Qui a Ziniarè, cittadina nei pressi della capitale Ouagadougou, il Comune ha deciso di valorizzare fortemente gli spazi di dialogo soprattutto per le nuove generazioni. Così, insieme all’Ong LVIA e con un finanziamento della Fondazione dei Monti di Paschi di Siena, nel 2009 è stato creato il Centro Giovani, uno spazio di aggregazione e un luogo in cui parlare e confrontarsi non solo è possibile, ma è fonte di gioia e speranza.
I giovani e l’équipe del Centro di Ziniaré hanno accolto questo pomeriggio i partecipanti ad uno stage internazionale di dialogo interreligioso, provenienti da paesi europei e africani. Il nome dello stage, “Dudal Jam”, che in lingua locale significa Centro per la pace, riprende il nome dell’omonimo progetto, promosso da LVIA insieme all’Union Fraternelle des Croyants e Cem Mondialità, nel nord del Burkina Faso. Come ha affermato François Ramdé, responsabile dello stage: “Dudal Jam è un centro di co-educazione al dialogo e alla pace al servizio di giovani africani ed europei. Esso intende trasformare una situazione naturale di convivenza e dialogo interreligioso, quella del nord Burkina Faso, in un esempio alla base di una profonda riflessione e di un metodo pedagogico”.
Chiara Cattai della LVIA, coordinatrice del progetto, spiega: “Per il Centro Giovani di Ziniaré si tratta del primo scambio tra giovani di carattere nazionale e internazionale. Il Centro Giovani è uno spazio che intende stimolare l’impegno e la partecipazione dei giovani, il dialogo e l’interculturalità. Oggi è, quindi, un giorno speciale che segna una tappa importante dell’apertura del Centro al mondo. Quale migliore inizio, se non con i partecipanti allo stage Dudal Jam?”
L’incontro si è svolto all’ombra degli alberi di nimiérs del cortile del Centro, il luogo più fresco (si fa per dire!) in cui ritrovarsi per fare la conoscenza degli altri e condividere un pasto. L’atmosfera dell’incontro è stata attenta, ma distesa. In tal modo, al dibattito intenso e partecipato si sono alternati momenti più leggeri e particolarmente divertenti. Rompere il ghiaccio dei primi minuti è stato semplice: la simpatica animazione organizzata dai giovani di Ziniaré ha favorito velocemente il coinvolgimento di tutti. Il valore dello scambio di oggi lo si poteva leggere innanzitutto nell’eterogeneità dei suoi partecipanti. Attratti dalla prospettiva di poter partecipare all’incontro, sono accorsi al centro diversi giovani di Ziniaré molto attivi nella vita associativa. Si trattava di alcuni leader di associazioni, qualche animatore, un artista locale ed un giornalista radio che riporterà quanto avvenuto in un programma radio locale. E i partecipanti allo stage Dudal Jam, testimoni con la loro presenza di quelle linee trasversali di appartenenza che attraversano un individuo. Vi erano donne e uomini, giovani e non, appartenenti ad un crogiolo di etnie, confessioni e paesi differenti: mossi, peul e bobo, cristiani, musulmani e animisti, burkinabé di varie regioni, nigerini e italiani…
Finite le presentazioni, l’incontro ha preso la forma di una riflessione aperta sul tema del dialogo interreligioso, oggetto dello stage, e le sue relazioni con la partecipazione giovanile, testimoniata dai giovani di Ziniaré. È stato sottolineato come la propensione al dialogo caratteristica della cultura burkinabé dia forza e alimenti sia il grande valore simbolico dello stage Dudal Jam, sia importanti spazi di aggregazione giovanile aperti a tutte le comunità religiose come il Centro Giovani.
“Se i giovani sono il futuro,” ha affermato Clemence Ouedraogo, coordinatrice locale LVIA a Ziniaré, “allora offrirgli la possibilità di incontrarsi in uno spazio laico significa stimolarne la tolleranza e la conoscenza reciproca, significa diminuire la distanza tra le genti. In una parola: coesione sociale. Peccato che il soggiorno sia stato così breve!”. A ciò Hamado, giovane leader di un’associazione di Ziniaré ha voluto aggiungere “Il Centro Giovani è uno spazio laico, in cui tutti sono benvenuti”.
L’incontro si è chiuso con un dibattito sull’attuale tendenza all’incomprensione tra distinte comunità religiose alla base dello scontro tra cristiani e musulmani in alcune aree del pianeta, come Israele. In tale contesto internazionale, le pressioni verso la chiusura e gli ostacoli al dialogo appaiono crescenti. Ma a fronte dell’incessante riproposizione del tema dello scontro da parte dei media, i partecipanti allo stage ed i giovani di Ziniaré hanno manifestato la loro intenzione di continuare ad essere antenne dei valori di dialogo nelle loro rispettive comunità. Come ha affermato un partecipante burkinabé allo stage: “Non mancheranno in futuro le pressioni verso la chiusura ed il distacco. Occorre resistere e rilanciare!”. Il caso ha voluto che i muri del Centro Giovani di Zinairé siano vigilati da due guardiani di fedi differenti, un musulmano ed un cristiano; la propensione al dialogo del popolo burkinabé ha fatto sì che diventassero amici.
C’è estremo bisogno di proteggere e valorizzare gli spazi di dialogo affinché le nuove generazioni possano essere sementi del cambiamento. In tal senso, l’esistenza stessa del Centre Jeunes, dello Stage Dudal Jam e questo incontro costituiscono una dimostrazione serena e solare della concreta possibilità di incontro e condivisione.