Dal 9 al 19 gennaio 2007, una delegazione del Comitato Burkina Faso di Piossasco, insieme a esponenti di Orbassano, Villarbasse e Avigliana, si è recata nel paese africano. Nel viaggio, la delegazione è stata accompagnata dalla LVIA, associazione di cooperazione e volontariato internazionale che da quarant’anni lavora in progetti di sviluppo in Africa.
Il Burkina Faso
Il Burkina Faso è uno stato dell’Africa occidentale, ex colonia francese che ha conquistato l’indipendenza nel 1960. La parte nord del paese si trova nella regione del Sahel. Il termine ha origini arabe e significa “sponde del deserto”: la regione comprende una fascia che si estende dal Senegal alla Somalia, accomunando tutti quei paesi che, immediatamente al di sotto del deserto del Sahara, soffrono di una gravissima carenza d’acqua e sono caratterizzati dal terreno arido, dalle temperature elevate, dalle scarsissime piogge. Tutti questi fattori, uniti all’eccessivo utilizzo del terreno introdotto dal dominio coloniale, hanno innescato un processo di erosione e desertificazione, rendendo difficile la coltivazione del terreno, provocando insicurezza alimentare, siccità e carestie, povertà e emigrazioni. Oggi in Burkina Faso si vive con 1 dollaro al giorno e più di 4 milioni di persone non hanno a disposizione acqua pulita con conseguenti condizioni igienico-sanitarie pessime (dati UNDP). Questo è il Burkina Faso come abitualmente ci viene descritto. Si tratta di dati che, purtroppo, rispecchiano la realtà, ma sarebbe una vera ingiustizia pensare a questo paese soltanto in termini di povertà e miseria. Come ci racconteranno i protagonisti di questo viaggio, il paese è pieno di uomini e donne che lavorano duramente per lo sviluppo del proprio popolo. Con loro, la società piossaschese e i suoi partner stanno lavorando per costruire delle concrete opportunità di crescita.
Il progetto Enndàm
Piossasco è il comune capofila di un progetto, il progetto Enndàm, nato nel 2001, nell’ambito del Programma per la sicurezza alimentare dell’Africa dell’Ovest della Regione Piemonte, che vede coinvolti anche i comuni di Orbassano, Villarbasse e Avigliana, a cui stanno per aggiungersi Roletto e Airasca. Tutte le azioni sono coordinate dalla LVIA. Nel 2006 è nato a Piossasco il Comitato Burkina Faso, a conduzione LVIA, che si occupa di organizzare iniziative di informazione e raccolta fondi per supportare le iniziative del progetto. Enndàm è un progetto di cooperazione decentrata che lega questi comuni a Gorom Gorom e Doumam, il primo è capoluogo della Provincia dell’Oudalan, il secondo un piccolo villaggio a 24 Km di distanza, nel nord del Burkina Faso.
In fulfuldé, la lingua locale, il termine significa “amicizia”. Tornando quindi alla domanda iniziale, lo scopo del viaggio, Rosina Borgi, assessore alla cultura e alla cooperazione del comune di Piossasco, che ha fortemente voluto questo progetto, spiega: «Il ritorno in Burkina è per scambiare amicizia, per portare la solidarietà di tutte le nostre città agli abitanti di Gorom Gorom e Doumam. Soprattutto quest’anno, il viaggio acquista un importante significato, perché successivo all’inondazione che nel mese di agosto ha duramente colpito Gorom, provocando migliaia di sfollati. L’inondazione ha spazzato via le fragili case di fango e ha provocato danni ad alcune strutture fondamentali per la sopravvivenza della popolazione, in particolare i pozzi e il barrage – una diga naturale per la raccolta dell’acqua piovana. Strutture di vitale importanza, dato che la zona soffre di una cronica mancanza d’acqua. Alcuni bisogni elementari, quali bere, lavarsi, abbeverare le bestie e innaffiare gli orti, non possono essere sempre soddisfatti. Abbiamo incontrato la popolazione locale, le associazioni e le istituzioni, in particolare il sindaco di Gorom, con il quale lavoriamo molto bene, per valutare i progetti in corso e discutere insieme le linee prioritarie dei futuri interventi».
