Da novembre torna la Rassegna del Cinema Africano a Forlì e Cuneo

La Rassegna nasce a Forlì nel 1988 su iniziativa dell’Ass. LVIA Forlì nel Mondo in collaborazione con il COE di Milano. Dal 2023, grazie alla partnership con la sede nazionale di LVIA, si svolge anche a Cuneo. Lo scopo è quello di offrire uno sguardo originale sulla realtà sociale, politica, culturale e sulla vita quotidiana africana, fornendo strumenti per meglio comprendere le dinamiche dei rapporti tra Africa ed Europa. Quest’anno la Rassegna è inserita all’interno del Festival delle migrazioni di Modena giunto alla sua decima edizione.

Il programma a CUNEO

Presso il Cinema Lanteri, Via Emanuele Filiberto 4.

MARTEDÌ 4 NOVEMBRE

Biglietto euro 5,00
Ore 21:00 Apertura e presentazione della rassegna
Ore 21:15 proiezione di

Astel di Ramata-Toulaye Sy (Francia, Senegal, 2021) 24’ Siamo nel Fouta, un’isolata regione a Nord del Senegal. Astel, una ragazzina di tredici anni, ogni giorno esce dal villaggio con suo padre per pascolare la mandria di bovini. Ma un giorno la loro serena routine s’interrompe. 

Langue maternelle di Mariame N’Diaye (Mali, Francia 2023) 24’
Francia, anni ’80. Sira, una giovane mamma maliana, custodisce nella lingua soninke il legame più intimo con sua figlia Abi. Ma quando la scuola la invita a parlare solo francese, quel gesto quotidiano d’amore diventa un atto di ribellione. Un racconto intenso e delicato su maternità, radici e resistenza silenziosa.

Fendal di P. Barbieri e R. Russo (Italia, Guinea Bissau 2025) 46’
Il documentario esplora le zone costiere della Guinea-Bissau, dove per secoli il “riso di mangrovia” ha garantito autonomia e identità alle comunità locali. Attraverso lo sguardo di Paulina, il film racconta le sfide attuali: crisi agricola, migrazioni, cambiamento climatico e modernità. Il video è stato realizzato da LVIA nell’ambito del progetto “Ianda Guinè! Arrus” finanziato dall’Unione Europea.

GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ore 21:00

Biglietto euro 5,00
The Last Tree di Shola Amoo (UK, 2019) 100ʼ
Film di formazione semi-autobiografico. Femi è un ragazzo di origine nigeriana cresciuto in una tranquilla zona rurale con la madre adottiva. Ormai adolescente si trasferisce a Londra per vivere con la madre naturale. Qui dovrà confrontarsi con la cultura e i valori dell’ambiente urbano e comprendere cosa significhi essere un giovane uomo di colore nella Londra dei primi anni 2000. Tornare in Nigeria con la madre e riscoprire le proprie radici aiuterà entrambi a trovare le basi e la speranza per un futuro migliore.

GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE ore 21:00

Biglietto euro 5,00
Medan vi Lever di Dani Kouyaté (Burkina Faso, Svezia, 2016) 91’
Kandia ha cinquant’anni. Dopo trent’anni passati in Svezia, decide di tornare a “casa” in Gambia. Suo figlio Ibbe, avuto con un uomo svedese, non capisce questo colpo di testa. Lui che sognava di fare il cantante hip hop ora è costretto a raggiungere la madre a Banjul. L’impatto con il paese è inatteso per entrambi. Un racconto impegnato e avvincente sul tema universale dell’Identità in Movimento.

GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE ore 21:00 

Biglietto euro 5,00

“Le nuove registe del cinema africano” 

Nawi di T. Schmutzler, K. Schmutzler, A. Mourine, V. Chelluget (Kenya, Germania, 2023) 99’
Nawi ha tredici anni e vive nella remota regione del Turkana, in Kenya. Brillante a scuola, sogna un futuro di studi, ma il suo mondo crolla quando scopre che il padre l’ha promessa in sposa a un uomo più anziano di lei. Decisa a non accettare quel destino, Nawi con l’aiuto del fratello, fugge verso Nairobi. Quando apprende che la sorellina dovrà prendere il suo posto, decide di tornare, per affrontare la famiglia e il marito. 

Per il programma a Forlì, visita la pagina LVIA Forlì nel Mondo 

Dopo la proiezione invitiamo il pubblico a fermarsi per dialogare sui film appena visti per scambiare opinioni e commenti.

Tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli in italiano.La locandina di quest’anno è dedicata al regista ma- liano Souleymane Cissé (1940-2025). Innovatore del linguaggio cinematografico, Cissé non ha mai smesso di denunciare le difficoltà della settima arte in Africa, criticando la “censura e l’indifferenza” che ostacolano la diffusione del cinema africano nel mondo. Autore di opere che hanno segnato la storia del cinema del continente, nel 1987 vince il Premio della Giuria al Festival di Cannes con Yeelen, film che racconta il viaggio iniziatico di un giovane della nobiltà bambara. Il suo cinema, sempre attento alla Storia del suo paese e dell’Africa, ha saputo descrivere il quotidiano con uno sguardo ironico e poetico inusitato.“Per me ogni film è unico. Il film traccia la sua strada. Ed io non posso fargli cambiare rotta. È più forte di me. Ho solo una virtù per resistergli: la pazienza.”