In Burkina Faso l’insieme di problematiche legate ad una carente gestione dei rifiuti urbani si manifesta in modo quotidiano. La diffusione incontrollata di rifiuti plastici nell’ambiente ne costituisce il fenomeno più evidente, puntellando il paesaggio come un cancro e riproponendone ovunque la portata. In questo periodo dell’anno dominato dal polveroso Harmattan, inoltre, i sacchetti di plastica leggeri vengono sparsi in ogni direzione dal vento, compiendo spostamenti fino a centinaia di chilometri e diffondendo sull’intero territorio gli effetti nefasti delle insufficienze del sistema di gestione.
Anche la ricerca della sostenibilità è un percorso che ha bisogno di una forza di propulsione per andare lontano e raggiungere le sue mete. La sua base concettuale ed il suo punto di partenza devono coincidere, quindi, necessariamente con una profonda attenzione verso i processi culturali e le nuove generazioni, l’energia viva alla base del cambiamento. In quest’ottica, costruire alternative significa innanzitutto coinvolgere gli insegnanti in un percorso formativo in educazione ambientale. Ciò si tradurrà nell’inclusione dei temi relativi alla preservazione dell’ambiente nella didattica, e ancora più importante, ciò permetterà che i professori formati diventino essi stessi portatori di un coscienza e fautori di una pratica nuove nei propri istituti.
Sulla base dell’esperienza maturata nell’ambito della promozione di attività generatrici di reddito legate alla gestione dei rifiuti urbani, dal 2009 LVIA ha esteso il suo intervento all’educazione ambientale a favore degli insegnanti delle scuole di Ouagadougou, la capitale burkinabé.
Dall’11 al 13 marzo e dal 15 al 17 aprile 2010 due sessioni di formazione in educazione ambientale si sono tenute in altrettanti quartieri della città (Bogodogo e Sig-Noghin). Tali sessioni vanno inquadrate nell’ambito del progetto triennale “Stratégie de Réduction des Déchets de Ouagadougou. Création d’Emplois et de Revenus par des actions de collecte, de tri et de valorisation” (PSRDO-CER), promosso dalla Città di Ouagadougou in partenariato con la Comunità urbana Grand Lyon, il CREPA – Centro per l’acqua potabile e l’igiene, l’Ong francese IDS e con un finanziamento dell’Unione Europea. La città di Torino è una struttura associata del progetto. (www.reduction-dechets-ouaga.bf). Gli incontri sono stati organizzati da LVIA partner tecnico del progetto, in collaborazione con IDS) ed il Ministero dell’Ambiente del Burkina Faso, che ha fornito i tecnici responsabili della formazione. Le sessioni hanno avuto una durata di tre giorni ed hanno visto la partecipazione di 58 insegnanti di 30 scuole elementari pubbliche di due quartieri, per un totale di 1218 ore di formazione. Obiettivo principale della formazione è stato fornire agli insegnanti gli essenziali strumenti teorici e pratici dell’educazione ambientale. In particolare, si è fatto affidamento sull’idea che l’analisi della questione della gestione dei rifiuti durante il corso potesse tradursi successivamente in un impegno costante dei professori nei rispettivi istituti scolastici. Ciò varrebbe innanzitutto nella promozione dei contenuti dell’educazione ambientale e nella realizzazione di azioni concrete di raccolta, differenziazione e valorizzazione dei rifiuti.
Il raggiungimento di tali obiettivi, però, è realizzabile soltanto a condizione che gli insegnanti aderiscano sinceramente ai principi dell’eco-cittadinanza. Per risvegliare o rinforzare la coscienza ecologica dei partecipanti i formatori hanno dovuto quindi fare ricorso a diverse metodologie. Dapprima sono stati presentati in modo narrativo i temi dello sviluppo sostenibile e dell’educazione ambientale, della normativa locale in materia ambientale, delle tipologie e della gestione dei rifiuti. A ciò sono seguiti puntualmente degli accesi dibattiti che hanno testimoniato una grande partecipazione. Il coinvolgimento dei partecipanti è stato stimolato in seguito attraverso l’utilizzo di metodologie partecipative. In un’atmosfera marcata da grande interesse, gli insegnanti sono stati protagonisti attivi (e vivaci!) di diverse esperienze (riflessioni di gruppo, commenti di immagini, esercitazioni pratiche con gli alunni). Dai momenti di confronto e dibattito è emerso un dato importante: gran parte degli insegnanti è sensibile ai temi dello sviluppo sostenibile, ma non possiede una conoscenza approfondita in materia di gestione dei rifiuti. Una situazione prevedibile alla quale formatori e animatori hanno saputo far fronte in modo efficace. I dibattiti, in effetti, sono stati guidati verso la ricerca di risposte condivise e gli stessi insegnanti si sono fatti quindi portatori di interessanti proposte rispetto alla gestione dei rifiuti nelle scuole ed alle problematiche di tipo sanitario, agricolo e dell’allevamento legate ai rifiuti urbani. Ognuno di loro ha, infine, ottenuto una guida all’eco-cittadinanza ed un kit scolastico in plastica riciclata, strumenti utili alla riflessione sui temi propri dell’educazione ambientale con gli alunni.
Il corso ha previsto, inoltre, una visita ai siti di raccolta e valorizzazione dei rifiuti individuati o realizzati nell’ambito del Progetto PSRDO/CER, ed in particolare al Centro di riciclaggio dei rifiuti plastici in funzione dal 2005, nato da un progetto promosso dalla Città di Ouagadougou in partenariati con LVIA, la collaborazione della Città di Torino e della Regione Piemonte e un finanziamento iniziale della Banca Mondiale. Con la visita, si è cercato di raggiungere un duplice obiettivo: permettere agli insegnanti di toccare con mano le azioni concrete di gestione razionale dei rifiuti presenti sul territorio e, parallelamente, far conoscere ai professori il Progetto e gli attori, gli obiettivi e le attività che lo compongono. E’ stato inoltre creato un gruppo di riflessione e lavoro sull’educazione ambientale che si coordinerà con l’equipe del Progetto per sviluppare delle ulteriori azioni.
Le scuole di Ouagà sono ormai investite da un forte vento. È il vento del cambiamento.