OLTRE BREXIT. Ong criticano il nuovo piano sulle migrazioni

Mar, 28/06/2016
100 ONG internazionali criticano il nuovo piano europeo sulle migrazioni
“Oltre Brexit, l’Unione Europea sta aprendo un nuovo capitolo oscuro della sua storia. Al Consiglio Europeo si discuterà la proposta della Commissione di agire attraverso la politica estera e di cooperazione allo sviluppo per fermare le migrazioni – ha spiegato Gianfranco Cattai, Presidente FOCSIV, la federazione di Ong di ispirazione cristiana di cui LVIA è parte – Si mettono, di fatto, in serio pericolo i diritti umani di famiglie, donne e bambini che fuggono dalle guerre. L’Unione Europea perde la sua credibilità ed autorevolezza nel difendere i diritti umani nel mondo, soprattutto rinnega i suoi valori fondanti. Né si coglie il messaggio di Papa Francesco per un’Europa madre della dignità umana. Ai leader europei, ai parlamentari a Bruxelles chiediamo di respingere fermamente la proposta e, al contrario, di proporre un piano che si fondi sulla difesa dei diritti umani, della protezione internazionale e per lo sviluppo reciproco dei popoli e delle persone.”

La proposta della Commissione Europea propone di usare i fondi per l’aiuto, il commercio e altri finanziamenti per condizionare i paesi terzi a ridurre il numero dei migranti; ispirandosi all’accordo firmato con la Turchia, che ha avuto il “merito” di lasciare migliaia di persone confinate nelle isole greche in condizioni disumane. In particolare, per i bambini costretti in campi di detenzione ed in celle della polizia.
Inoltre, gli accordi con i paesi terzi potranno essere stipulati anche con Stati con regimi dittatoriali, esponendo l’Unione a comportamenti ricattatori; infatti, si sosterrebbero così regimi che, a fronte della promessa di stabilità per i propri cittadini minano, di fatto, la sicurezza umana.
Vi è un serio pericolo anche sul piano del rispetto del diritto all’asilo a livello internazionale. Ma non solo, altri stati si sentiranno legittimati dal piano europeo a comportarsi alla medesima maniera: ridurre le garanzie e la protezione e ricorre a respingimenti di massa.
La proposta europea non funziona: la deterrenza alza il livello di rischio ed i costi per i migranti, mettendoli sempre più nelle mani dei trafficanti. Il vantaggio è tutto per le organizzazioni criminali.
La cooperazione allo sviluppo non può essere piegata al controllo delle migrazioni, quando il suo scopo è la lotta alla povertà, alle ineguaglianze ed alla giustizia climatica, reale contributo al diritto a rimanere sulla propria terra.
Sulle migrazioni, la cooperazione deve poter agire con propri strumenti e, soprattutto, deve avere l’opportunità di creare regole per governare assieme una mobilità delle persone sicura.
Il Presidente Cattai ha così concluso:“FOCSIV con più di 100 ONG internazionali chiede al Consiglio Europeo di rigettare la proposta e di ritrovare lo spirito umanistico su cui si è fondato il percorso dell’Unione, creata dopo l’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Si chiede che venga ascoltata la voce di Papa Francesco e di tutta la Chiesa cattolica, come di tutte le fedi che credono nell’Uomo e in Dio. Solo riscoprendo i valori fondanti di questo Continente si potrà capire che la solidarietà è la vera risposta alla crisi.”