Ricordiamo con affetto due volontari LVIA scomparsi improvvisamente
Roberto Rosazza, Medico nutrizionista e Volontario LVIA in Tanzania per 10 Anni, deceduto a Borgosesia da pochi giorni a soli 62 anni, è stato tra i primi ad iniziare l’attività in Tanzania nel 1985 con un gruppo di volontari LVIA tra cui l’infermiera Anna Cesareo che sarebbe diventata sua moglie. Il lavoro di Roberto è continuato in varie forme fino alla sua scomparsa, a testimonianza di un servizio professionale e umano che non è mai cessato. E’ grazie a lui che LVIA ha strutturato uno dei primi interventi capillari di lotta alla malnutrizione nelle comunità rurali della Tanzania Centrale, formando un team che con la clinica mobile ha continuato l’attività per oltre 20 anni e scrivendo nel 1993 un testo sul contrasto alla malnutrizione infantile con l’impiego degli alimenti locali, che ha fatto scuola. La sue qualità umane e le sue sagge parole gli hanno valso il soprannome di giudice che a Roberto non dispiaceva, in una società rurale in grado di apprezzare l’autenticità e di cementare relazioni durate decenni, senso profondo della cooperazione internazionale. Grazie Roberto. (Testo di Italo Rizzi)
Con estrema tristezza, annunciamo la scomparsa improvvisa della nostra collega Oumou Dicko Amadou. Oumou era una brillante studentessa infermiera diplomata alla Dori Health School. Dal 1 dicembre 2018 LVIA la assume come infermiera a supporto del personale pediatrico di Gorom Gorom, nell’ambito del progetto di assistenza medico-nutrizionale e di protezione a beneficio delle popolazioni colpite dalla crisi di sicurezza nel distretti sanitari di Gorom Gorom, Thiou e Titao (in Burkina Faso). A Oumou piaceva molto il suo lavoro di infermiera e aveva un’attenzione particolare per bambini in difficoltà. Le sue idee brillanti e il suo buon umore l’hanno resa una dipendente molto apprezzata dai suoi colleghi e dai suoi superiori. Oumou, purtroppo non è sopravvissuta al parto a seguito di un’emorragia e lascia dietro di sé un grazioso bambino che non conosce l’amore che sua madre aveva per i piccoli. (Testo di Jean Paul Ouedrago)