La realizzazione personale come alternativa alla migrazione – webinar

Si è svolto online l’incontro finale del progetto “La realizzazione personale come alternativa alla migrazione”. Un lavoro di 17 mesi che si è rivolto ai giovani di tre paesi chiave dell’Africa occidentale – Burkina Faso, Mali e Niger con l’obiettivo di fornire loro informazioni sui rischi della migrazione irregolare e le opportunità di crescita personale e professionale nei paesi d’origine.
Il progetto, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stato promosso da LVIA e il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) in collaborazione con CISP, Le Réseau, LINK2007 e l’Associazione panafricana dei giovani per l’ambiente JVE – Jeunes Volontaires pour l’Environnement.

Il webinar ha visto la partecipazione di numerosi attori della cooperazione internazioanel e della diaspora con l’obiettivo di presentare il progetto e i suoi risultati, proponendo anche una riflessione sul legame tra migrazione e sviluppo e sulla necessità di azioni congiunte e coordinate tra i vari attori.

Paolo Giordani, Presidente Istituto Diplomatico Internazionale ha sottolineato che:

“La migrazione non è solo un movimento di persone ma un motore di sviluppo e trasformazione. (…) Per massimizzare i benefici della migrazione sarebbe essenziale adottare politiche che promuovono l’inclusione e la cooperazione internazionale. Solo attraverso un approccio equilibrato e lungimirante possiamo pensare di trasformare le sfide in opportunità.

Per LVIA è intervenuto nel dibattito, Giovanni Armando, desk del Mali per presentare le attività  e i risultati del progetto.

“LVIA negli ultimi anni ha maturato una significativa esperienza nel sostenere iniziative imprenditoriali della diaspora e dei migranti di ritorno. L’obiettivo di questa progettualità, rispetto alla fase precedente denominata “Redemption Song”, oltre ad informare i giovani sui rischi dell’immigrazione irregolare, ha allargato gli orizzonti esplorando le possibilità esistenti di realizzazione personale e professionale che esistono nel proprio paese di origine.”

Le attività del progetto: formazione, incontri e sensibilizzazione

Il progetto si è sviluppato su 3 macro attività. La prima è stata la mappatura di enti e programmi per la formazione professionale, l’inserimento lavorativo e la creazione d’impresa, rivolti principalmente ai giovani. La mappatura ha recensito decine di opportunità, evidenziando come esistano nei paesi, ma siano poco conosciute, specialmente nelle aree rurali. Questo lavoro è stato affidato a un consulente esterno con il supporto dei volontari di JVE. Un atelier regionale a Ouagadougou ha presentato la mappatura finale e sono stati redatti tre documenti di sintesi per ciascun paese coinvolto.

La seconda attività, gli “Opportunity Days”, ha permesso ai giovani di incontrare alcuni degli enti censiti nella mappatura, permettendogli di ottenere informazioni e consigli. Sono stati organizzati almeno due eventi per paese, arricchiti da spettacoli con artisti locali e dibattiti . Queste giornate hanno rappresentato una formula innovativa e di grande successo che ha attratto oltre 1.500 giovani e più di 40 imprese e enti professionali.

Un’altra attività importante è stata una campagna di comunicazione gestita dai giovani di JVE e dai giovani della diaspora in Italia. In aggiunta ad una diffusa campagna sui social media, sono state create delle piattaforme online, una per ciascun paese, nelle quali pubblicare eventi, testimonianze e informazioni che possano favorendo la ricerca di opportunità lavorative e formative.

Continua Giovanni Armando “Nella campagna di comunicazione, hanno partecipato anche i migranti di ritorno come testimonial. La loro testimonianza è stata fondamentale, poiché risulta essere molto significativa e impattante per i giovani.”

Il coinvolgimento dei migranti di ritorno e delle associazioni della diaspora in Italia ha arricchito il dialogo facilitando la condivisione di esperienze e potenti testimonianze.

Su questo tema è intervenuta la Rappresentante dell’Associazione Burkinabé in Italia, Sally Maiga:

“Quando un giovane decide di emigrare spesso si tratta di una decisione alimentata da una mancanza di opportunità, dalla povertà, dall’insicurezza politica. questa scelta comporta sacrifici immensi, sia per chi parte e chi rimane. (…) La nostra esperienza come migranti di prima o seconda generazione ci ha offerto una prospettiva unica. Molti di noi o i nostri genitori hanno visto o vissuto direttamente le sfide della migrazione e siamo coscienti di quanto sia cruciale affrontare questi temi con sensibilità e consapevolezza. La nostra partecipazione a questo progetto ci ha permesso di fungere da ponte tra le esperienze di migrazione in Europa e le realtà africane contribuendo a migliorare la comprensione e a sviluppare soluzioni concrete. (….) In futuro siamo determinati a continuare la collaborazione con i partner attuali e stabilire nuove alleanze. La cooperazione e il dialogo continuo sono essenziali per portare cambiamenti positivi e duraturi.”

Una delle attività trasversali del progetto è stata l’advocacy, con un momento particolarmente significativo rappresentato dalla partecipazione al Forum Mondiale dell’Economia Sociale e Solidale nel maggio 2023. In questa occasione, abbiamo presentato il progetto e discusso del nesso tra migrazione e sviluppo in un contesto globale, offrendo numerose opportunità di riflessione e approfondimento.

“Nonostante l’evoluzione instabile del contesto politico nei tre paesi coinvolti dal progetto, l’iniziativa ha visto un’ottima partecipazione da parte dei rappresentanti dei governi, sia nelle capitali che nelle regioni più remote, nonché delle istituzioni, degli enti di microfinanza e della società civile. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto e delle reti che si sono create”.

Giovanni Armando

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Il webinar, moderato da Mehret Tewolde, Vice Presidente dell’Associazione Le Réseau, ha visto la partecipazione del Presidente di LINK2007 Roberto Rinolfi, del Vice Direttore Generale DGIT Stefano Bianchi, la Vice Direttrice Generale DGCS Laura Aghilarre, il Direttore per l’Africa occidentale e centrale UNDP Njoya Tikum, il Presidente Istituto Diplomatico Internazionale Paolo Giordani, il Desk Officer Sahel LVIA Giovanni Armando, il Presidente dell’Associazione Le Réseau Cleophas Adrien Dioma, il Referente JVE Burkina Faso Olivier Tuina, la Rappresentante Associazione Burkinabé in Italia Sally Maiga, la Referente area progetti Ufficio Sviluppo Internazionale Banca Etica Paola Saini e il Direttore del CISP Alessandro De Luca. Le conclusioni sono state affidate a Luigi Vignali, Direttore Generale DGIT.

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