Ven, 23/11/2018

Il “Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration – per una migrazione Sicura, Ordinata e Regolare” sarà il primo accordo negoziato a livello intergovernativo, e preparato sotto gli auspici delle Nazioni Unite, per trattare tutte le dimensioni della migrazione internazionale in modo olistico.

Si tratta di un’opportunità importante, mai avuta prima, per migliorare la governarce delle migrazioni, indirizzare le sfide associate alle migrazioni e rafforzare il contributo dei migranti e delle migrazioni allo sviluppo sostenibile.

Le negoziazioni del Global Compact sulle Migrazioni sono iniziate ad Aprile 2017, parallelamente ai negoziati per lo sviluppo del Global Compact per i rifugiati e auspicabilmente terminerà nel prossimo dicembre, quando l’Assemblea Generale terrà una Conferenza Intergovernativa sulle migrazioni internazionali con l’obiettivo di adottare il Global Compact.

La posizione della rete di Ong LINK 2007, a cui LVIA aderisce 
Perché il Global Compact sulle Migrazioni conviene all’Italia 

Il Patto globale sulle migrazioni conviene all’Italia. Esso serve in particolare:

1. come riferimento per una definizione complessiva, coerente e lungimirante della propria politica migratoria, superando l’approccio emergenziale e settoriale;

2. come strumento per rafforzare le proprie ragioni nelle relazioni e negoziazioni con gli altri paesi europei;

3. come tramite per facilitare le trattative nella definizione di accordi con i paesi di provenienza e di transito che occorre moltiplicare nel prossimo futuro.

Può fornire infatti ai decisori italiani e a quelli europei lo strumento per superare almeno in parte l’inconciliabilità delle posizioni contrapposte, indicando quel comune denominatore e quel filo conduttore su cui poggiare le priorità e le scelte; rafforzando così anche la richiesta italiana di una maggiore cooperazione e solidarietà e di decisioni maggiormente condivise.

È indispensabile per mostrare rispetto, credibilità e coerenza nella definizione di accordi bilaterali e regionali con i paesi di partenza e di transito dei migranti, anche per potere concordare i necessari ritorni.

Può inoltre indicare il percorso per definire quella strategia politica complessiva e lungimirante di cui l’Italia ha bisogno e nella quale inserire coerentemente e senza improvvisazioni i provvedimenti normativi settoriali.

Il documento di “Link 2007 – Cooperazione in Rete”, intende proporre elementi di conoscenza e riflessione per un approfondimento senza pregiudizi ideologici.

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