Coltivare accoglienza nel saluzzese con i lavoratori stagionali

Con il termine ”stagionalità” spesso ci si riferisce al periodo in cui è possibile trovare sul banco del mercato un certo tipo di frutta o di verdura. Direttamente collegato alla reperibilità della frutta di stagione c’è anche un fenomeno, spesso invisibile o poco raccontato: il lavoro stagionale in agricoltura. Una parte di ciò che possiamo trovare sulle nostre tavole o sui banchi del mercato di molti Paesi europei proviene da oltre cinquemila aziende agricole del saluzzese, il più importante polo ortofrutticolo del Nord-Ovest d’Italia. Situato in provincia di Cuneo, Saluzzo è riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia e oggi la sua area è considerata un vero e proprio ”distretto della frutta” grazie alla produzione di mele, pesche, kiwi, albicocche, susine, ciliegie e piccoli frutti quali mirtilli, fragole, lamponi, ribes: una ricchezza inestimabile di varietà che richiede molta manodopera. Nel saluzzese non è insolito imbattersi in persone che pedalano sul ciglio della strada anche molto presto al mattino: si pedala per raggiungere i comuni di Lagnasco, Costigliole Saluzzo o Verzuolo, per citare i più importanti. Si pedala per andare a raccogliere la frutta oppure si pedala in cerca di un ingaggio. Proprio in quest’area si è concentrata una vasta richiesta di lavoratori stagionali disposti a lavorare nei mesi estivi per la raccolta. Dal 2009 il fenomeno è diventato sempre più visibile, da quando molti lavoratori, spesso rifugiati o con lo status di richiedenti asilo, hanno dovuto accamparsi in strada o nel Foro Boario di Saluzzo, trasformando rapidamente l’area in una baraccopoli informale.

LVIA in questi ultimi anni ha incontrato queste persone e ha affiancato la presenza storica della Caritas di Saluzzo per contribuire a dare una risposta alla situazione di complessità connessa al fenomeno del lavoro stagionale agricolo nei comuni del saluzzese, dove negli anni sono state avviate diverse iniziative da parte di attori del territorio coinvolgendo istituzioni locali, associazioni, parrocchie, organizzazioni di categoria e gruppi di volontari. Grazie al finanziamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il fondo dell’8 per mille dell’IRPEF devoluto dai cittadini italiani alla diretta gestione statale, nel 2022 LVIA e la Caritas di Saluzzo hanno dato vita al progetto “Coltivare accoglienza” con l’obiettivo fondamentale di promuovere l’inclusione sociale dei lavoratori agricoli stagionali, migliorandone le condizioni alloggiative e restituendo loro dignità, favorendo un riconoscimento reciproco tra la comunità di accoglienza e il singolo lavoratore. Grazie alle relazioni che il progetto è riuscito a suscitare sono nate diverse iniziative che hanno avuto l’obiettivo di favorire lo sviluppo della comunità attraverso la socializzazione dei bisogni e la costruzione di opportunità co-progettate di aggregazione.

Una delle prime iniziative ”fuori porta” è partita durante l’estate e ha condotto il gruppo composto da braccianti rifugiati, alcuni loro amici, i volontari e gli operatori di Caritas e di LVIA a scoprire gli itinerari delle montagne intorno a Saluzzo. In particolare abbiamo raggiunto il lago Bagnour, sopra Pontechianale. Nonostante gran parte del gruppo non fosse abituato a camminare in montagna, le due ore di camminata sui pendii scoscesi sono state affrontate con il sorriso e la gioia di provare un’esperienza nuova: il camminare e fare fatica insieme crea relazioni significative; la montagna unisce nella misura in cui il gruppo riesce a spronare e trainare chi non ce la fa più e a dare un senso di comunità.

Una seconda iniziativa ha visto poi il gruppo passare una calda giornata di fine estate al Bioparco di Caraglio, tra un picnic sul prato e i tuffi nel biolago balneabile, le partite a pallone e le camminate sui ponti tibetani del parco avventura. La vasta offerta del luogo ha permesso a partecipanti con esigenze diverse di prendere parte alla giornata, come ad alcune mamme con i figli piccoli, mogli dei braccianti rifugiati, e di creare reti e connessioni attraverso un momento di festa.

Sempre in maniera condivisa, e con il recente coinvolgimento del SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), sono stati realizzati altri momenti di socializzazione: una visita all’osservatorio astronomico e la diffusione dell’iniziativa “Aggiungi un posto a tavola” per invitare a passare le festività in compagnia. Infine, per la primavera si prevede di organizzare un laboratorio di cucina con cena condivisa, un cineforum tematico di tre puntate e il “Torneo Solidale Saluzzese” che si svolgerà sotto la guida esperta di Balon Mundial, onlus che si occupa della promozione di una società inclusiva attraverso lo sport.