CONAKRY, CAPITALE DELLA GUINEA
Alberghi lussuosi. Cantieri in costruzione. Bancarelle di frutta e mercatini.
File ondulate di tetti in lamiera. Casupole tirate su alla bell’e meglio.
Fumi, odore acre di rifiuti che bruciano.
Uomini distinti e donne dai vestiti eleganti esprimono le aspirazioni della capitale del futuro.
Uomini distinti e donne dai vestiti eleganti esprimono le aspirazioni della capitale del futuro.
Mendicanti con lo sguardo stanco e bambini che rovistano nelle discariche si muovono invisibili sulla strada e tra i cumuli di rifiuti.
Un concentrato di contraddizioni sono qui, si possono vedere tutte nello stesso luogo, nel medesimo isolato, in questa che è tra le maggiori città dell’Africa Occidentale.
Sulla carta, la Guinea presenta degli indicatori dinamici: una crescita economica del 6,6%, un deficit sotto controllo, un’inflazione ridotta all’8% contro il 21% del 2010 ed un nuovo programma triennale concluso con il Fondo Monetario Internazionale.
La Guinea sembra essersi lasciata alle spalle la peggiore epidemia di ebola della storia, che tra il 2013 ed il 2015 ha causato più di 11mila vittime e ingenti danni al tessuto economico e sociale.
Oggi la sfida è che questa crescita, ancor fragile seppur promettente, sia rafforzata e i suoi benefici condivisi tra la popolazione, che in maggior parte vive
in condizioni di povertà. Nel rapporto ONU sull’Indice di Sviluppo Umano che considera, oltre al livello del PIL, altri fattori che incidono sulle condizioni di vita della popolazione, la Guinea Conakry si trova al fondo della classifica (183esimo posto su 188 paesi – Rapporto 2016).
Un concentrato di contraddizioni sono qui, si possono vedere tutte nello stesso luogo, nel medesimo isolato, in questa che è tra le maggiori città dell’Africa Occidentale.
Sulla carta, la Guinea presenta degli indicatori dinamici: una crescita economica del 6,6%, un deficit sotto controllo, un’inflazione ridotta all’8% contro il 21% del 2010 ed un nuovo programma triennale concluso con il Fondo Monetario Internazionale.
La Guinea sembra essersi lasciata alle spalle la peggiore epidemia di ebola della storia, che tra il 2013 ed il 2015 ha causato più di 11mila vittime e ingenti danni al tessuto economico e sociale.
Oggi la sfida è che questa crescita, ancor fragile seppur promettente, sia rafforzata e i suoi benefici condivisi tra la popolazione, che in maggior parte vive
in condizioni di povertà. Nel rapporto ONU sull’Indice di Sviluppo Umano che considera, oltre al livello del PIL, altri fattori che incidono sulle condizioni di vita della popolazione, la Guinea Conakry si trova al fondo della classifica (183esimo posto su 188 paesi – Rapporto 2016).
Foto: Alessandro Rocca
VIAGGI DELLA SPERANZA
Per i giovani guineani, Conakry è la città della speranza. A volte è la prima tappa di un lungo viaggio della speranza che può giungere sulle nostre coste. Dalle campagne o dalle regioni forestali, migliaia di giovani ogni anno emigrano a Conakry per dare una svolta alla propria vita, ma la vita in città può essere dura per chi è privo di mezzi. E qui, si è soli. I legami di mutuo aiuto e di solidarietà che per molti versi caratterizzano i villaggi, in città si sfaldano. E rischi di finire sulla strada.
INSTRADA è il titolo di un progetto che LVIA, insieme alle Ong italiane CISV e CLMC, con le Ong guineane CARP, SABOU e FMG, sta realizzando in tre città della Guinea, tra cui Conakry, per avvicinarsi alle persone “ultime” nella società, vittime delle nuove povertà che si manifestano come effetto collaterale dell’urbanizzazione. II progetto vuole dare opportunità di un futuro migliore alle persone vulnerabili esposte ai pericoli di una vita sulla strada.