In fulfuldé, la lingua locale, il termine significa “amicizia”. Tornando quindi alla domanda iniziale, lo scopo del viaggio, Rosina Borgi, assessore alla cultura e alla cooperazione del comune di Piossasco, che ha fortemente voluto questo progetto, spiega: «Il ritorno in Burkina è per scambiare amicizia, per portare la solidarietà di tutte le nostre città agli abitanti di Gorom Gorom e Doumam. Soprattutto quest’anno, il viaggio acquista un importante significato, perché successivo all’inondazione che nel mese di agosto ha duramente colpito Gorom, provocando migliaia di sfollati. L’inondazione ha spazzato via le fragili case di fango e ha provocato danni ad alcune strutture fondamentali per la sopravvivenza della popolazione, in particolare i pozzi e il barrage – una diga naturale per la raccolta dell’acqua piovana. Strutture di vitale importanza, dato che la zona soffre di una cronica mancanza d’acqua. Alcuni bisogni elementari, quali bere, lavarsi, abbeverare le bestie e innaffiare gli orti, non possono essere sempre soddisfatti. Abbiamo incontrato la popolazione locale, le associazioni e le istituzioni, in particolare il sindaco di Gorom, con il quale lavoriamo molto bene, per valutare i progetti in corso e discutere insieme le linee prioritarie dei futuri interventi».
I risultati
La società civile locale è ben organizzata e lavora sodo per costruire nuove opportunità di sviluppo, per migliorare le proprie condizioni di vita. I frutti di questo lavoro, supportato dai quattro comuni torinesi, sono chiaramente visibili.
Come ci spiegano Adriano Andruetto e Daniele Luconi, rappresentanti del Comitato Burkina Faso, «il viaggio ci ha permesso di vedere i frutti del lavoro comune: la scuola materna conta 122 bambini, ai quali abbiamo pagato la mensa grazie al contributo delle prime comunioni di San Francesco del 2005. La collaborazione con l’associazione TANMADHALTE per la promozione della donna del Sahel ha visto la creazione di un fondo di credito per l’allevamento ovino e la formazione di 15 donne al mestiere. L’associazione ATTARAM oggi conta 38 allevatori, e insieme alla Facoltà di Veterinaria di Torino lavoriamo al miglioramento delle mandrie, la costruzione di fienili e letamai. 120 ettari di terreno, grazie all’applicazione del metodo Vallerani, sono stati strappati alla desertificazione. Nel liceo di Gorom paghiamo la mensa scolastica per 14 ragazzi del villaggio di Doumam, costretti a trasferirsi qui per continuare gli studi, e nel cortile dell’istituto, con il contributo dell’Alter di Piossasco, abbiamo costruito un campo da basket. A Doumam, infine, abbiamo inaugurato il nuovo acquedotto, che ha portato l’acqua nel villaggio, dove sono state costruite due fontane. Inoltre, il contributo del comune di Roletto ha permesso di pagare la società acque potabili locale per riparare le tubature di tre scuole, danneggiate dall’inondazione».
Come ci spiegano Adriano Andruetto e Daniele Luconi, rappresentanti del Comitato Burkina Faso, «il viaggio ci ha permesso di vedere i frutti del lavoro comune: la scuola materna conta 122 bambini, ai quali abbiamo pagato la mensa grazie al contributo delle prime comunioni di San Francesco del 2005. La collaborazione con l’associazione TANMADHALTE per la promozione della donna del Sahel ha visto la creazione di un fondo di credito per l’allevamento ovino e la formazione di 15 donne al mestiere. L’associazione ATTARAM oggi conta 38 allevatori, e insieme alla Facoltà di Veterinaria di Torino lavoriamo al miglioramento delle mandrie, la costruzione di fienili e letamai. 120 ettari di terreno, grazie all’applicazione del metodo Vallerani, sono stati strappati alla desertificazione. Nel liceo di Gorom paghiamo la mensa scolastica per 14 ragazzi del villaggio di Doumam, costretti a trasferirsi qui per continuare gli studi, e nel cortile dell’istituto, con il contributo dell’Alter di Piossasco, abbiamo costruito un campo da basket. A Doumam, infine, abbiamo inaugurato il nuovo acquedotto, che ha portato l’acqua nel villaggio, dove sono state costruite due fontane. Inoltre, il contributo del comune di Roletto ha permesso di pagare la società acque potabili locale per riparare le tubature di tre scuole, danneggiate dall’inondazione».
