Il fenomeno dell’urbanizzazione in Africa sta assumendo proporzioni tali da destare sempre più interesse a livello internazionale. In un contesto generale in cui si stima che la popolazione urbana del continente nel 2050 rappresenterà, con 1,2 miliardi di persone, quasi un quarto di quella del mondo, le difficoltà nel perseguire politiche di sviluppo sostenibile si aggiungono all’urgente necessità di risolvere innumerevoli problemi di gestione delle città.
Anche il Burkina Faso è interessato da questa tendenza, e nelle città è esploso il consumo di oggetti in plastica, più economici rispetto agli stessi in metallo e in legno, e che finiscono per invadere l’ambiente circostante una volta non più utilizzabili. La dispersione dei rifiuti plastici rappresenta un problema igienico-sanitario per la popolazione e colpisce l’economia e la sicurezza alimentare, perché peggiora la fertilità del suolo e mette a rischio la vita degli animali che soffocano per aver mangiato i sacchetti. Per questi motivi, la città, nonostante i problemi legati alla povertà, mette in primo piano gli aspetti della sostenibilità ambientale: nel 2004 e nel 2006 la municipalità di Ouagadougou ha vinto il Premio Città più Pulita dell’Africa e nel marzo 2005 è stata inaugurata la prima discarica moderna dell’Africa Occidentale, finanziata dalla Banca Mondiale.
In questo quadro si inserisce anche l’attività delle donne della Brigade Verte che, ormai da più di 10 anni, per due giorni alla settimana dalle 5 del mattino prendono d’assalto le arterie principali della capitale ripulendole e migliorandone l’aspetto. Si tratta di un’associazione nata nel 1995 con 10 iscritte e che vanta oggi circa 1.200 aderenti.
Il centro di valorizzazione e riciclaggio della plastica
Per migliorare il proprio impegno contro l’inquinamento ambientale, la Municipalità di Ouagadougou ha interpellato la LVIA in virtù dell’esperienza di riciclaggio della plastica già avviata dall’associazione in Senegal. È nato così nel 2005 il primo centro di riciclaggio dei rifiuti plastici di Ouagadougou, che la LVIA ha realizzato in partenariato con la Città burkinabé, il supporto di Città di Torino e Regione Piemonte e con un finanziamento della Banca Mondiale, che lo ha premiato nell’ambito del Programma Development Marketplace. Si trattò di un notevole risultato, dal momento che solo i 47 progetti più innovativi furono finanziati, su un totale di 3.000 presentati a livello mondiale.
L’iniziativa mette in moto un sistema di trattamento della plastica sostenibile e competitivo sul mercato locale, capace di contribuire alla tutela dell’ambiente e di lottare contro la povertà creando opportunità di lavoro e di reddito. I rifiuti plastici sono acquistati dalla popolazione locale che invece di gettarli in strada li vende al Centro di riciclaggio, che li paga da 50 a 30 franchi CFA al Kilo, in base al tipo di plastica (7,6 centesimi e 4.5 centesimi euro). Al momento dell’acquisto dei rifiuti, le donne impiegate presso il Centro selezionano quelli che possono essere riciclati (polietilene di alta e bassa densità e propilene). I rifiuti vengono puliti, tagliati, lavati e granulati. Il granulato viene venduto a imprese locali che lo usano come materia prima per la produzione di oggetti come sedie e tubi. Ad oggi, il Centro ha raggiunto una certa autonomia gestionale grazie al supporto quotidiano della Direzione della Nettezza Urbana e del personale LVIA che ha messo a punto un certo numero di strumenti per la gestione contabile del Centro. A dicembre 2007, le 30 donne del Centro, grazie all’assistenza tecnica della LVIA avevano acquistato alla popolazione e stoccato 190 tonnellate di rifiuti plastici; trasformato e venduto a 9 imprese locali ben 100 tonnellate di granulato riciclato, per entrate pari a 49.000 euro circa.
Un’opportunità per le donne
Lavorano nel Centro di riciclaggio 30 donne, che hanno ricevuto formazione tecnica e gestionale e che dal 2006 si sono costituite in associazione e gestiscono le attività in maniera autonoma, con il supporto della LVIA e della Direzione della Nettezza Urbana della Città. Le donne impiegate nel Centro sono state scelte all’interno della Brigade Verte sulla base di criteri sociali, tra quelle con situazioni familiari particolarmente disagiate: vedove con figli a carico, mariti disoccupati, estrema povertà. Oggi i costi di gestione sono sostenuti dall’Associazione, le 30 donne hanno uno stipendio sicuro e le condizioni di vita delle loro famiglie sono notevolmente migliorate. Mediamente le donne ricevono uno stipendio di 30.000 franchi CFA ovvero di circa 46 euro, al di sopra del salario minimo nazionale.
I kit scolastici in plastica riciclata e l’educazione ambientale
Dal 2006, in collaborazione con l’Istituto Fratelli della Sacra Famiglia di Chieri, Assocomaplast, e con il supporto della Regione Piemonte, gli operai del Centro Artigianale Sainte Famille di Saâba (nei pressi di Ouagadougou) producono, con il granulato del Centro della plastica, dei kit scolastici composti da un righello di 30 cm, una squadretta di 20 cm, un normografo e un goniometro. Oggi i kit sono in vendita in Burkina Faso ad un prezzo competitivo rispetto agli stessi prodotti importati dall’Europa e dall’Asia. I kit sono anche regalati alle classi che, con la collaborazione del Parco Urbano Bangr-Weoogo, sempre più numerose si recano al Centro di riciclaggio per una lezione di educazione ambientale. Le scuole della città sono infatti coinvolte in programmi di educazione ambientale, che prevedono l’animazione in classe da parte degli animatori del Parco Urbano, la visita al Centro di riciclaggio e al Parco, la consegna dei kit didattici in plastica riciclata, un necessario supporto per le attività scolastiche ma anche uno strumento di educazione ambientale.
Inoltre, in collaborazione con la Troupe Brigade Verte ed il Comune di Torino, sono stati realizzati 10 spettacoli di teatro di strada in 10 settori di 4 dei 5 arrondissements del Comune. Nel 2007, infine, il Ministero dell’Ambiente del Burkina Faso ha realizzato una pubblicità progresso trasmessa dalla televisione nazionale burkinabé RTB. Nel 2008, con la collaborazione della Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Assocomaplast e l’impresa burkinabé Fasoplast, sono stati prodotti 10.000 cestini e donati alla Municipalità di Ouagadougouche li distribuirà gratuitamente in scuole, uffici comunali e organizzazioni internazionali. In questo modo, la Città di Ouagadougou vuole diffondere la consapevolezza che è possibile lottare contro la povertà anche attraverso il riciclo della plastica. Un circolo virtuoso e in grado di auto-sostenersi: la raccolta è sinonimo di minor inquinamento e fonte di reddito per i raccoglitori; il riciclaggio dei rifiuti diventa fonte di lavoro stabile per le donne e una risorsa capace di dinamizzare l’economia; i prodotti realizzati con plastica riciclata divengono uno strumento di sensibilizzazione nelle scuole attraverso l’educazione ambientale.
Il successo del progetto è stato sancito del resto anche da UN-Habitat che insieme alla Municipalità di Dubai lo ha selezionato tra le buone pratiche nell’ambito del Dubai International Award