Burkina Faso, dove è stata presentata una mappatura sulle opportunità di formazione ed occupazione esistenti nei 3 Paesi coinvolti nel progetto. Una seconda parte del seminario è stata dedicata a una serie di presentazioni tematiche, discussioni ed esperienze sui vari meccanismi e politiche di promozione della formazione professionale e delle iniziative e opportunità per i giovani nei tre contesti. Una parte importante dell’evento è stata dedicata alla creazione di gruppi di lavoro per facilitare il dibattito e fare proposte di attività concrete da realizzare nell’ambito del progetto. Le proposte sono state discusse in plenaria e raccolte in un primo documento che sarà poi sviluppato nel corso del progetto.

Lavoriamo da anni sui temi della migrazione e del reinserimento socio lavorativo di giovani e migranti di ritorno e, in questo momento storico, è diventato centrale tener conto del tema dell’insicurezza politica. Le regioni dove si svolge il progetto sono colpite da una crescente ondata di violenze e diventa sempre più complicato offrire attività. Anche la riflessione sulle migrazioni deve tener conto di nuove sfide poiché si parla non solo di migranti di ritorno ma anche di sfollati interni che scappano dalle zone di conflitto. Ci troviamo ad affrontare una situazione politica complessa che sta colpendo tutta la regione dell’Africa occidentale.

Proprio i partecipanti dal Niger sono stati costretti a connettersi al workshop da remoto a causa della chiusura delle frontiere a seguito del colpo di Stato di fine luglio.

Al workshop hanno partecipato 43 persone tra i quali numerosi rappresentanti delle istituzioni come il Ministero della Gioventù, dell’Occupazione e dello Sport e la Camera di commercio del Burkina Faso, alcuni esponenti di strutture di accompagnamento al lavoro come incubatori di start up, associazioni giovanili e che si occupano di migrazione e numerose organizzazioni della società civile locali e internazionali. Fondamentale anche la presenza di migranti di ritorno che hanno contribuito alla mappatura della situazione portando la loro esperienza sul ruolo della diaspora e dei rimpatri.