Agosto 2006
8000 senza tetto, 700 abitazioni rase al suolo, intere mandrie di bestiame disperse, coltivazioni e infrastrutture distrutte e campi d’emergenza per i superstiti su cui incombe la minaccia della penuria alimentare e di epidemie di colera e malaria: questo il tragico bilancio dell’ inondazione che il 9 agosto si è abbattuta sulla regione di Gorom Gorom, nel nord del Burkina Faso, dove i comuni di Piossasco, Orbassano, Villarbasse e Avigliana, in collaborazione con la LVIA, sono impegnati in progetti di cooperazione decentrata.
136 mm di acqua sono cadute in 6 ore: una quantità che corrisponde a circa la metà delle precipitazioni medie annuali e che ha messo in ginocchio una regione solitamente afflitta dall’aridità del suolo e dalla scarsità di precipitazioni. “Solo nella città di Gorom Gorom 6000 persone, circa metà della popolazione, sono rimaste senza casa”, dice Patrizia Salvadori, volontaria Lvia impegnata nei progetti di cooperazione decentrata in Burkina Faso. “Ora, a causa della mancanza di acqua potabile, l’intera regione è a rischio colera. E la malaria, che in questo Paese è la prima causa di morte, rischia quest’anno di fare ancora più vittime.”
Il tempo stringe. Perciò, la Lvia e le amministrazioni e le società civili dei quattro comuni attivi nell’area hanno dato il via a una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione.
È necessario fornire i beni di prima necessità, che verranno acquistati in loco, e contribuire alla ricostruzione dei villaggi, per ridare dignità alle migliaia di sfollati.
Questa notizia riguarda il progetto:
Paese
Burkina Faso
Settore