I risultati del progetto Acqua è Vita
in Tanzania:
con il contributo di:
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Dodoma, Regione della Tanzania centrale, è uno dei contesti socio-economici tra i più difficili nel Paese, dove l’accesso all’acqua pulita è altamente deficitaria. Solo il 43,2% della popolazione, infatti, ha una fonte di acqua potabile a meno di 30 minuti dalla propria abitazione. Una percentuale che si riduce al 4,8% per la popolazione avente accesso all’acqua potabile nelle immediate vicinanze rispetto alla propria abitazione.
L’attività di approvvigionamento idrico è generalmente affidata a donne e bambini che usano in questo modo il loro tempo, tralasciando le attività generatrici di reddito o la scuola.
Un ulteriore problema è rappresentato dallo stato degli schemi idrici rurali: il 47% non funziona a dovere o necessita di frequenti riparazioni, di fatto lasciando le famiglie a corto di acqua anche per lunghi periodi.
In base ai dati rilevati da LVIA nel 2011, il reale accesso all’acqua pulita nelle zone rurali non è superiore al 24%.
Con il progetto realizzato nella regione di Dodoma, LVIA ha messo in campo tutte le sue energie per la difesa del Diritto all’Acqua muovendosi su due assi di intervento: da una parte l’azione infrastrutturale per il concreto miglioramento dell’accesso all’acqua potabile nelle zone rurali, dall’altra il consolidamento dell’impiego di buone pratiche di gestione delle risorse idriche e la promozione di modelli sostenibili in grado di bilanciare partecipazione e ownership tra istituzioni di villaggio e distrettuali.
Realizzazione di un nuovo schema idrico nella comunità di Nkwenda
Il villaggio di Nkwenda dispone di un solo pozzo che fornisce meno di 5 m³ di acqua al giorno, e di alcuni pozzi con pompe a mano che troppo spesso soffrono della mancanza di acqua legata alle insufficienti piogge. Ne deriva che solo il 10% del fabbisogno di acqua pulita viene soddisfatto. Pertanto, la comunità deve rifornirsi dai villaggi vicini a costi estremamente elevati, che la maggior parte degli abitanti non riesce a sostenere.
Il villaggio di Nkwenda dispone di un solo pozzo che fornisce meno di 5 m³ di acqua al giorno, e di alcuni pozzi con pompe a mano che troppo spesso soffrono della mancanza di acqua legata alle insufficienti piogge. Ne deriva che solo il 10% del fabbisogno di acqua pulita viene soddisfatto. Pertanto, la comunità deve rifornirsi dai villaggi vicini a costi estremamente elevati, che la maggior parte degli abitanti non riesce a sostenere.
La popolazione è quindi costretta ad utilizzare acqua proveniente da pozzi superficiali o dal fiume stagionale di scarsissima qualità. Questo causa un elevato numero di casi di diarrea (500 persone/anno), di malattie degli occhi (100 persone/anno) e di gravi malattie della pelle (30 persone/anno). Anche le infrastrutture igienico-sanitarie di base sono molto carenti, in particolare nella scuola elementare del villaggio, che ospita 1.017 studenti.
Grazie al contributo dei fondi della Chiesa Valdese, nel mese di dicembre 2015 LVIA ha concluso i lavori di costruzione di un nuovo pozzo per la popolazione del villaggio di Nkwenda. In base alle necessità del villaggio sono state costruite quattro fontane pubbliche per l’approvvigionamento idrico giornaliero. Inoltre, riabilitando un pozzo preesistente è stato possibile garantire un ulteriore miglioramento di accesso all’acqua per le famiglie: gli abitanti del villaggio di Nkwenda e limitrofi hanno ora a disposizione circa 6 litri d’acqua al giorno, ognuno a una distanza inferiore ai 30 minuti a piedi dalla propria abitazione. Considerando una famiglia media composta di 7 persone, ogni famiglia ha a disposizione circa 40 litri d’acqua al giorno, corrispondente a 2 bidoni. |
Rafforzamento delle capacità di gestione delle risorse idriche nel villaggio di Nkwenda e Mapinduzi
In Tanzania, la gestione degli schemi idrici in ambito rurale (regolata dalla normativa nazionale) è affidata ad enti appositi che si strutturano in forma pubblica o privata e sono incaricati di una gestione trasparente, efficiente e sostenibile nei confronti della comunità. Tuttavia, spesso ciò non accade: l’assenza di un effettivo monitoraggio dello schema porta a frequenti guasti e interruzioni del servizio idrico, a questo si aggiunge una gestione poco attenta dei punti di approvvigionamento idrico. La mala gestione si ripercuote sulle popolazioni locali che si ritrovano così a pagare tanto e per un servizio poco efficiente.
Grazie al contributo dei fondi della Chiesa Valdese, sono stati formati e registrati due enti di gestione di schemi idrici nei villaggi di Mkwenda e Mapinduzi, tali organi sono ad oggi attivi e funzionanti.
Inoltre, sempre con il contributo della Chesa Valdese, grazie ai workshop organizzati da LVIA in collaborazione con la Moshi Cooperative University, gli enti gestori di 14 villaggi sono stati coinvolti in sessioni formative per una migliore consapevolezza delle regole e conoscenza delle modalità di gestione degli schemi, contribuendo a migliorare la sostenibilità degli schemi stessi e dunque la continuità di erogazione del servizio idrico.
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Paese
Tanzania
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