LE RICETTE DEL DIALOGO. Cibi e Storie per l’Intercultura

Le ricette del dialogo. Cibi e storie per l’intercultura e l’integrazione

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Descrizione del progetto

La migrazione non è emergenza ma una caratteristica del nostro secolo. Il Piemonte, territorio che conta una popolazione straniera residente superiore alla media nazionale (9,5% della popolazione, a fronte di una media nazionale dell’8%), è terra di migrazioni fin dalla metà del Novecento.

Un detto arabo dice “non conosci realmente una persona finché non mangi con lei”. Riconoscendo la forte interconnessione tra cibo/migrazione e tra cibo/cultura, il progetto agisce promuovendo il dialogo e l’incontro attraverso il “linguaggio del cibo”.

Il progetto attiva il dialogo interculturale e l’inclusione sociale tramite il cibo quale elemento di socialità, punto di contatto tra le persone di varie nazionalità.

Il cibo è veicolo di contaminazione e conoscenza, di crescita economica e occupazione.

Il cibo è entrato in tanti detti popolari, è parte della nostra dimensione umana: è socialità, cultura, veicolo di integrazione e di sviluppo sociale ed economico.

Info:

Community “Le Ricette del Dialogo”

#lericettedeldialogo #cibo #intercultura

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Obiettivi e attività

Attraverso un partenariato con diverse competenze, il progetto coinvolge diversi settori della società piemontese agendo per:

migliorare la comprensione critica della società plurale
aumentare l’inclusione sociale e lavorativa della popolazione residente di origine straniera

Questi due assi d’intervento sono finalizzati a migliorare la crescita inclusiva del territorio in Piemonte.

QUALI SONO LE “RICETTE DEL DIALOGO” PROPOSTE DAL PROGETTO

LE CUOCHE DAL MONDO: l’intercultura si fa a tavola

Cuoche del collettivo “Ricette d’Africa” con l’associazione Renken organizzano 6 cicli di laboratori culinari dove i cittadini possono sperimentare, cucinando e conoscendo la storia di vita delle cuoche africane, come “a tavola” si superino stereotipi e pregiudizi.
Cuoche africane, sudamericane e asiatiche di Equochef con la cooperativa Colibrì, cucinando con gli studenti delle scuole alberghiere permettono ai ragazzi di esplorare il significato sociale, storico e culturale del cibo.
Le associazioni della diaspora africana Panafricando e Asbarl propongono 10 eventi culturali e culinari alla cittadinanza.

IL “RISTORANTE IN CASA”: quando sono i migranti a creare dialogo

78 migranti hanno seguito una formazione a cura di Slow Food finalizzata a fornire degli strumenti per creare economia e intercultura nel mondo del food.
10 migranti svilupperanno il proprio “Ristorante in casa”, con l’accompagnamento di Slow Food, organizzando cene etniche e sociali per farsi conoscere meglio, partendo dalla tavola

SCUOLE E GIOVANI: attivi per costruire società inclusive

17 gruppi giovanili: con l’accompagnamento di LVIA, animano i propri territori per attivare l’incontro interculturale attraverso il cibo, con 15 eventi e 15 Biblioteche Viventi
1.100 studenti, 43 classi, 17 scuole: insieme a LVIA, associazione Renken, cooperativa Colibrì, gli insegnanti hanno progettato i percorsi educativi e stanno affrontando i temi Cibo e Intercultura nelle diverse materie scolastiche. Si passerà poi all’azione sul territorio, dove saranno gli studenti stessi a sensibilizzare famiglie, associazioni e istituzioni organizzando 17 eventi pubblici

Inoltre:

1 Bando di idee lanciato dalla Città di Torino per assegnare 5 premi alle migliori esperienze nella città metropolitana sul tema “Cibo, Inclusione e Intercultura”
E tanti eventi da Terra Madre al Migranti Film Festival, dal Festival della Cucina Mediterranea di Torino alle Tavole Accademiche dell’Università del Gusto di Pollenzo.