Mamadou Saliou Camara, medico, è uno dei coordinatori di INSTRADA e spiega:
«In questi ultimi tempi la Guinea ha subito un movimento di popolazione importante. Sempre più persone si spostano nelle grandi città alla ricerca di benessere, ma la maggior parte di loro non hanno istruzione né formazione tecnica o un mestiere strutturato e vivono in città senza alcuna forma di assistenza che permetta di avere accesso ai servizi di salute e all’istruzione dei bambini. Sono esposti alla povertà. Come progetto INSTRADA, abbiamo cercato di capire come queste fasce deboli possano avere condizioni di vita e di lavoro decenti che permettano loro di evolvere nella società. Se si è in una condizione svantaggiata, non si è condannati a restare tali».
Per i giovani guineani, Conakry è la città della speranza. A volte è la prima tappa di un lungo viaggio della speranza che può giungere sulle nostre coste. Dalle campagne o dalle regioni forestali, migliaia di giovani ogni anno emigrano a Conakry per dare una svolta alla propria vita, ma la vita in città può essere dura per chi è privo di mezzi. E qui, si è soli. I legami di mutuo aiuto e di solidarietà che per molti versi caratterizzano i villaggi, in città si sfaldano. E rischi di finire sulla strada.
INSTRADA è il titolo di un progetto che LVIA, insieme alle Ong italiane CISV e CLMC, con le Ong guineane CARP, SABOU e FMG, sta realizzando in tre città della Guinea, tra cui Conakry, per avvicinarsi alle persone “ultime” nella società, vittime delle nuove povertà che si manifestano come effetto collaterale dell’urbanizzazione. II progetto vuole dare opportunità di un futuro migliore alle persone vulnerabili esposte ai pericoli di una vita sulla strada.
Mamadou Saliou Camara, medico, è uno dei coordinatori di INSTRADA e spiega:
«In questi ultimi tempi la Guinea ha subito un movimento di popolazione importante. Sempre più persone si spostano nelle grandi città alla ricerca di benessere, ma la maggior parte di loro non hanno istruzione né formazione tecnica o un mestiere strutturato e vivono in città senza alcuna forma di assistenza che permetta di avere accesso ai servizi di salute e all’istruzione dei bambini. Sono esposti alla povertà. Come progetto INSTRADA, abbiamo cercato di capire come queste fasce deboli possano avere condizioni di vita e di lavoro decenti che permettano loro di evolvere nella società. Se si è in una condizione svantaggiata, non si è condannati a restare tali».
SULLA STRADA
I più vulnerabili sono gli orfani, i giovani che hanno lasciato il proprio villaggio, i bambini e le bambine che abbandonano la scuola per dei lavori informali, le donne in situazione di prostituzione, i senza tetto, i disabili psichici. Inoltre, a Conakry come in altre città africane, i paradossi della modernità hanno prodotto una fascia della popolazione che sopravvive cercando nei rifiuti qualcosa da riciclare e rivendere.
Il progetto si svolge con il contributo dell’AICIS – Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo e della Chiesa Valdese e vede la partecipazione del Ministero dell’Azione Sociale della Guinea, che ha deciso di portare avanti il percorso avviato da INSTRADA.
Moussa Traoré, a capo della direzione ministeriale spiega «INSTRADA, amo dirlo, ha iniziato a fare protezione sociale prima della politica. Ora stiamo elaborando una politica che includa anche chi lavora nell’informale e non partecipa al sistema contributivo», garantendo a tutti e senza discriminanti economiche, il diritto alla protezione sociale. A tutte queste fasce di popolazione, gli instancabili operatori di INSTRADA, medici, animatori dell’infanzia, operatori sociali, porgono un aiuto. Tante persone hanno cambiato la propria vita.
I più vulnerabili sono gli orfani, i giovani che hanno lasciato il proprio villaggio, i bambini e le bambine che abbandonano la scuola per dei lavori informali, le donne in situazione di prostituzione, i senza tetto, i disabili psichici. Inoltre, a Conakry come in altre città africane, i paradossi della modernità hanno prodotto una fascia della popolazione che sopravvive cercando nei rifiuti qualcosa da riciclare e rivendere.
