Elaborare un piano strategico per i prossimi quattro anni per una gestione nazionale dei rifiuti plastici. Questo l’obiettivo dell’atelier organizzato dal Ministero dell’Ambiente e da APROSEN (Agenzia d’Igiene pubblica del Senegal): tre giorni di lavoro, dal 16 al 18 marzo 2010, ai quali hanno partecipato i rappresentanti delle categorie coinvolte nella filiera della plastica, dai ministeri alle autorità locali, delle imprese alle organizzazioni di artigiani, dalle categorie di commercianti alle associazioni e ong. La LVIA ha partecipato portando l’esperienza maturata negli ultimi dodici anni nel campo della valorizzazione della plastica in Senegal, e già in un primo tempo aveva partecipato alle riunioni del gruppo di lavoro ristretto che ha organizzato l’atelier, insieme al WWF e all’APROSEN stessa.
Ugo Puccio, rappresentante LVIA in Senegal, spiega: “Grande risalto è stato dato all’iniziativa sul piano politico, dal momento che l’atelier è stato voluto dal Ministro in persona e un impegno importante sembra realmente essere stato preso. Adesso si tratterà di trovare i finanziamenti presso i più importanti donatori presenti in Senegal perchè diano almeno un aiuto a far partire il programma elaborato, che inizialmente è previsto per quattro grandi città. È probabile che la LVIA venga chiamata a partecipare in futuro alla realizzazione del programma, che prevede anche di mettere in atto sistemi di raccolta e trattamento sul modello dei centri di valorizzazione attualmente promossi da LVIA, che dovrebbero moltiplicarsi a livello nazionale, rafforzando e facilitando le relazioni tra i vari livelli della filiera, quindi tra i centri di trattamento e le industrie che acquistano il prodotto trattato. Gli spunti interessanti e innovativi sono stati molti, come la proposta di un’ecotassa sull’importazione della plastica vergine e l’attuazione di misure governative per disincentivare l’uso dei sacchetti di plastica. Dal piano elaborato emergono cinque assi di azione: quello informativo e educativo, attraverso la sensibilizzazione della popolazione circa la preservazione dell’ambiente e la promozione dell’utilizzo di imballaggi biodegradabili anche attraverso la detassazione; quello della gestione dei rifiuti plastici, attraverso la creazione di un sistema che preveda il finanziamento della ricerca, l’utilizzo di tecnologie appropriate, la costruzione di discariche moderne, il supporto alle amministrazioni locali, l’attuazione della raccolta differenziata, le sinergie tra il pubblico e il privato; la realizzazione di un quadro istituzionale che regolamenti la filiera della plastica e, infine, la messa in atto di misure, anche fiscali, che promuovano il riciclaggio dei rifiuti”.
L’atelier di lavoro è espressione della volontà politica dello Stato di portare avanti una concertazione e una riflessione approfondita, chiamando al tavolo l’insieme degli attori coinvolti per trovare soluzioni idonee nell’ottica di creare una sinergia per la gestione sostenibile dei rifiuti plastici. Come ha ricordato il Ministro dell’Ambiente “Il pericolo plastico è diventato un fenomeno nazionale e necessita di azioni concrete. Rappresenta una delle forme più visibili del degrado del nostro ambiente. Il fenomeno rischia di raggiungere proporzioni incontrollabili e di compromettere così gli equilibri ecologici”. Anche la direttrice generale dell’APROSEN si è soffermata sugli impatti dei rifiuti plastici, in particolare il degrado della qualità della vita e delle terre coltivabili conseguente all’inquinamento dei suoli e i rischi di ingestione da parte degli animali e della fauna marina.
La LVIAlavora nel campo della valorizzazione dei rifiuti plastici in Senegal dal 1998. In questi anni sono stati realizzati quattro centri di valorizzazione della plastica, che impiegano manodopera locale e che vendono il prodotto finale, il granulato, ad alcune imprese di Dakar che lo utilizzano per la produzione di oggetti che vengono immessi sul mercato: a Thiès, la seconda città del Senegal, a Kaolack, con finanziamenti dell’Ambasciata del Giappone e della Regione Lombardia, a Joal Fadoiuth, nell’ambito del programma di coooperazione decentrata con la città di Fossano (CN) e il sostegno della Regione Piemonte e a Tivaouane Diaksao,nell’ambito della cooperazione decentrata con la città di Galliate (NO) e il sostegno della Regione Piemonte. Attualmente, inoltre, è in corso un progetto finanziato dall’Unione Europea, che prevede l’istallazione di fosse biologiche in plastica riciclata attraverso un fondo di garanzia e un fondo di sovvenzione per supportare le famiglie più povere.
Questa notizia riguarda il progetto:
Paese
Senegal
Settore
Ambiente ed Energia