di Ermanno Panta, Servizio civile internazionale in Burkina Faso
Eco-cittadinanza, economia verde, educazione ambientale. Termini di questo genere, coniati negli ultimi decenni in Occidente, iniziano a diffondersi e a prendere spazio nei dibattiti, nelle formazioni professionali e nei programmi scolastici del Burkina Faso. E’ opinione ormai ampiamente condivisa che la società burkinabé si stia avviando gradualmente ad una modernità così fortemente ambita, ma altrettanto ricca di contraddizioni e difficoltà.
estini e kit scolastici in plastica riciclata prodotti a Ouagadougou
Come spesso accade nei paesi della “periferia”, tali concetti rischiano di rimanere dei “contenitori vuoti” nel momento in cui non riescono a oltrepassare le mura scolastiche o gli uffici della cooperazione. Per renderli vivi nelle menti e nei comportamenti delle popolazioni locali è necessario adottare una strategia integrata che renda possibile il dialogo tra istituzioni locali e società civile, che instauri una riflessione sul rapporto tra tradizione e modernità, che possa coniugare attività generatrici di reddito e preservazione dell’ambiente.
LVIA è attiva in ambito ambientale ed in particolare nella promozione di attività di valorizzazione dei rifiuti plastici in diversi paesi dell’Africa sub-sahariana. L’ONG, presente in Burkina Faso da 40 anni, gestisce dal 2009 un Centro Giovani in partenariato con il Comune di Ziniaré. L’ultimo anno di intervento è stato incentrato sulla promozione di attività culturali e della microimprenditorialità giovanile, con formazioni per la gestione di attività economiche e l’istituzione di un fondo per l’imprenditoria giovanile. Queste attività in particolare si sono svolte all’interno del progetto “Giovani, Ambiente Urbano e Rifiuti: cooperazione decentrata tra la Provincia di Cuneo e il Comune di Ziniaré. Un’opportunità per i giovani del Burkina Faso di attivare processi di sviluppo socio-economico nel campo della gestione dei rifiuti urbani”, un esempio di cooperazione tra comunità del Nord e del Sud del mondo, promosso dalla Provincia di Cuneo con il contributo della Regione Piemonte e l’accompagnamento della LVIA.
In tale contesto, negli ultimi mesi, 18 progetti presentati da giovani ed Associazioni locali attraverso le procedure previste dal fondo di credito, si sono concretizzati in un gran numero di azioni dirette tanto a sensibilizzare gli studenti e la popolazione dei quartieri, quanto alla creazione ed al rafforzamento di attività generatrici di reddito riguardanti principalmente la raccolta ed il recupero dei rifiuti. Al fine di rafforzare la riflessione su una buona gestione dei rifiuti e di rinsaldare i legami tra i soggetti coinvolti dal Fondo e tra questi e la cittadinanza, l’equipe del Centro Giovani ha organizzato un “viaggio ambientale” in data 2 settembre. La visita ha visto una grande partecipazione, contando 95 giovani della città di Ziniaré (ragazzi e ragazze tra i 15 ed i 35 anni, studenti, membri di associazioni, lavoratori) attirati dall’interessante itinerario: dapprima la visita all’Unità di Valorizzazione dei Rifiuti Plastici di Ouagadougou, a seguire il centro di produzione di kit scolastici in plastica riciclata, il pranzo ed infine la visita al Parco Urbano Bangr Weogoo. L’intera giornata è stata seguita da un giornalista di Radio Bassy, una radio locale di Ziniaré, che ha trasmesso nei giorni successivi un reportage sull’evento.
Durante la prima tappa, i partecipanti sono stati accolti festosamente con musica e danze tradizionali dall’Associazione Brigade Verte, le donne che si occupano di pulire dai rifiuti le strade della capitale. L’associazione di donne ha realizzato una rappresentazione teatrale di sensibilizzazione rispetto ad una corretta gestione dei rifiuti solidi urbani che ha visto un coinvolgimento vivo dei partecipanti. Questi sono stati condotti successivamente alla visita del Centro di riciclaggio dei rifiuti plastici, per comprendere l’intero processo di valorizzazione ed avvicinarsi alla storia del Centro caratterizzato dalla collaborazione tra il Comune di Ouagadougou, LVIA e l’Association des Femmes pour la Valorisation des Déchets Plastiques. Come testimonia Amado Sawadogo, partecipante del viaggio “la visita al centro di riciclaggio e al centro di produzione di Saaba sono state particolarmente fruttuose per la qualità dei temi trattati. Oggi è a tutti più chiaro: i rifiuti possono costituire una risorsa ”.
Durante la visita al centro artigianale Sainte Famille di Saaba che, acquistando il macinato prodotto dal Centro di valorizzazione dei rifiuti plastici di Ouagadougou, produce kit scolastici in plastica riciclata, si è constatato come il macinato prodotto dall’associazione di donne che si occupa della gestione del centro di riciclaggio possa essere utilizzato per la fabbricazione di oggetti utili. Nel caso specifico a Saaba si producono kit scolastici (righelli, squadrette, goniometri e normografi) in plastica 100% riciclata, anche utilizzati nelle scuole come strumento di educazione ambientale.
Terminato il pranzo, a cui non tutti hanno preso parte per il rispetto al digiuno prescritto durante il periodo del Ramadan, il gruppo si è recato al Parco Urbano Bangr Weoogo, dove è stato proiettato un documentario dal titolo “La fièvre du plastique”. “Il film ci ha mostrato le conseguenze nefaste della plastica sulla natura” ha affermato Apollinaire al termine del film. “Sentiamo spesso parlare di valorizzazione, ma gran parte di noi non aveva mai visto con i propri occhi ciò che significa realmente: un’attività remuneratrice. I ragazzi sono soddisfatti perché sapere tutto ciò è veramente importante”.
La giornata si è conclusa con il ritorno a Ziniaré, al suono di percussioni e chitarre. Qualche acciacco dell’autobus lungo la strada ha permesso di confrontarsi con calma sui risultati e le difficoltà del viaggio. La soddisfazione generale è stata tale che alcuni partecipanti hanno offerto la loro disponibilità ad un coinvolgimento maggiore nell’organizzazione di altre esperienze di tal genere.
Una frase di Monsieur Sarr, Direttore del Parco Urbano, ha segnato il ritorno dei partecipanti verso casa : “Per preservare l’ambiente è necessario innanzitutto conoscerlo e toccare con mano le buone pratiche di protezione dell’ambiente”.
Infine, l’autobus ha ripreso fortunatamente la sua marcia. Si riprende a guardare con piacere e speranza la strada davanti a noi.