Il progetto si svolge con il contributo dell’AICIS – Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo e della Chiesa Valdese e vede la partecipazione del Ministero dell’Azione Sociale della Guinea, che ha deciso di portare avanti il percorso avviato da INSTRADA.
Moussa Traoré, a capo della direzione ministeriale spiega «INSTRADA, amo dirlo, ha iniziato a fare protezione sociale prima della politica. Ora stiamo elaborando una politica che includa anche chi lavora nell’informale e non partecipa al sistema contributivo», garantendo a tutti e senza discriminanti economiche, il diritto alla protezione sociale. A tutte queste fasce di popolazione, gli instancabili operatori di INSTRADA, medici, animatori dell’infanzia, operatori sociali, porgono un aiuto. Tante persone hanno cambiato la propria vita.
I PERICOLI DI UNA VITA SULLA STRADA Foto: Lia Curcio
I raccoglitori di rifiuti
I “raccoglitori di rifiuti” spesso vivono nei pressi delle discariche a cielo aperto della città, intorno alle quali si sviluppano quartieri malsani ed esposti ai fumi dei rifiuti che bruciano. A Conakry si stima che più di 20.000 persone vivano della raccolta dei rifiuti. L’obiettivo di INSTRADA è pragmatico: non si tratta di rinnegare questa attività, ma di dare una dignità al mestiere del raccoglitore di rifiuti per superare la discriminazione sociale e far uscire queste persone dalla dimensione informale del lavoro. I disabili psichici e senza fissa dimora
Le persone con malattie mentali sono sovente lasciate sole. Abbandonate e loro stesse, finiscono spesso per vivere in strada. In Guinea esiste un solo servizio di psichiatria e non più di una dozzina di psichiatri specializzati. Le persone colpite da malattie mentali vengono portate dai guaritori tradizionali e dai marabù, perché in base alle credenze tradizionali sono considerate come vittime di un maleficio. INSTRADA lotta contro la discriminazione delle persone con malattie psichiche e prova, alla famiglia e alla comunità, che la cura medica ed il reinserimento sociale sono possibili. Donne in condizione di prostituzione
Le donne vulnerabili a volte sono costrette, per sopravvivere, a svolgere la prostituzione. Sono donne in estrema difficoltà: divorziate, vedove con bambini a carico, orfane, sole. INSTRADA si rivolge a loro, per sostenerle dal punto di vista medico, psicologico e sociale e per favorire altre opportunità di lavoro e sostentamento. A questo scopo sono attivi una clinica mobile e dei servizi di accompagnamento. Bambini di strada
Gli animatori di INSTRADA intercettano e identificano i bambini e i giovani che sono esposti ai pericoli di una vita sulla strada. Questi bambini sono seguiti nel nuovo percorso di vita, sono inseriti in famiglia, riprendono la scuola o iniziano un mestiere. Riacquisiscono a loro infanzia e la loro dignità. |
Alcune Storie di riscatto
Con il supporto di INSTRADA, il laboratorio artigianale di Henri ospita i giovani che, come lui in passato, vivono sulla strada.
A loro Henri si rivolge: “Venite e lavorate con me per trovare la vostra vita. Non diciamo che in Guinea non va, che bisogna partire all’estero per lavorare. Tutto è possibile da noi.
Se persisti vinci.”
Bintu, una ragazzina vittima di violenza è stata intercettata sulla strada dagli animatori di INSTRADA e, dopo aver seguito un percorso di accompagnamento, oggi gestisce una boutique per la colorazione di stoffe.
Queste persone sono attive come Libri Viventi per diffondere in Guinea la propria testimonianza di fiducia e speranza.
Foto: Alessandro Rocca
Questa notizia riguarda il progetto:
Paese
Guinea Conakry
Settore
INCLUSIONE SOCIALE E PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA