LVIA a COOPERA, Conferenza nazionale della Cooperazione Internazionale

Si è svolta il 23 e 24 giugno COOPERA, la Conferenza nazionale convocata dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ogni tre anni fa incontrare tutti gli attori della Cooperazione italiana.

E’ stata una occasione rilevante per confrontarsi in un momento in cui il dibattito politico e giornalistico sulle questioni internazionali sembra assorbito esclusivamente dall’emergenza ucraina. A COOPERA le organizzazioni non governative hanno ribadito che la pace si prepara e custodisce con la cooperazione e che per questo occorrono visione e risorse.

Sulla questione risorse Ivana Borsotto, presidente FOCSIV, ha rilanciato ancora una volta la Campagna 070, che vede tutte le organizzazioni e reti della società civile impegnate a ricordare al governo italiano l’impegno a finanziare la cooperazione internazionale con lo 0,70% del PIL, impegno lanciato nel 1970 alle Nazioni Unite, ma tuttora disatteso (0,33% la media mondiale nel 2021, la stessa del 1970, e 0,28% il contributo dell’Italia).

Oltre che nel sostegno alla Campagna 070, LVIA a COOPERA ha partecipato anche alla consegna del premio Paolo Dieci, promosso da Link 2007 e dalla Associazione Le Reseau. Inoltre ha avuto una presenza diretta in due momenti della Conferenza.

Il primo è quello che ha visto Silvia Lami, responsabile paese LVIA in Senegal e Leuz DiwanG un popolare musicista senegalese, presentare il brano FENEEN realizzato all’interno delle iniziative che coinvolgono giovani africani ed italiani sui temi della diaspora e del ritorno dopo la migrazione.

Il secondo ha visto invece la partecipazione di Italo Rizzi, Direttore Strategico di LVIA, nel panel dedicato ai temi del cibo, nel quale è stato ribadito che il mercato mondiale del cibo nega oggi sicurezza alimentare al pianeta, e che questa incapacità è aggravata, non generata dalla guerra in Ucraina. E’ urgente agire con coraggio e senza finzioni, guardando ai limiti dei meccanismi di mercato attuali che violano la dignità di centinaia di milioni di persone, in una crisi che non è di disponibilità globale, ma di accesso al cibo.

Riportiamo il suo intervento, pubblicato dal settimanale Vita.
Le false soluzione alla crisi alimentare