La parola ai partner africani
Fatimata Mint, dell’associazione per la promozione delle donne del Sahel TANMADHALTE, che vive e lavora a Gorom Gorom, ci spiega le implicazioni, dal punto di vista della società locale, della cooperazione attivata con Piossasco: «L’associazione conta 60 donne che si occupano di rimboschimento per contrastare la desertificazione. Grazie al progetto, abbiamo potuto comprare altre piante, ma soprattutto 15 donne hanno acquistato dei montoni e hanno ricevuto una formazione per allevarli. Quando vendono l’animale al mercato, parte del ricavato viene versato in un fondo rotativo e ridistribuito ad altre donne dell’associazione che in questo modo possono avviare un’attività simile. Questo permette di portare un reddito in più in famiglia e ha un importante risvolto sociale: la donna trova un posto nella società, al di fuori delle mura domestiche, si emancipa. La donna africana abitualmente non è scolarizzata, e si occupa delle faccende di casa, ma sovente i soldi portati dall’uomo non bastano a sfamare la famiglia. Così molti uomini migrano, lasciando moglie e figli da soli. L’associazione è nata per alleviare la sofferenza e la povertà della donna, per valorizzare le sue capacità e migliorare la sua vita familiare e sociale. Le donne sono un’importante risorsa per l’Africa».
Il sindaco di Gorom Gorom, Moussa Ohaya Diallo, si è dichiarato soddisfatto della collaborazione, ma le cose da fare sono ancora tante: «I progetti hanno avuto molti risvolti positivi. Ma non bisogna fermarsi. L’alluvione ha danneggiato le tubature dell’acqua, che in molte scuole non arriva più. I nostri bambini devono percorrere fino a 6 Km a piedi per arrivare a scuola. Ora, non essendoci acqua, la scuola non è più frequentata: sarebbe impossibile non bere tutto il giorno, soprattutto con le alte temperature. Ma la scolarizzazione dei nostri bambini è la base dello sviluppo futuro, non si deve quindi sottovalutare la gravità della situazione. Inoltre, la stagione delle piogge si avvicina e ancora migliaia di persone non hanno una casa. Se la situazione resterà questa, ci saranno molti morti». Il sindaco aggiunge: «in mezzo a tutte queste difficoltà, la cooperazione con Piossasco, ma anche con altre città italiane, rappresenta un germe di speranza. E non parlo solo di una questione economica. Ma di rapporti umani».
Ed è proprio questo il senso di questa cooperazione. Delle piccole attività, dalle quali far nascere qualcosa di grande: apprendimento, strumenti, opportunità di una vita migliore, ma anche cuore, amicizia, legami, rapporti umani.
Il sindaco di Gorom Gorom, Moussa Ohaya Diallo, si è dichiarato soddisfatto della collaborazione, ma le cose da fare sono ancora tante: «I progetti hanno avuto molti risvolti positivi. Ma non bisogna fermarsi. L’alluvione ha danneggiato le tubature dell’acqua, che in molte scuole non arriva più. I nostri bambini devono percorrere fino a 6 Km a piedi per arrivare a scuola. Ora, non essendoci acqua, la scuola non è più frequentata: sarebbe impossibile non bere tutto il giorno, soprattutto con le alte temperature. Ma la scolarizzazione dei nostri bambini è la base dello sviluppo futuro, non si deve quindi sottovalutare la gravità della situazione. Inoltre, la stagione delle piogge si avvicina e ancora migliaia di persone non hanno una casa. Se la situazione resterà questa, ci saranno molti morti». Il sindaco aggiunge: «in mezzo a tutte queste difficoltà, la cooperazione con Piossasco, ma anche con altre città italiane, rappresenta un germe di speranza. E non parlo solo di una questione economica. Ma di rapporti umani».
Ed è proprio questo il senso di questa cooperazione. Delle piccole attività, dalle quali far nascere qualcosa di grande: apprendimento, strumenti, opportunità di una vita migliore, ma anche cuore, amicizia, legami, rapporti umani.
Questa notizia riguarda il progetto:
Paese
Burkina Faso
Settore