Il primo mese di Servizio Civile: esperienze e riflessioni
di Daniela Messignani, Tommaso Temperini, Mame Diarra Diop e Matteo da Rulando
Iniziare un servizio civile in Africa è un’avventura di sicuro emozionante, ma che può presentare alcune sfide. Il primo mese è particolarmente intenso e offre un mix di nuove esperienze e scoperte.
All’arrivo, noi volontari ci siamo trovati subito immersi in un ambiente molto diverso dal nostro quotidiano. Adattarsi richiede tempo e pazienza. Bisogna sapersi abituare alla nuova routine e ai costumi locali, cercando di integrarsi senza imporre le proprie abitudini.
Il lavoro sul campo, che può variare molto a seconda del progetto, è spesso impegnativo e presenta sfide come ottimizzare le risorse, risolvere problemi logistici e imparare una nuova lingua. Tuttavia, queste difficoltà sono bilanciate da momenti di successo che mostrano l’impatto positivo del nostro lavoro.
Inoltre, questo primo periodo si è rivelato un’occasione di crescita personale e professionale. Il confronto quotidiano con culture diverse ci ha permesso di arricchire la nostra esperienza e la nostra prospettiva.
Daniela e Tommaso in Tanzania
Al nostro arrivo nel compound di Kongwa, una piccola città a breve distanza dalla capitale Dodoma, siamo stati colpiti dalla vivacità dei colori locali, caratterizzati da una terra incredibilmente rossa. La regione di Dodoma, situata nel cuore della Tanzania, non è solo un centro amministrativo di rilevanza nazionale, ma anche un crocevia culturale e naturale di grande importanza.
Questa zona, ricca di risorse naturali, presenta un’agricoltura predominante con colture come cereali e legumi. Tuttavia, il clima semi-arido influisce profondamente sulle pratiche agricole e sullo sviluppo locale, imponendo sfide significative per la nutrizione e la sostenibilità.
Il nostro progetto si dedica allo sviluppo agrario nei villaggi della regione, focalizzandosi su pratiche agricole sostenibili e buone pratiche nutrizionali. L’obiettivo è migliorare la qualità della nutrizione e promuovere tecniche agricole che possano garantire la sostenibilità a lungo termine per le comunità locali. Con il nostro impegno, speriamo di contribuire a un futuro più prospero e sicuro per le famiglie di Kongwa e delle aree circostanti.
Daniela Messignani e Tommaso Temperini
Mame e Matteo in Senegal
Accolti da un caldo umido, siamo arrivati a notte fonda allo storico compound di LVIA. Il giorno dopo, svegliati dai colori e dalla vivacità di Thies, ci siamo subito messi in gioco, pronti per iniziare l’anno di servizio civile che ci aspetta.
Nata come la città della stazione dei treni, Thies è una città in fermento che sta vivendo un periodo di veloce espansione, diventando la seconda città più grande del Senegal. I benefici di questa veloce urbanizzazione non sembrano però raggiungere gli abitanti in maniera uniforme. I giovani faticano a trovare un inserimento lavorativo e gli enti territoriali si trovano a far carico dei bisogni dei cittadini senza avere sufficienti risorse economiche. Uno dei problemi più grandi della città è l’eccessivo accumulo di rifiuti nelle strade e nei luoghi pubblici impattando così negativamente l’ambiente ma soprattutto la salute dei residenti.
I nostri progetti operano con lo scopo di preservare l’ambiente, sensibilizzare i cittadini all’utilizzo di pratiche eco-responsabili e creare impiego investendo sul rafforzamento di imprese verdi e circolari e creazione di start-up.
Abbiamo a disposizione un anno intero per poter contribuire alla realizzazione dei progetti in atto e avere un impatto positivo nella comunità di Thies e non solo!
Mame Diarra Diop e Matteo da Rulando
Attraverso l’adattamento, il lavoro sul campo e il contatto diretto con le comunità, noi volontari speriamo di acquisire una comprensione più profonda di noi stessi e del mondo che ci circonda.