Progetto CREER: 50 aziende in Senegal pronte ad ospitare 75 giovani tirocinanti

Il progetto CREER (Création d’emploi à travers l’appui aux initiatives entrepreneuriales des migrants de retour dans les Régions de Thiès et Diourbel), valorizzando l’esperienza sviluppata da LVIA sul tema della migrazione di ritorno , si pone l’obiettivo di sostenere le attività imprenditoriali dei migranti di ritorno nelle regioni di Thiès e Diourbel e di promuovere la creazione di posti di lavoro per i giovani all’interno di queste imprese.

Questo progetto si pone in continuità con le azioni partite nel 2015 a sostegno del reinserimento socio-professionale dei migranti di ritorno in Senegal, andando ad allargare gli interventi alla regione di Diourbel che, insieme a Thiès, è una regione storica di emigrazione, in particolare verso l’Italia.

Nonostante le difficoltà legate al COVID 19 abbiano ostacolato il regolare svolgersi delle attività di progetti con limitate possibilità di spostamento sul terreno e interdizione di organizzazione di eventi pubblici di comunicazione e sensibilizzazione, siamo riusciti a portare avanti il progetto fornendo formazioni individualizzate e accompagnamento tecnico alle imprese dei migranti di ritorno e creando opportunità di inserimento professionale per i giovani delle due regioni d’intervento. In un momento di crisi sanitaria, il tessuto socio-economico delle zone d’intervento si è ulteriormente fragilizzato e con il progetto CREER contribuiamo a sostenere lo sviluppo di risposte resilienti alla crisi in corso.

Di seguito vi presentiamo 5 delle 50 imprese totali (25 nella regione di Thiès e 25 nella regione di Diourbel) che beneficeranno del supporto del progetto e che prossimamente ospiteranno 75 giovani tirocinanti in cerca di occupazione.

 

Mariama Deme è una delle poche donne che si sono iscritte al programma Creer. Nata in Senegal, a 35 anni emigra negli Stati Uniti dove rimane per 3 anni viaggiando anche per Canada ed Europa. La voglia di contribuire al proprio Paese natale la spinge a rientrare e la sua passione culinaria la porta a lanciare nel 2017 la sua azienda nel settore agroalimentare: Batouly. L’attività mira, attraverso la trasformazione di frutta, cereali e verdura, a produrre prodotti genuini e locali per promuovere una sana nutrizione. Mariama è impegnata anche nel sociale come consulente per due ONG spagnole.

 

Maguette Diop si è sempre occupato di agricoltura ad eccezione del periodo di 10 anni passato in Italia dove ha lavorato come muratore. Al suo ritorno in Senegal, lancia nel suo villaggio Keur Mbir Ndao un’azienda di produzione e commercio di prodotti agricoli. La sua attività può reclutare a tempo pieno tra le 9 e le 11 persone e in alcuni periodi dell’anno impiega fino a 40 persone per il lavoro stagionale. Maguette segue i principi base dell’agroecologia e vende i suoi prodotti anche in Mauritania e Gambia.

 

 

Tanor Guillaye Dieng parte per l’Europa all’età di 24 anni con la speranza di migliorare le condizioni di vita della sua famiglia. Lavora per 15 anni come meccanico ed idraulico e nel 2014 a seguito della perdita del lavoro decide di rientrare in Senegal dove avvia un’impresa di avicoltura. Tanor ha deciso di specializzarsi nella produzione e distribuzione di uova fresche e si è posto l’obiettivo di garantire l’autosufficienza di uova nel suo comune e di contribuire alla creazione di posti di lavoro stabili per i giovani della zona. Anche Tanor cerca il più possibile di applicare al suo lavoro i principi dell’economia circolare.

 

Ameth Sow ha vissuto 21 anni all’estero tra Francia e Italia lavorando come venditore ambulante, lavoratore agricolo e operaio metalmeccanico. Dopo un periodo di disoccupazione prende la decisione di ritornare in Senegal e nel 2014 avvia un’azienda agricola con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo economico non solo della sua famiglia ma anche del suo Paese. Nel suo campo di 7 ettari coltiva verdure, piante di agrumi e alleva galline cercando di mantenere un carattere ecologico.

 

 

Samba Diouf motivato dalla ricerca di un futuro migliore per lui e la sua famiglia, parte per l’Arabia Saudita nel 1998. Dopo 4 anni a causa delle difficoltà incontrate nel Paese ospitante decide di tornare in Senegal dove avvia la sua impresa nei settori dell’agricoltura e dell’allevamento. Dopo quasi 20 anni, ora l’azienda di Samba occupa attualmente 5 persone a titolo permanente e oltre 40 lavoratori stagionali.