Giov, 19/09/2013
Dopo la guerra, e a circa un anno dalla distruzione della sede di LVIA a Gao da parte dei ribelli, LVIA torna nel nord Mali per affrontare l’emergenza post-bellica: L’ACQUA.
Ousmane Ag Hamatou, operatore LVIA in Mali, accolto in Burkina Faso nei mesi più duri del conflitto, ci racconta il ritorno nel suo paese e l’inizio delle attività.
Gao, giugno 2013
Ousmane Ag Hamatou, operatore LVIA in Mali
Mi sono ben installato in un piccolo ufficio qui a Gao con l’associazione Tassaght, nostro partner locale e il gruppo elettrogeno è in funzione tutto il giorno.
La situazione dal punto di vista della sicurezza è calma, ma ci sono molti movimenti militari a Gao e dintorni, con check-point sui maggiori assi stradali che escono da Gao. Inoltre, i veicoli e gli operatori delle Ong devono essere ben identificabili e seguire delle precise consegne di sicurezza, sia nella città che presso i check-point all’uscita dalla città.
Lunedì ho iniziato a fare il tour delle diverse amministrazioni per informare del ritorno di LVIA e tutti ci hanno espresso la loro disponibilità ad accompagnarci per la riuscita del progetto. I sindaci dei comuni beneficiari del distretto di Gao sono molto disponibili e alcuni sono venuti in ufficio a darci il benvenuto ed augurarci buon lavoro.
Ora siamo occupati con l’organizzazione del diagnostico tecnico delle strutture idriche danneggiate e della missione sul posto di ECHO, l’ufficio dell’Unione Europea per le emergenze umanitarie. Tre équipe (zona di Bourem, Taboye e Temera, zona di Anchawadj e Tilemsi, zona di Gao, Gabero e Gounzoureye) sono uscite sul terreno stamattina per il diagnostico e speriamo di fare gran parte del lavoro entro metà luglio con la collaborazione delle Municipalità, delegati dei quartieri e comitati di gestione delle opere, che sono assistiti dai nostri agenti di terreno.
L’equipe di Tassaght non è ancora pienamente funzionante ma penso che in un paio di giorni tutti gli agenti saranno con noi. Siamo pronti per iniziare.
A circa un anno dalla distruzione della sede della LVIA a Gao da parte dei ribelli, che hanno costretto il personale a fuggire dal paese e a lasciarsi alle spalle la casa e parte della famiglia, LVIA è tornata a Gao, a fine giugno 2013.
Insieme ai partner CISV e Tassaght e con il sostegno di ECHO (Ufficio Unione Europea per le emergenze umanitarie) LVIA è ora impegnata nel processo di ricostruzione dopo la guerra.
La priorità è data all’acqua: molti pozzi si sono deteriorati, oltre 40 solo in 9 comuni dei distretti di Gao e Bourem, nel nord del Mali. Il rischio è che, senza alternative, le famiglie che abitano la zona si approvvigionino direttamente all’acqua del fiume con il probabile scoppio di focolai di colera che, in una tale situazione di insicurezza, può in brevissimo tempo portare al propagarsi dell’epidemia.
Nella foto, di Claudio Massarente: Mali. Si scava per l’acqua
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