Nelson Mandela diceva che “L’istruzione è l’arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo. È grazie all’istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera, il presidente di una grande nazione”.
Ecco il perché del progetto “TUTTI A SCUOLA! Sostegno a tre mense scolastiche nell’area di Thiès” che l’associazione LVIA ha realizzato in Senegal con il sostegno dei fondi otto per mille della Chiesa Valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi). L’obiettivo è stato quello di migliorare la scolarizzazione nell’area di Thiès, agendo sui fattori di abbandono scolastico.

Qualche dato sul Paese
In Senegal quasi il 58% della popolazione (poco più della metà) è alfabetizzata, avendo almeno una formazione di base per leggere e scrivere. Questo dato varia da regione a regione del Senegal e le situazioni più critiche si trovano nelle aree rurali, nei villaggi più lontani dai centri urbani, dove scuole e professori scarseggiano.
«Il progetto “TUTTI A SCUOLA!” è intervenuto in 3 villaggi del dipartimento di Thiès. – ci racconta Rose Coly, animatrice di LVIA. – Per valutare correttamente il livello di scolarizzazione in un determinato periodo, il governo senegalese raccomanda non tanto di misurare il numero di iscritti a scuola, ma di verificare il “tasso di frequenza della scuola primaria” che è il rapporto tra il numero d’iscritti al primo anno di scuola e il numero di alunni che porta a termine l’intero ciclo scolastico elementare. È questo l’indice che viene generalmente considerato come il vero indicatore per determinare il livello di scolarizzazione di una certa popolazione.».
Questo indicatore nella regione di Thiès è del 64% vale a dire che 6 bambini su 10 riescono a finire con successo la scuola elementare. Un dato più alto rispetto ad altri Paesi africani ma che non è ancora sufficiente per permettere al Paese di fare un salto di qualità per il proprio sviluppo.
Rose ci spiega: «Analizzando nello specifico i dati, si nota come il tasso di frequenza scolastica non sia sostanzialmente migliorato negli ultimi anni, nonostante sia invece aumentato il numero di scuole elementari ed anche il numero degli insegnanti presenti nel Dipartimento. La ragione di queste difficoltà, a sentire genitori e insegnanti, sono da identificare principalmente nella difficoltà dei bambini a frequentare in maniera regolare e continuativa la scuola, e questo essenzialmente per colpa della distanza eccessiva tra l’abitazione e la scuola più vicina (spesso parecchi chilometri) e quindi dell’impossibilità per molti, essendo la scuola senegalese una scuola a tempo pieno, di tornare a casa per pranzo per poi ritornare in classe al pomeriggio».
Le mense scolastiche
La migliore soluzione per ovviare a questa difficoltà è stata identificata dallo stesso Dipartimento di Thiès, nell’organizzare delle mense scolastiche.

Il progetto “TUTTI A SCUOLA” ha contribuito ad organizzare le mense scolastiche nelle scuole dei villaggi di Keur Ibra Fall, Diass Palam et Soune.
Rose ha lavorato per LVIA in questi villaggi, seguendo passo passo il progetto.
Ci racconta: «La presenza della mensa ha migliorato la frequenza scolastica perché ha permesso ai bimbi di restare a scuola per pranzo e quindi di frequentare anche le lezioni del pomeriggio. L’assenza di una mensa scolastica costringeva i bimbi a tornare a casa per pranzo. Molti bimbi non abitano nel villaggio in cui si trova la scuola, ma nei villaggi circostanti e dovendo camminare parecchio per rientrare a casa, perdevano poi le lezioni del pomeriggio. Inoltre, dobbiamo considerare che le famiglie spingono maggiormente per mandare i figli a scuola sapendo che là troveranno un pasto probabilmente migliore di quello che troverebbero a casa. Infine, consideriamo che le capacità di apprendimento, grazie ad un’alimentazione più diversificata e più completa, migliorano notevolmente.».
«Le tre scuole in cui il progetto è intervenuto sono state indicate alla LVIA dal Dipartimento di Thiès, in quanto ritenute tra le più svantaggiate in termini di isolamento e, dall’altro lato, come quelle dalla potenzialità più alta in termini di capacità di accogliere nuovi iscritti. Inoltre precedentemente queste tre scuole, grazie all’appoggio di LVIA, erano state dotate di una cucina e di un refettorio presentando quindi le condizioni ottimali per accogliere una mensa e moltiplicare il valore del contributo fornito dal progetto». Spiega Rose.
