A Ziniaré, città del Burkina Faso, dal 2009 è attivo il Progetto Giovani, lanciato da LVIA in partenariato con il Comune di Ziniaré e il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
L’obiettivo? Creare opportunità di cittadinanza attiva in cui i giovani siano protagonisti nella propria comunità. Dopo un anno di lavoro, insieme alla Municipalità e ai gruppi locali, sono state avviate numerose attività e, all’interno di una struttura messa a disposizione dal Comune, è stato aperto un Centro Giovani. Il Centro non è solo uno spazio fisico, ma un luogo di coinvolgimento gestito dai giovani, utile a tutta la comunità. Offrendo spunti informativi, opportunità di aggregazione, corsi di formazione, o semplicemente possibilità di reperire testi e accedere allo strumento informatico, il Centro è diventato uno spazio fertile in cui le realtà associative possono dialogare e ideare attività comuni. Nel 2010, oltre al potenziamento delle attività avviate, la priorità è tessere una rete di scambi tra centri, gruppi, associazioni del Nord e del Sud.
Chiara Cattai, coordinatrice del progetto a Ziniaré, ci spiega: «Abbiamo sempre considerato l’importanza dello sguardo “al di fuori”. È fondamentale al Sud come al Nord che i giovani diventino protagonisti creativi nel costruire il futuro. Vivere questo processo con una conoscenza “dell’altro e dell’altrove” può essere un’enorme ricchezza. Il Progetto Giovani vorrebbe diventare una finestra sul mondo, attraverso cui la condivisione di esperienze crei voglia di fare cooperazione, sostenendo nel tempo azioni pratiche. Sono in molti, in Italia, ad essere entusiasti del progetto, perché traccia nuove possibilità di conoscenza e di scambio tra Sud e Nord attraverso strumenti e linguaggi propri ai giovani».
Raymond Tavares, nato in Senegal, consulente ONU e Assessore alla scuola, ambiente e modernizzazione di Casciana Terme inprovincia di Pisa, è tra questi: «Penso che le attività proposte dal Centro Giovani siano non solo un’opportunità per i nostri Comuni italiani, ma un’emergenza. Oggi purtroppo respiriamo un’atmosfera di chiusura. Nei primi anni 2000, con le aspettative portate dalla globalizzazione, nel mondo prevaleva uno spirito di apertura, un desiderio di conoscere luoghi e popoli lontani, ma poi, in parte lacrisi, in parte una certa demagogia politica, hanno suscitato PAURA.Come emerge dallo studio promosso dalla Conferenza delle assemblee delle Regioni, presentato il mese scorso alla Camera dei Deputati, la paura è prevalente anche nei giovani. Stupisce che siano proprio i giovani, coloro che di solito sono i più spensierati, i più dinamici, che hanno più voglia di scoprire, ad essere razzisti. Questo progetto è importante perché può migliorare tra i giovani la conoscenza reciproca, abbattere i pregiudizi ed innestare una RIVOLUZIONE CULTURALE: cambiare le prospettive e considerare il Sud del mondo non solo in modo assistenzialistico, come una realtà incui andare ad insegnare qualcosa, ma come un mondo da cui imparare. Si tende a credere che i giovani non siano interessati a queste tematiche. Non è vero, hanno bisogno di essere stimolati per riflettere meglio sulla riscoperta dei valori. Ho visto molti giovani cambiare, quando hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino una realtà del Sud. Una collaborazione e un percorso di scambioc on il Centro Giovani di Ziniaré può aiutarci a conoscerci meglio, apprezzarci per quello che siamo, per le nostre identità e cultura. Dobbiamo riscoprire la bellezza del mondo nella diversità delle culture e riempire così di significato le parole “pace” e “sicurezza”».
Il comune di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, ha realizzato insieme ad altre otto città dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e un finanziamento dalla Regione Emilia-Romagna la radio web Sonora, che propone trasmissioni ideate e coordinate dagli stessi giovani del territorio.
Nello Ferrieri, Assessore alle politiche giovanili e ai rapporti internazionali vede come un valore aggiunto una possibile collaborazione con il Centro Giovani di Ziniaré: «Il dialogo interculturale diventa possibile quando c’è una reale conoscenza reciproca. Inquesto senso, la collaborazione tra i nostri giovani e i giovani delBurkina Faso è una bella opportunità. Attraverso il Centro di Ziniaré, radio Sonora e le radio burkinabé, si potrebbero creare spazi di espressione, creatività e scambio diretto, senza intermediari. I giovani potranno scoprire di avere tanti punti in comune e arricchirsi reciprocamente con le rispettive diversità».
Yuri Briccolani, referente per le politiche giovanili, ci dice: «Lo scambio tra radio vedrebbe l’elaborazione di contenuti comuni e l’apertura di spazi dedicati alla conoscenza reciproca. La filosofia è quella che guida Radio Sonora: tutti possono essere protagonisti nella radio inserendo contributi e valorizzando le proprie passioni. La radio vuole essere la voce dei giovani realizzando un percorso di partecipazione per creare diritti e opportunità per tutti».
Joanny Kabré, Sindaco di Ziniaré, ricorda: «Spesso quando si parla di giovani si dà la priorità alla formazione professionale e alle opportunità di lavoro. Aspetti fondamentali, ma ci si dimentica che i giovani possono essere promotori di sviluppo solo se hanno possibilità di esprimere la propria identità ed essere attivi nella società con i propri strumenti e modalità. Dobbiamo agire per arricchire la comunicazione tra giovani, promuovere formule aggregative e di autodeterminazione. Lo sviluppo della città passa anche attraverso i giovani, le idee nuove e quella dinamicità che solo l’impronta giovanile sa imprimere».