Le donne protagoniste del cambiamento in Burundi

LVIA è stata ospite della 45ª edizione del Meeting di Rimini, con il tema “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. All’interno del padiglione internazionale intitolato “C’è un’Italia che Coopera”, focalizzato sull’Africa e la cooperazione allo sviluppo, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha organizzato il talk “Donne per l’Essenziale” sul ruolo delle donne in settori chiave come acqua, agricoltura, energia e clima.

Al talk è intervenuta Valentina Morini, cooperante di LVIA che ha seguito i progetti in Burundi sul miglioramento dell’accesso all’energia per le comunità rurali nelle province di Ruyigi, Rutana, Cankuzo e Kirundo (“Umuco W’Iterambere”, finanziato dall’Unione Europea, e “Accesso alle energie rinnovabili come motore di sviluppo socio-economico”, finanziato dall’AICS), nei quali le donne hanno avuto un ruolo chiave.

“Il ruolo delle donne nel progetto è stato fondamentale.” ha raccontato Morini,  “Strategicamente, si è deciso di investire sulle donne in Burundi poiché, come in molti altri luoghi, esse sono il pilastro della famiglia e della comunità. I benefici del progetto si sono diffusi rapidamente grazie alla loro tendenza a reinvestire i guadagni nell’economia familiare, concentrandosi principalmente su istruzione, salute dei figli, nutrizione e attività di micro-imprenditorialità.”

“All’inizio, abbiamo affrontato numerose difficoltà legate al cambiamento culturale. Le tematiche di genere trattate dal progetto introducevano le donne in un contesto innovativo e tecnico, come quello dell’energia solare, un settore tradizionalmente percepito come maschile. Inoltre, le donne coinvolte nel progetto trascorrevano molte ore fuori casa, impegnate nelle attività commerciali e di vendita dei kit solari. Questo graduale processo di acquisizione di indipendenza economica e sociale ha inizialmente creato sfide significative. Tuttavia, con il tempo e grazie a un accompagnamento costante e continuo da parte dello staff di LVIA, composto principalmente da donne, si è avviato un processo di sensibilizzazione della popolazione su queste tematiche, che ha portato a benefici tangibili.

Una delle attività di progetto Umuco W’Iterambere, ha previsto la fornitura ad alcune donne kit di energia solare di varie forme e dimensioni. Queste donne venditrici, le femmes vendeuses, si sono occupate della distribuzione e della vendita all’ultimo miglio: sono loro a raggiungere conoscenti, parenti e amici, promuovendo l’acquisto dei kit nelle zone dove l’elettricità è assente o estremamente instabile durante il giorno. Per facilitare loro gli spostamenti necessari a svolgere le attività commerciali è stata anche fornita una bicicletta, un mezzo che in Burundi è abitualmente  utilizzato solo dagli uomini.

“Uno dei primi cambiamenti significativi introdotti dal progetto è stato l’equipaggiamento delle donne con tutto il materiale necessario per svolgere le attività commerciali, inclusa una bicicletta. Nel contesto rurale burundese, la bicicletta è considerata un simbolo di prestigio, tradizionalmente riservato agli uomini, i soli che la posseggono e la sanno usare. Il fatto che queste donne, ora commercianti e imprenditrici, fossero libere e autonome nei loro spostamenti, rappresenta uno dei grandi cambiamenti promossi dal progetto.” conclude Morini.

L’attenzione sul coinvolgimento delle donne ha dimostrato che, quando esse partecipano attivamente, l’impatto e la durabilità dei progetti sono maggiormente garantiti.

————————————–

L’intero talk è disponibile per la visione su youtube. La conversazione è stata moderata da Marta Collu, referente di genere per l’AICS, ha visto i saluti di apertura del Direttore Marco Riccardo Rusconi, e la partecipazione di Martina Albini, coordinatrice del Centro Studi WeWorld, Amy Dieng Kebe, esperta di genere del Programma Agricolo Italia-Sénégaì e di Valentina Morini, responsabile Paese LVIA in Mozambico, oltre alle conclusioni tratte dal sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Giorgio Silli.