Un ricordo dell’amico e sostenitore Piero Iulita
“Un caro amico che, mentre combatteva contro una malattia che sapeva inesorabile, decideva di contribuire ad alleviare le sofferenze di migliaia di altre persone che soffrono principalmente a causa della ingiusta distribuzione delle opportunità sul nostro pianeta. Un esempio di concreta solidarietà”.
Così Alessandro Bobba, presidente dell’associazione LVIA, ricorda Piero Iulita, che ci ha lasciati qualche giorno fa a seguito di una lunga malattia. Piero devoluto gran parte dei ricavati dei libri “Finché c’è strada” e “Poker d’Assi” ai progetti dell’associazione in una regione molto povera dell’Etiopia.
La scelta di Piero è stata un esempio di coraggio e di speranza: quella di continuare fino all’ultimo, fino a quando “c’è strada”, a seguire una visione per il futuro, guardando alla vita di altre persone in un posto lontano dove è la presenza di acqua a fare la differenza tra la vita e la morte. Tra il restare e il migrare.
Piero Iulita ha scelto la LVIA e, sostenendo l’operato dell’associazione, ha scelto di aiutare le popolazioni di una regione remota dell’Etiopia, la regione Afar, tra le più povere del Corno d’Africa e tra le più colpite dai cambiamenti climatici. Qui, l’acqua fa la differenza tra la vita e la morte.
I pastori che abitano l’area si spostano nel corso dell’anno là dove, grazie alle piogge o alla presenza di fonti, è possibile avere l’acqua. Le siccità sempre più lunghe e ricorrenti però, stanno mettendo a dura prova la vita di queste persone.
Quattro anni di siccità hanno colpito la popolazione dell’Afar e solo due persone su dieci hanno accesso all’acqua potabile. L’intervento di LVIA, grazie al contributo di persone come Piero sta ridando speranza: 50mila persone oggi hanno l’acqua grazie ai pozzi che sono stati costruiti, e che sono gestiti dalle comunità stesse grazie alle formazioni che hanno ricevuto.
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