Valorizzazione delle impresa verdi in Senegal
In Senegal esistono numerosi progetti imprenditoriali, artistici e creativi che si occupano della raccolta, della differenziazione, della valorizzazione e della trasformazione dei rifiuti. Queste iniziative rappresentano una reale opportunità per contribuire alla costruzione di un futuro più sostenibile per il Paese.
In questo quadro, si realizza il progetto PRO-VIVES, che si sviluppa in quattro regioni chiave del Senegal – Saint-Louis, Louga, Thiès e Dakar – e rappresenta un’importante iniziativa volta a promuovere la crescita economica sostenibile e inclusiva, l’imprenditoria e l’occupazione nell’area di intervento. L’obiettivo del programma è promuovere la catena del valore e le politiche a favore delle micro-piccole-medie imprese caratterizzate da un’impronta sociale e ambientale, seguendo gli approcci della green economy e dell’innovazione digitale.
Il progetto PRO-VIVES è promosso da CISV insieme a LVIA e Rete Ong, 3 partner locali (CAPER SAS, FAPAL, ESPERE) e 3 partner di expertise tematica (CISAO-UniTO, PIN UniFI, Mercato Circolare) ed è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Storie di economia circolare e creativa
“Mi chiamo Germaine Amy Faye e faccio parte del gruppo Gie Laak Goom, composto da 14 donne. La nostra missione è trasformare gli imballaggi e gli oggetti in plastica che troviamo nel nostro quartiere qui a Thies. Laviamo e trituriamo i rifiuti plastici, poi li vendiamo alle aziende che li trasformano in nuovi oggetti. Ma c’era un problema: i sacchetti di plastica che contenevano i detersivi diventavano a loro volta rifiuti. Abbiamo capito che ogni rifiuto può essere valorizzato, così abbiamo iniziato a produrre borse intrecciando quei sacchetti di plastica. È stato un passo verso un circuito sempre più circolare e sostenibile, che crea un impatto positivo sull’ambiente e la comunità” Germaine Amy Faye
“Sono Haby Diallo e sono la fondatrice di Creas I am. Mi dedico al recupero e al riciclo dei rifiuti plastici e a trovare modi creativi per riutilizzarli, trasformandoli in ceste, tavolini, mobili e altri oggetti utili per la vita quotidiana. Per me, la plastica non è un semplice rifiuto, ma una risorsa che può avere una seconda vita. Credo fermamente che tutto possa essere recuperato e riutilizzato. Oggi, è importante lavorare per promuovere un approccio più sostenibile verso l’ambiente.” Haby Diallo
Mappatura delle imprese verdi
La prima fase del progetto ha riguardato la mappatura delle iniziative, con l’obiettivo di individuare, promuovere, valorizzare e connettere gli attori locali e le iniziative di economia circolare nelle regioni coinvolte. Mercato Circolare, insieme a LVIA e Esperè, ha attivato 19 sentinelle, appartenenti ad associazioni locali di promozione sociale e ambientale, che hanno individuato e mappato nelle quattro regioni le iniziative di economia circolare. I dati ottenuti con la cartografia hanno permesso di censire e valorizzare le aziende sulla app Mercato Circolare e di selezionare le 40 realtà che potranno usufruire di un finanziamento e di un supporto tecnico dedicato.
“L’economia circolare è un modello economico che intende ridisegnare i processi di produzione e consumo al fine di ridurre gli impatti negativi, la produzione di rifiuti, e l’utilizzo di materia vergine. Ma anche di estendere la vita dei beni il più a lungo possibile attraverso strategie di riuso, riparazione e rigenerazione e infine valorizzare il valore della materia attraverso il riciclo e l’utilizzo di materia riciclata. Il tutto in una cornice di giustizia sociale ed ecologica.”
Nei prossimi mesi, si avvierà il percorso di accompagnamento alle imprese che prevede l’identificazione dei bisogni, coaching sul gestione dell’azienda e un contributo finanziario.