di Alberto Rigon
Sebbene non esista una definizione universalmente accettata del termine “ecoturismo”, vi sono alcuni elementi chiave che dovrebbero essere rispettati da tutti gli operatori che lavorano in questo settore:
- Rispetto e salvaguardia dell’ambiente e in particolare dell’ecosistema e della biodiversità, con minimizzazione dell’impatto ambientale delle strutture e delle attività legate al turismo;
- Rispetto e salvaguardia della cultura tradizionale delle popolazioni locali;
- Consenso informato da parte delle popolazioni locali sulle attività intraprese a scopo turistico;
- Partecipazione attiva delle popolazioni locali nella gestione delle imprese ecoturistiche;
- Condivisione con le popolazioni dei benefici socio-economici derivanti dal turismo.
Qual è la realtà turistica Mozambicana?
La maggior parte degli investitori nel settore turistico attualmente in Mozambico sono stranieri. Gli investimenti hanno un impatto veramente scarso sulla popolazione locale. Le aree di interesse vengono comprate alle comunità per pochi spiccioli, sono aree di grande interesse naturalistico e l’impatto che queste strutture hanno sull’habitat naturale è grande. Alle popolazioni locali restano qualche posto di lavoro di bassa manovalanza e un senso di “espropriazione” delle loro terre. I benefici economici ritornano nei paesi di provenienza degli investitori. In molti di questi lodge la moneta usata non è il metical Mozambicano ma il rand (Sud Africa), il dollaro o l’euro.
Il Parco Nazionale di Zinave si trova nella provincia di Inhambane in Mozambico, dove la LVIA opera dall’ottobre del 2005. Su invito di Caritas Italiana e Caritas Mozambicana, la LVIA era stata chiamata a confrontarsi con la realtà locale per tentare di difendere le comunità locali dai rischi connessi allo sfruttamento del turismo da parte degli investitori Sud Africani.
La realtà del Parco Nazionale dello Zinave e delle comunità che vivono all’interno, in quel periodo non permetteva nessun tipo di investimento. Mancavano infrastrutture, le vie di accesso erano in cattive condizioni, inoltre le comunità stavano attraversando una situazione di crisi dovuta alla scarsità di piogge durante la stagione delle piogge. LVIA insieme a Caritas Mozambicana decisero di intervenire con un primo progetto a carattere multi settoriale, costruzione di pozzi, formazione di personale sanitario locale, alfabetizzatori comunitari, formazione di gruppi di apicultori. Questo progetto ha permesso a LVIA e Caritas Mozambicana di conoscere meglio il vasto territorio del Parco, le comunità in esso presenti e guadagnare la fiducia del personale del Parco e delle Amministrazioni Locali. Nel 2006 LVIA e CeLIM insieme al partner comune Caritas Mozambicana hanno scritto e presentato al Ministero Affari Esteri Italiano un progetto sullo sviluppo del Turismo Responsabile nella Provincia di Inhambane. Per la stesura del progetto si è partiti da due convinzioni comuni. La prima riguarda la mancanza di formazione di personale in Mozambico per questo settore. La seconda che il Turismo Responsabile deve essere una attività economica sostenibile e con ricadute positive sulle comunità. Le aree di intervento sono il Parco Nazionale di Zinave e Inhassoro. Il Parco si trova all’interno mentre Inhassoro sulla costa. Il progetto si sviluppa quindi su due livelli, da un lato l’avvio di una scuola alberghiera ad Inhassoro e dall’altro l’avvio di due strutture turistiche (lodge) per l’accoglienza di turisti. La scuola dovrà essere inserita nel sistema educativo nazionale mentre i lodge dovranno essere gestiti in modo “integrato” con le comunità.
In Mozambico il Turismo Responsabile è un’esperienza nuova, ancora in fase embrionale. I lodge che il progetto si propone di costruire insieme alle comunità saranno i primi di questo genere nella provincia di Inhambane. Si vuole rendere le comunità orgogliose del proprio territorio e attrici attive nella gestione dei propri interessi, non più semplici spettatrici di un prodotto pensato da e per stranieri. Per fare questo fondamentale è l’aspetto formativo, per questo la scuola che sorgerà ad Inhassoro non offrirà solo corsi per ragazzi che seguono il normale iter scolastico ma anche per persone adulte che verranno a contatto con i turisti dei lodge. Sono previste campagne di sensibilizzazione per coinvolgere e far partecipare il maggior numero di persone possibili. Le comunità devono sentire come “loro” la ricchezza “turismo”.
Il progetto ufficialmente è cominciato in aprile e subito ha attirato l’attenzione dell’amministrazione pubblica a tutti i livelli e ha suscitato l’interesse di un gran numero di associazioni e organizzazioni. Essendo un’esperienza pilota incontrerà difficoltà e ostacoli ma resta la profonda convinzione che questa sia l’unica strada possibile per rendere protagoniste nel vendere il prodotto “turismo” queste comunità.