Volti, storie e radici: un ritorno alla sede storica di LVIA in Guinea Bissau

È stato un viaggio speciale, quello che ci ha portato in Guinea Bissau, in occasione della conferenza internazionale sul riso di mangrovia, evento conclusivo del progetto Ianda Guiné! Arrus. La nostra delegazione staff LVIA Italia – incluso il presidente Alberto Valmaggia – ha avuto l’opportunità di incontrare i soci locali, attualmente il gruppo più numeroso tra i soci africani dell’associazione, e visitare la sede storica di Bissorã

Riunione con i soci LVIA in Guinea Bissau

Ci siamo riuniti con i sette soci guineensi nell’ufficio LVIA di Bissau e con alcuni componenti della Presidenza collegati da remoto. È stato un momento importante di ascolto e condivisione, che ha permesso di dare voce a chi da anni lavora con LVIA in Guinea Bissau. I soci presenti – Orlando Vaz, José Yurna Nhanque, Lassana Indjai, José Liberato Henrique Sabá, Nicandro dos Santos Costa, Otto Carlos Gomes, e infine Milena Albino Ié, che ha appena fatto richiesta per diventare socia – hanno ripercorso la loro esperienza con l’associazione, in molti casi iniziata oltre vent’anni fa. La motivazione che li accomuna è un forte senso di appartenenza, oltre all’orgoglio di contribuire alla crescita dell’organizzazione nel loro Paese.

Dall’alto a sx: Lassana Indjai, José Urrna Nhanque, José Liberato Henrique Sabá, Otto Carlos Gomes, Nicandro dos Santos Costa, Milena Albino Ié. Seduti da sx: Orlando Orlando Vaz e Alberto Valmaggia

Durante il confronto, è emersa la volontà comune di comprendere meglio come rafforzare la vita associativa nel paese, e di rafforzare la comunicazione con i soci italiani e con quelli degli altri Paesi africani. L’idea di una rete più strutturata per lo scambio di esperienze e conoscenze è stata condivisa da tutti i presenti. Milena, in particolare, ha sottolineato come l’impegno in LVIA rappresenti per lei una prosecuzione naturale di anni di volontariato nella propria comunità, e un’opportunità per acquisire nuove competenze in un contesto internazionale.

Dall’Italia, è arrivata la conferma del desiderio di rendere la vita associativa più viva e interconnessa, superando la distanza geografica attraverso strumenti e iniziative adeguate. Come ha ricordato il presidente Valmaggia:

“I progetti possono finire, ma le relazioni restano: quando si condividono ideali e si lavora insieme per obiettivi comuni, si costruisce qualcosa che va oltre il singolo intervento”.

Visita alla sede storica di Bissorã

Il giorno dopo partiamo alle 7 del mattino verso Bissorã, dove si trova la sede storica di LVIA in Guinea Bissau, accompagnati dai soci storici Urrna e Orlando. Superata Bissau, le strade diventano sterrate e punteggiate di buche. Il paesaggio è dominato da campi di anacardi, una delle principali fonti di reddito del Paese. “Quest’anno ci sono pochi frutti”, ci dice Urrna, che significa che la raccolta sarà scarsa, con un calo nelle entrate per diverse famiglie che li raccolgono.

Dopo circa due ore di viaggio, a lato di una lunga strada di terra rossa, arriviamo alla sede LVIA. Grandi alberi di mango pieni di frutti offrono ombra alle piccole costruzioni basse che si ergono nell’ampia area della sede. Orlando inizia subito a portarci in visita agli uffici, alle varie strutture e alle stanze dove solitamente alloggiano gli operatori raccontandoci senza sosta aneddoti e storie. Del resto, sia lui che Urrna lavorano con LVIA da molti anni: hanno vissuto tutte le fasi dell’associazione nel Paese, visto passare generazioni di volontari e accompagnato l’evoluzione dei progetti.

Tra il suono frequente di un mango che cade e l’altro, Urrna ci porta accanto ad un piccolo container nel mezzo del patio, parzialmente nascosto dai rami del mango.

“Questo è il primissimo ufficio LVIA. Ero qui quando è stato posato nel 1994.” e continua “Il camion che portava il container era troppo grosso e non ci passava. Allora abbiamo chiamato tutta la gente del villaggio vicino e l’abbiamo sollevato a mano. Io stesso ho tagliato il pannello per fare la porta”.

LVIA ha avviato le sue attività in Guinea Bissau nel 1986, inizialmente con progetti legati all’accesso all’acqua attraverso le pompe eoliche, per molto tempo simbolo dell’associazione. In seguito al conflitto del 1998-1999, l’impegno nel paese si è intensificato con l’ampliamento del team e promuovendo progetti in ambito orticolo e sanitario per rispondere ai bisogni più urgenti.

Di fronte alla sede LVIA, dall’altra parte della strada, si trovano dei magazzini in cui ci sono diversi materiali e macchine agricole. Qui abbiamo incontrato Alfredo Djibril Dabò, responsabile di un Centro di Trasformazione Rurale e partner storico dei progetti agroecologici LVIA. Con entusiasmo, ha mostrato il funzionamento della macchina per la lavorazione del riso fornita grazie al progetto Ianda Guiné! Arrus. Il progetto sulla risicoltura di mangrovia ha avuto un impatto significativo nella regione, intervenendo non solo sulla sicurezza alimentare e sul miglioramento della produzione, ma anche sulla viabilità, rendendo più agevole la vita quotidiana dei produttori e delle comunità locali. Racconta Urrna “LVIA ha fatto davvero un buon lavoro. Adesso dal villaggio di Uncur puoi andare a piedi al villaggio di Tchale in 20, 30 minuti. Prima ci mettevamo almeno 3 ore a piedi.

Djibril mostra il funzionamento della macchina per pilare il riso

Uno sguardo alla storia, un passo verso il  futuro

Mentre concludiamo la visita alla sede, continuando a chiacchierare, non possiamo fare a meno di immaginare i tanti volontari, le persone e le vicende che hanno attraversato questo luogo nel corso degli anni.

Ho visto negli anni l’impegno di LVIA” dice Orlando, “ ed è quello che mi ha motivato ad essere socio. Voglio fare i miei complimenti a tutti i soci LVIA in Italia per l’appoggio che date alla Guinea Bissau. Coraggio! Continuiamo con questa buona collaborazione.