Acqua, agricoltura e comunità: attività integrate per la sicurezza alimentare in Kenya
In Kenya, il primo paese dove LVIA ha cominciato il suo percorso di pace, il cambiamento climatico è già una realtà tangibile. Le piogge stagionali, sempre più rare e imprevedibili, mettono a dura prova il settore agropastorale, principale fonte di sostentamento della popolazione.
Da diversi anni le attività di LVIA si sviluppano nella Contea di Isiolo, una delle regioni più aride del paese. Al centro degli interventi, l’acqua, bene prezioso e risorsa strategica. Interventi idrici di vario tipo – dalla riabilitazione di pozzi alle pompe solari, dai serbatoi sopraelevati ai canali di distribuzione e ai piccoli impianti irrigui – rispondono a un duplice obiettivo: garantire l’accesso all’acqua potabile per uso umano e animale, e al tempo stesso sostenere l’irrigazione agricola.
Orti scolastici per educazione e nutrizione
La scuola di Ntalabany si trova in mezzo a un paesaggio arido e aperto, piuttosto isolata, senza abitazioni nel raggio di chilometri. Si tratta di un’area abitata da comunità nomadi o semi-nomadi, che stanno lentamente iniziando a sedentarizzarsi. Alcuni giovani studenti che la frequentano percorrono anche 11 chilometri a piedi per raggiungerla, incrociando le rotte di passaggio degli elefanti.
Questa è una delle 5 scuole nelle quali il progetto ha identificato uno spazio per realizzare un orto scolastico, irrigato grazie all’acqua prelevata da un vicino canale con una pompa solare. I giovani studenti partecipano alla coltivazione di frutta e verdura e l’orto diventa così uno strumento pratico per la formazione, con elementi di educazione ambientale ma anche alimentare. La scuola, infatti non offre solo istruzione ma anche un pasto quotidiano: le scuole ricevono riso e fagioli, forniti dallo Stato, e le verdure e la frutta coltivata nell’orto scolastico possono contribuire a completare il pasto con alimenti nutrienti e più variati. Questo ha un valore importante, considerando che la dieta familiare è spesso poco diversificata.
Nel giorno in cui il team LVIA ha fatto visita alla scuola ha incontrato uno dei giovani insegnanti, tornato in anticipo dalle vacanze, il giorno prima della riapertura, portando con sé su una moto – caricata con sacchi e materiali – tutto l’occorrente per riprendere le attività. Nonostante le difficoltà e la distanza da casa e dai servizi, ha scelto di restare a insegnare con entusiasmo. La lezioni non sono ancora riprese ma ci sono già alcuni studenti che si sono ritrovati a scuola.
In questa zona remota, la scuola assume un ruolo centrale non solo educativo, ma anche sociale. È un luogo vivo anche in assenza delle lezioni, immerso nella natura, un punto di riferimento per comunità ed etnie diverse: un luogo di incontro, integrazione e dialogo.

Il maestro arriva alla scuola di Ntalabany
Orti domestici e filiere locali: due fronti di intervento
Le attività di progetto si estendono anche alle famiglie e alle cooperative di agricoltori. Alle famiglie vengono forniti materiali e momenti formativi per realizzare dei particolari orti verticali: strutture semplici, fatte con strisce di gomma disposte in cerchi concentrici a formare una specie di piramide, su cui si coltivano ortaggi. L’intento è quello di arricchire e la dieta quotidiana con alimenti freschi e nutrienti.
Con le cooperative agricole, il lavoro è più strutturato: si supporta l’accesso a sementi, selezionati tra quelli più resistenti al clima arido, attrezzature, e soprattutto infrastrutture per portare l’acqua nei campi. Nella Contea di Isiolo, colture come pomodori e cipolle prosperano lungo l’unico corso d’acqua perenne della zona, il fiume Ewaso Ng’iro. Queste produzioni superano il fabbisogno familiare e si affacciano al mercato locale, generando reddito e occupazione. Sistemi irrigui mirati potenziano la resa e garantiscono continuità alla produzione.
In una seconda fase del progetto ci si concentrerà sulla trasformazione dei prodotti agricoli, supportando piccole e medie imprese – spesso a conduzione femminile – con l’acquisto di macchinari alimentati da energia solare: mulini, essiccatori, celle frigorifere. Le imprese riceveranno formazione sulla gestione aziendale, business plan e accesso a strumenti per migliorare la conservazione e commercializzazione dei prodotti. Una spinta significativa verso la valorizzazione dell’agricoltura locale e l’empowerment economico.
Una visione trasversale, inclusiva e concreta, che mette in relazione ambiente, alimentazione, educazione e coesione sociale. Ogni elemento concorre a rafforzare la resilienza di un territorio fragile ma ricco di potenzialità.
Per sostenere le attività nella Comunità di Isiolo è possibile contribuire alla campagna Un Futuro Sostenibile per Isiolo

Andrea Bessone, desk Kenya e il team lVIA con gli studenti della scuola davanti ad una pompa per l’acqua ad energia solare