Riabilitazione dei punti d’acqua nella zona dell’East Bale, Etiopia

Le aree orientali e meridionali dell’Etiopia continuano a soffrire gli effetti di una siccità senza precedenti, frutto della penuria delle piogge registrata per 4 stagioni consecutive, che ha compromesso i mezzi di sussistenza delle comunità agro-pastorali. Si stima che circa 12 milioni di persone soffrono d’insicurezza alimentare e 8.6 milioni abbiano bisogno di assistenza per l’accesso all’acqua, ai servizi igienico-sanitari e all’igiene nelle aree colpite. 704,500 bambini sono a rischio di malnutrizione acuta.

La zona dell’East Bale si colloca nella parte sud-ovest della Regione dell’Oromia ed è tra le zone più colpite dalla siccità prolungata. L’allevamento del bestiame e la pastorizia sono parte integrante e fondamentale del sostentamento degli abitanti e l’alimentazione del bestiame dipende interamente dalle risorse offerte dai pascoli.

Qui, nel villaggio di Dawe Ketchen, lo schema idrico non è più funzionante, a causa della mancata manutenzione e degli alti costi del combustibile: la comunità locale utilizza degli stagni per il consumo umano e animale.  Tre anni fa, il Governo etiope ha compiuto un passo significativo per migliorare l’accesso all’acqua potabile della comunità di Dawa Kechen: è stato realizzato un pozzo motorizzato, profondo 350 metri, al quale attingono circa 1.500 persone, nonché due Centri di salute che, insieme, forniscono cure mediche essenziali a circa 2.100 malati all’anno. Oggi, tuttavia, il pozzo di Dawa Kechen fornisce sempre meno acqua e si rende necessaria un’opera di riabilitazione completa.

L’obiettivo dell’intervento LVIA è migliorare l’accesso ai servizi idrici essenziali per le comunità colpite dalla siccità nella zona dell’East Bale.

Gli obiettivi dell’intervento mirano a:

  • Migliorare la capacità di ricarico del pozzo 

ovvero aumentare la quantità di acqua che può essere immagazzinata e recuperata dal pozzo. In sostanza, si tratta di rendere il pozzo più efficiente e affidabile nel fornire acqua pulita per le esigenze locali. Inoltre si provvederà a sostituire il gruppo elettrogeno con un sistema di pompaggio alimentato a energia solare che elimini così la dipendenza dal gasolio, molto costoso ed inquinante.

  • Assicurare la manutenzione e la gestione del nuovo pozzo e degli impianti solari.

Verrà creato e formato un comitato locale di gestione dell’acqua che avrà il compito di monitorare il corretto funzionamento degli impianti idrici, eseguire le riparazioni quando necessarie e ricevere i contributi degli abitanti che si servono alla fonte. I pozzi e i punti d’acqua non sono pubblici né privati ma sono comunitari, per cui si autofinanziano e si autogestiscono. Questo approccio mira a promuovere un senso di proprietà e responsabilità sia tra le comunità che tra le autorità locali coinvolte nel processo di gestione idrica. Il progetto prevede che almeno il 43% dei membri del comitato siano donne.

Per sostenere queste attività, è possibile acquisire un certificato idrico della campagna Acqua è Vita >> https://lvia.it/acqua-e-vita/