Grazie al contributo dei fondi otto per mille della Chiesa Valdese, le tre mense sono state regolarmente rifornite di alimenti per l’intero anno scolastico 2014. Complessivamente sono stati comprati 78 sacchi di riso e di pasta da 50 kg, 40 latte d’olio da 20 litri, 24 sacchi da 25 kg di cipolle e sono stati acquistati carne, pesce e verdura.
La gestione comunitaria delle mense scolastiche
Rose racconta: «Le mense scolastiche sono gestite da appositi Comitati che sono stati formati all’interno della comunità. In particolare vi partecipano i genitori degli alunni del villaggio con il ruolo di controllo delle spese e dell’organizzazione generale. Chi cucina nelle mense sono le donne, che ricevono un piccolo forfait e che per la maggior parte si sono impegnate in maniera volontaria perché “è una cosa di cui i nostri bambini hanno bisogno”», mi hanno detto.
Grazie al contributo dei fondi otto per mille della Chiesa Valdese, i Comitati di gestione delle scuole, a cui partecipano insegnanti e genitori, sono stati formati per la gestione della mensa scolastica. I Comitati hanno attivato un sistema di autofinanziamento che prevede che ogni famiglia contribuisca, per ogni figlio iscritto a scuola, con 500 Franchi CFA (corrispondenti a circa 75 centesimi di euro) al mese, da utilizzare per l’acquisto del materiale corrente necessario alla mensa e, con le somme restanti, per l’acquisto di forniture scolastiche, in particolare i libri di testo. In tutte e tre le scuole, la cucina dei pasti e la pulizia della mensa sono assicurate da mamme volontarie, che si alternano ogni mese.
Gli orti scolastici 
Parallelamente alle mense, erano già attivi degli orti nelle scuole di Keur Ibra Fall e di Diass Palam. Già esistenti prima del progetto, hanno continuato a funzionare producendo discrete quantità di verdura (in particolare insalata, pomodori e melanzane) che sono stati messi a disposizione delle mense scolastiche e che hanno così contribuito a migliorare l’impatto del progetto.
Negli orti sono anche state organizzate alcune attività pedagogiche di educazione alimentare con gli alunni permettendo loro di apprendere alcune nozioni basilari di agricoltura e di apprezzare il valore delle produzioni locali
Rose ci spiega: «Gli orti scolastici sono gestiti da gruppi di donne del villaggio. La scuola vi contribuisce fornendo l’acqua per innaffiare e dando gli spazi per conservare e proteggere le attrezzature. Nel corso del progetto, il contributo della Chiesa Valdese ha permesso anche di sostenere il lavoro di questi gruppi di donne, acquistando da loro il cibo di produzione locale. Successivamente, LVIA ha supportato queste donne nel migliorare non solo le capacità di produzione ma anche di trasformazione dei prodotti e della loro commercializzazione. Questo processo permette oggi di rifornire a prezzo agevolato la mensa scolastica di Keur Ibra Fall e di vendere la parte restante sul mercato, in modo che queste donne abbiano la possibilità di migliorare il proprio reddito e rendere più redditizie le attività del gruppo. Non dimentichiamoci poi che in questo modo possiamo supportare concretamente l’agricoltura e l’economia locale e far mangiare ai bimbi del cibo sano, nutriente e coltivato localmente.». 
Alla fine dell’anno scolastico 2013-2014, in tutte e tre le scuole è stata raggiunta la soglia minima del 50% di alunni che hanno ottenuto il CFEE che è il “Certificat de Fin d’Etudes Elementaires” e che permette l’ingresso alla scuola secondaria. Si sottolinea che, per quanto riguarda le scuole di Keur Ibra Fall e Diass Palam, è la prima volta che un simile risultato viene raggiunto.
Per quanto riguarda il numero degli alunni iscritti, questo è nettamente aumentato dal 2013 al 2014: + 12% a Keur Ibra Fall, + 18% a Diass Palam e + 7% a Soune, ed è sicuramente il frutto, anche, dell’introduzione delle mense scolastiche.
Per quanto riguarda il tasso d’abbandono, questo è stato praticamente portato a zero, con soli 6 alunni che, per motivi legati essenzialmente al trasferimento delle famiglie, non hanno terminato l’anno scolastico 2013/2014.
Nonostante sia difficile fare una valutazione precisa di quanto la presenza di una mensa scolastica ben organizzata possa incidere sul tasso di scolarizzazione, questi risultati, insieme alla generale soddisfazione manifestata da alunni, genitori e insegnanti, dimostrano la pertinenza di progetti simili e l’enorme contributo che questi possono dare per migliorare il livello dell’insegnamento in ambito rurale.