Acqua per i sistemi alimentari sostenibili in Tanzania
Nella Tanzania centrale, la popolazione è soggetta a malnutrizione cronica, principalmente a causa dell’insufficiente apporto di nutrienti nella dieta. Nella Regione di Dodoma, le percentuali di malnutrizione acuta (0,4%) e cronica (37,2%) rimangono a livelli inaccettabilmente alti. Questa situazione persiste nonostante la crescita economica della capitale, che purtroppo non sembra riflettersi in opportunità di sviluppo significative per le regioni rurali.
Nel Paese, l’agricoltura familiare è il settore più praticato da giovani e donne e costituisce un importante strumento di diversificazione agricola e integrazione della dieta per la lotta alla malnutrizione. Il settore deve però affrontare una sfida significativa dovuta alla scarsità d’acqua. In Tanzania l’accesso all’acqua rimane uno dei problemi più gravi, soprattutto nelle aree rurali: qui solo il 46% della popolazione ha accesso ad acqua pulita e potabile. Inoltre le precipitazioni spesso non sono sufficienti a sostenere una produzione agricola adeguata, portando a gravi conseguenze per la sicurezza alimentare e l’economia rurale. Affrontare la questione della scarsità d’acqua può svolgere un ruolo cruciale nel migliorare la produttività agricola e nell’assicurare una maggiore sicurezza alimentare per la popolazione.
Il progetto Diverse Food System
In continuità con le iniziative sviluppate negli ultimi anni in Tanzania, LVIA sta promuovendo nella regione di Dodoma un progetto basato su interventi integrati di forte impatto che riguardano l’acqua, l’igiene e la nutrizione. L’azione, che riceve il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), si realizza in stretta collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm, con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Agricoltura e la partecipazione della Sokoine University of Agriculture (SUA) e con MVIWATA, il principale movimento contadino del Paese.
“Verranno coinvolti 70 villaggi nei distretti di Kongwa, Chamwino e Bahi con l’obiettivo di migliorare la nutrizione della comunità con particolare attenzione alle fasce vulnerabili della popolazione come bambini e donne in stato di gravidanza. Il progetto si divide in due componenti principali: una parte focalizzata sull’agricoltura e accesso all’acqua implementata principalmente da LVIA, e una parte su nutrizione e lotta alla malnutrizione gestito da Cuamm.” Justin Masawe – Ingegnere idrico che lavora con LVIA
Nel contesto del progetto, saranno istituiti campi agricoli sperimentali in corrispondenza di tre scuole, una per ciascun distretto di intervento. Questi campi ospiteranno corsi di formazione che copriranno sia aspetti teorici che pratici dell’agricoltura sostenibile, includendo tematiche quali la gestione del terreno, l’irrigazione, la cura dei campi, il controllo dei parassiti e la raccolta dei prodotti agricoli.
L’orticoltura non è solo un’attività familiare, ma è anche importante per unire la comunità attraverso la cooperazione tra le generazioni. Durante le formazioni, verrà data particolare attenzione alle specie di ortaggi indigeni africane, che sono a rischio di scomparire dalla dieta ma sono ricche di nutrienti preziosi come la patata dolce a polpa arancione, molto ricca in vitamina C, l’okra, l’amaranto e le foglie di patata. Queste colture sono anche parte del patrimonio culturale nazionale e la diversità biologica e culturale nelle mani dei contadini è una risorsa per affrontare contemporaneamente le sfide della salute, della sicurezza alimentare, dell’ambiente e dell’economia.
Non si può parlare di agricoltura e cibo senza parlare di acqua
Per favorire le formazioni agricole, i 3 campi verranno equipaggiati da sistemi di raccolta e stoccaggio dell’acqua piovana da 50.000 litri, abbinati ad impianti di micro-irrigazione.
“Questo è un progetto molto ambizioso se si considera anche la geografia dell’area target che è una delle zone più aride della Tanzania. La scarsità di acqua è una delle difficoltà più grandi che stiamo affrontando per l’implementazione di questo progetto ma la comunità si sta dimostrando molto interessata e partecipativa nel lavorare insieme con lo scopo di migliorare lo stato di nutrizione nella regione.”