Descrizione del progetto
La Guinea Bissau è tra i 10 Paesi al mondo col più alto consumo procapite di riso: tra i 100 ed i 120 kg/anno/persona (a fronte dei 5 kg/anno/persona dell’Italia). Il riso, in Guinea Bissau, rappresenta non solo ben oltre del 50% dell’apporto calorico, ma, dato ancor più significativo, oltre il 50% dell’apporto proteico.
La risicoltura è praticata da 90.000 piccoli produttori, che rappresentano circa 600.000 persone (più di un terzo della popolazione), su una superfice media di 0,5-1 ettaro. La produzione complessiva di riso si aggira sulle 120.000 ton/anno, con rendimenti medi che vanno dai 4 ai 25 quintali/ettaro (in Italia si ragiona di circa 70 quintali/ettaro). Ciò significa che ogni anno la Guinea Bissau importa dalle 60 alle 100 mila tonnellate di riso (per un valore di oltre 50 milioni di EURO).
La risicoltura di mangrovia. Cos’è?
La risaia di mangrovia (“risaia di acqua salata “o “bolanha”) è essenzialmente suolo “rubato” al mare, attraverso la costruzione di dighe di cintura, alte fino a 5 metri, per impedire l’entrata dell’acqua salata marina e lasciando che inizi un processo di dilavamento del suolo seguito alle precipitazioni.
Si tratta di una risicoltura tradizionale, praticata dal XV° secolo (1.400 d.C) , diffusa principalmente presso le popolazioni di etnia Balanta, che riesce ad integrare in maniera sostenibile l’attività antropica nel delicato ecosistema mangrovieto.
Risicoltura non irrigua e che non necessita dell’apporto di fertilizzanti chimici è basata su di un delicato equilibrio idrologico e pedologico che necessita una precisa regolazione degli apporti idrici (pluviali e marini) per controllare la salinità e l’acidità del suolo e sull’utilizzo di varietà di riso tolleranti questi stress abiotici.
La particolarità risiede nel fatto che periodicamente, durante la stagione secca, viene fatta entrare l’acqua salata marina al fine di apportare nutrienti, prevenire lo sviluppo di infestanti, controllare l’acidità.
Si tratta di una risicoltura difficilmente meccanizzabile (le sistemazioni idraulico-agrarie prevedono solchi permanenti di oltre 50 cm di altezza), praticata da oltre 22.000 produttori (circa 180.000 persone, ovvero un decimo della popolazione del Paese).
Obbiettivi ed attività
Obiettivo generale:
Facilitare la movimentazione della produzione agricola e migliorare l’accesso ai servizi di base per la popolazione dell’area di Encheia, Oio.
Obiettivo specifico:
Assicurare infrastrutture logistiche durature e sostenibili nei bacini N’guan e M’bam
Attività
A.1.1. Realizzazione di piste rurali per attraversare le zone a risaia ed assicurare il collegamento tra i due bacini;
A.1.2. Costruzione di aree per facilitare la logistica post-mietitura del riso;
A.2.1. Definizione di un sistema di gestione e manutenzione delle infrastrutture;
A2.2. Formazione teorico-pratica sulla gestione e manutenzione delle infrastrutture;
A2.3. Dotazione di equipaggiamento per la manutenzione delle infrastrutture.
Per i risultati seguenti:
R.1) Rete di viabilità interna di piste rurali e piattaforme di lavoro costruita.
R.2) Meccanismi di gestione e manutenzione delle infrastrutture in funzionamento.
Beneficiari
Beneficiari diretti: I produttori che coltivano i 1.750 ettari di risaia di amngrovia presenti nell’area di Encheia.
Beneficiari finali: 7.165 abitanti dei 19 villaggi dell’area (Biambe, Blaftchur, Boda Quiol, Cadjaque, Cangha Cokri, Katche, Claque, Clonque, Corem, Embande, Encheia, M’passe, N’faide, N’sanha, Laté, Queré, N’tchalé, N’Tchanque, Uncur)
Informazioni progetto
STATO PROGETTO
Attivo
DOVE
Regione Oio – Settore di Bissorá – Area di Encheia (Bacini dei fiumi N’Guan e N’Bam)
SETTORE
Agricoltura
FINANZIATORI
1.700.000 EUR (100% Unione Europea)
BENEFICIARI DIRETTI
I produttori che coltivano i 1.750 ettari di risaia di amngrovia presenti nell’area di Encheia.
QUANDO
46 mesi dal 01/01/2019
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