Sviluppo urbano sull’isola di Pemba in Tanzania

L’isola di Pemba, situata nell’arcipelago di Zanzibar in Tanzania, è conosciuta per la sua ricca vegetazione e per gli splendidi paesaggi naturali. Tuttavia, l’isola affronta significative sfide ambientali e climatiche, come l’erosione costiera e la vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico, che minacciano le sue risorse naturali e il benessere della comunità locale. L’implementazione di piani strategici urbani e lo sviluppo sostenibile sono cruciali per garantire la resilienza e la prosperità a lungo termine dell’isola e dei suoi abitanti.

Il progetto Pemba Verde

Il 19 e 20 giugno si è svolto il primo di una serie di incontri di formazione organizzati da LVIA, che hanno l’obiettivo di rafforzare le capacità delle istituzioni e della comunità locale in materia di gestione urbana integrata e di governance partecipativa per la preparazione di piani strategici urbani. Il capacity building è stato realizzato in coordinamento con il Progetto PURE, sostenuto anche’esso dall’Unione Europea, la cui leading organization è Istituto Oikos in collaborazione con l’African Architecture Matters (AAM)
L’iniziativa rientra nelle attività del progetto Kijani Pemba (Pemba Verde), avviato nell’ottobre 2023. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, è focalizzato sulla promozione dello sviluppo urbano sostenibile e sulla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Il progetto interviene in particolare nelle aree di Chake Chake e Mkoani, nel Sud di Pemba. Questa zona ha subito una rapida urbanizzazione non pianificata, con insediamenti informali privi di adeguate infrastrutture e servizi. La connettività stradale è limitata e le infrastrutture sono carenti, con strade strette e mal drenate. Il settore della gestione dei rifiuti solidi soffre di raccolta inadeguata e smaltimento inefficace, causando inquinamento. Luoghi pubblici come ospedali e scuole sono spesso privi di punti di raccolta per i rifiuti, oltre a soffrire della mancanza di acqua e servizi igienici.

Racconta Francesco Ghibaudi, responsabile del progetto per LVIA:

“Le iniziative di sviluppo urbano non solo possono migliorare le infrastrutture e i servizi, ma possono anche aprire nuove possibilità di sussistenza e crescita economica per tutti i residenti. In questo processo è fondamentale includere le fasce più vulnerabili, come donne e giovani delle comunità urbane povere, nelle valutazioni e nei processi decisionali. Questo approccio garantisce che le loro voci siano ascoltate e che le iniziative di sviluppo rispondano alle loro necessità.”

Il workshop

Il workshop di due giorni si è focalizzato sul tema dello sviluppo urbano integrato e ha visto la partecipazione di 70 persone, di cui 49 uomini e 21 donne. Tra i partecipanti erano presenti i Membri del Dipartimento dello Sviluppo Urbano e Rurale provenienti da Pemba e Unguja, i rappresentanti delle municipalità di Chake Chake e Mkoani, i rappresentanti della pianificazione urbana, del settore educazione e della società civile, con numerose organizzazioni di giovani e donne. Tra i relatori c’era John Mpemba Bulima, professore di Pianificazione Urbana dell’Ardhi University di Dar es Salaam e il professore Corrado Minervini del Politecnico di Torino.
Il workshop è stata occasione di migliorare la comprensione dei metodi e strumenti per lo sviluppo urbano, promuovere la collaborazione tra i diversi settori e tra istituzioni e comunità, e preparare il terreno per creare le basi per futuri processi di sviluppo identificando un gruppo di esperti per coordinare gli sforzi tra i vari attori coinvolti.

Prossimi Passi

Il prossimo workshop sarà organizzato dall’Università di Torino con un focus sul rafforzamento delle conoscenze tecniche e delle capacità di utilizzo delle tecnologie di mappatura, fondamentali per individuare le aree più vulnerabili dell’isola in vista dei Piani Strategici Urbani.
Con questi primi incontri di capacity building, LVIA si impegna a porre le basi per un futuro più sicuro e sostenibile per l’isola di Pemba, dimostrando l’importanza di un approccio coordinato e partecipativo nello sviluppo delle aree vulnerabili.