Al via il progetto UMUCO W’ITERAMBERE – Energie rinnovabili per il Burundi
La difficoltà di accesso all’energia elettrica nel contesto rurale del Burundi è uno dei fattori alla base di un debole sviluppo sociale, economico e umano. Le poche reti esistenti di trasmissione e distribuzione di energia sono obsoletee la produzione insufficiente. Il tasso di elettrificazione è estremamente basso, in particolare per le zone rurali arriva appena al 9,3%.
In questo contesto il progetto UMUCO W’INTERAMBERE risponde all’obiettivo di rafforzare la resilienza della popolazione favorendo l’accesso alla fornitura di elettricità solare per le famiglie rurali (energia domestica), a funzione per le attività agricole e produttive esistenti, e per i servizi di base come centri sanitari e scuole che si trovano in aree particolarmente isolate e senza connessione alla rete elettrica nazionale.
Lo sviluppo di impianti che forniscono un accesso sostenibile e conveniente ai servizi energetici moderni può migliorare in modo significativo le condizioni di vita delle persone, della comunità e dell’intero Paese. Il progetto sarà realizzato nelle province di Canzuko, Ruyigi, Rutana e Kirundo, dove LVIA è presente da molti anni attraverso la promozione di attività legate allo sviluppo rurale.
Dopo un ritardo dovuto alla pandemia di Covid-19, sono finalmente iniziate dalla fine dell’estate le attività di progetto. Vogliamo dare continuità all’azione pluriennale di sviluppo rurale che realizziamo nell’est del Paese, facendo leva sulle potenzialità dell’utilizzo dell’energia solare per migliorare in modo più sostenibile le capacità di produzione e trasformazione agricola dei contadini. Inoltre, ci occupiamo direttamente della solarizzazione delle abitazioni che si trovano nelle colline più isolate delle zone rurali. In questo modo le famiglie avranno la possibilità di “essere connesse” potendo disporre di un punto luce, ricaricare autonomamente i telefoni, ascoltare la radio e i bambini potranno aumentare il tempo dedicato allo studio. Tutto ciò, in modo assolatamente “green” e sostenibile.
I risultati attesi in numeri, anche attraverso il contributo dei partner WWGVC e ICU:
- circa 26.000 famiglie con accesso all’energia elettrica
- circa 34.000 famiglie dotate di un proprio sistema di cottura (forni migliorati)
- più di 50 scuole elettrificate
- più di 30 centri sanitari elettrificati
- 13 sistemi solari comunitari installati presso i campi rifugiati presenti nell’area
- più di 350 nuove attività produttive elettrificate
Il progetto triennale riceve il finanziamento dell’Unione Europea e completa quanto realizzato nel quadro del progetto AICS sulla medesima tematica.
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