COLPO DI STATO IN GUINEA CONAKRY – LE TESTIMONIANZE DELL’ONG LVIA, PRESENTE NEL PAESE DA OLTRE 15 ANNI

Domenica 5 settembre in Guinea Conakry, i militari guidati dal tenente colonnello Mamady Doumbouya hanno rovesciato il governo con l’arresto del presidente Alpha Condé e la sospensione della costituzione. Abbiamo raccolto le testimonianze di Adramet Barry, Responsabile Paese dell’ONG LVIA, presente nel Paese da oltre 15 anni e del Responsabile progetti Africa Italo Rizzi.

Domenica mattina abbiamo sentito dei colpi di arma da fuoco nel quartiere dove c’è il palazzo presidenziale. Non si sentono mai colpi di arma da fuoco lì perché è la zona più sicura della Guinea poiché ci sono le caserme militari a difesa del porto e del palazzo presidenziale.” ci racconta Adramet Barry, “Abbiamo capito subito che stava succedendo qualcosa di grave e infatti alle 11 del mattino abbiamo visto in televisione l’annuncio della presa al potere dei militari golpisti.”

Il colpo di stato in Guinea, paese costiero dell’Africa occidentale, non ci coglie del tutto di sorpresa dal momento che molte proteste e disordini sociali erano già scoppiati nel 2020 a seguito dell’intenzione di riformare la costituzione della Guinea per consentire al Presidente Alpha Condè di poter partecipare alle elezioni per il terzo mandato presidenziale, puntualmente seguite dalla sua rielezione.

La particolarità dell’avvenimento” continua Barry, “è stata la reazione popolare che, subito dopo la notizia del colpo di stato, è scesa in strada a festeggiare. È una reazione inaspettata perché negli ultimi anni la popolazione ha spesso subito la violenza dell’esercito durante le manifestazioni pubbliche ma, in questo caso, la caduta dell’ormai ex presidente Condè viene vista come una liberazione e su questo militari e civili si trovano d’accordo”.

“Il paese da oltre un anno vive la doppia sfida della pandemia e delle tensioni socio-politiche in un paese caratterizzato da povertà diffusa e al contempo da un robusto settore minerario, la Guinea ha importanti giacimenti di bauxite, oltre che di oro e diamanti, che produce modesti introiti a causa di regime fiscale eccessivamente generoso con le multinazionali del settore.”

Italo Rizzi, Responsabile progetti Africa dell’Associazione LVIA

 

“I militari hanno promesso di creare un governo di unione nazionale per garantire la transizione in vista alla preparazione delle future elezioni presidenziali in Guinea.” ci racconta Barry, “La popolazione è un po’ impaurita perché si temono controreazioni da parte dei fedeli dell’ex Presidente. Per ora possiamo solo osservare la situazione. In ogni caso, contiamo di riprendere le attività dalla prossima settimana

Adramet Barry è statao ospite nella mattinata del 7 settembre alla trasmissione Rai Radio 3 Mondo, insieme a Ekaterina Golovko, ricercatrice associata dell’unità Sahel all’istituto Clingendael, istituto di relazioni internazionali dei Paesi Bassi, per parlare della situazione in Guinea Conakry. La registrazione è disponibile al seguente LINK .

Inoltre, è disponibile la registrazione dell’intervento di Italo Rizzi nella trasmissione radiofonica Cominciamo Bene di Radio Beckwith Evangelica https://rbe.it/2021/09/10/cominciamo-bene-10-settembre-2021-con-italo-rizzi-di-lvia/

 

Aggiornamento del 22 settembre da Adramet Barry:

Per ora siamo in una fase di osservazione. Il gruppo dei militari, ha iniziato delle consulte con tutti gli enti della società civile che compongo la popolazione guineana (partiti politici, organizzazioni della società civile, rappresentanti della diaspora guineana, i sindacati…), le società di estrazione minerarie, le banche, etc.., per decidere i contenuti della carta di transizione. Siamo in attesa della compilazione di tutti le proposte, per capire quale sarà l’orientamento che vorrà dare il gruppo dei militari alla transizione.”

 

LVIA è presente con CISV in Guinea dal 2005, da quando venne invitato a supportare l’impiego del fondo guineo-italiano di riduzione del debito. Da allora LVIA è impegnata a fianco delle comunità e delle persone più svantaggiate sia nella capitale Conakry, afflitta dalle nuove povertà, che nell’area agro-pastorale del Fouta Diallon nel Nord del Paese a sostegno dei diritti umani e della dignità del popolo della Guinea con interventi di inclusione socio-economica e di miglioramento di servizi di cittadinanza e ambientali. LVIA ha continuato ad assicurare la sua presenza durante le fasi conflittuali del passaggio di potere politico sin da quella del 2010, e durante le crisi sanitarie, la più nota nel 2014 a seguito dell’epidemia dell’Ebola e continua a proporre, insieme alle associazioni locali, una concreta solidarietà a persone delle fasce più deboli, donne vulnerabili, bambini, raccoglitori di rifiuti e ai giovani che vogliono costruire nella loro terra la propria occasione di vita.

Per approfondire e sostenere le attività di LVIA in Guinea Conakry vai alla pagina GUINEA CONAKRY