Sistemi Alimentari Sostenibili in Tanzania: un modello di innovazione

Il progetto Sistemi Alimentari Sostenibili in Tanzania, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e Sviluppo, sta registrando un impatto positivo e crescente nelle comunità rurali del paese. Le attività principali mirano a promuovere la sicurezza alimentare e a favorire pratiche agricole sostenibili, coinvolgendo attivamente agricoltori, famiglie e comunità locali.

Formazione e Condivisione delle Conoscenze

Uno degli elementi chiave del progetto è la formazione a cascata, che ha già raggiunto oltre 6.000 persone, principalmente donne, grazie al lavoro di 210 facilitatori comunitari esperti in agroecologia. Attraverso sessioni di formazione su orticoltura, marketing e allevamento, queste comunità stanno acquisendo competenze pratiche fondamentali per migliorare la nutrizione e la gestione sostenibile delle risorse. La partecipazione delle donne (75%) e dei giovani (56%) testimonia l’impegno del progetto nel promuovere l’inclusione sociale e la parità di genere.

Centri di Formazione Territoriale: Apprendere sul Campo

Un’altra iniziativa chiave del progetto è la creazione di Centri di Formazione Territoriale (CFT) in ogni distretto dell’area target. Grazie all’installazione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana e all’allestimento di orti scolastici, le scuole coinvolte nel progetto sono infatti diventate veri e propri laboratori di sperimentazione e apprendimento. Gli studenti, gli insegnanti e le comunità locali possono così acquisire competenze pratiche e teoriche nell’ambito dell’agricoltura sostenibile, contribuendo a migliorare la qualità della vita nelle loro comunità e la nutrizione nelle scuole stesse.

Un aspetto innovativo del progetto è l’investimento nella produzione locale di sementi di verdure indigene africane e patate dolci arancioni. Numerosi agricoltori, noti come “moltiplicatori”, sono stati formati e dotati degli strumenti necessari per coltivare queste varietà tradizionali. Questi agricoltori, oltre a migliorare le proprie condizioni di vita, vendono i semi raccolti alle comunità circostanti, creando così un circolo virtuoso che sostiene la biodiversità agricola, promuove l’uso di sementi di qualità e garantisce l’accesso a risorse agricole fondamentali.

Storie di Successo: Cambiare Vita Attraverso l’Agricoltura

Un esempio concreto dei risultati raggiunti è rappresentato dalle testimonianze degli agricoltori locali. Amosi Juma Malugu, un piccolo contadino del villaggio di Nagulo, ha trasformato il suo modo di lavorare grazie all’introduzione di nuove tecniche di irrigazione e coltivazione. Con il primo raccolto, Amosi è riuscito a vendere abbastanza sementi da acquistare tre vacche, migliorando così la sostenibilità della sua fattoria. Ancora più significativo è il suo impegno a condividere parte del raccolto con la comunità, dimostrando come il progetto non solo migliori la vita dei singoli, ma rafforzi anche il tessuto sociale locale.

Anche Saimoni Malogo, un agricoltore di Matogolo, ha già tratto benefici dalle formazioni del progetto. Dopo aver abbandonato la coltivazione tradizionale di mais e miglio, Saimoni ha adottato le tecniche agroecologiche insegnate durante la formazione, ottenendo un raccolto molto più abbondante e sostenibile.

Il progetto sta dimostrando come l’agricoltura sostenibile possa essere la chiave per costruire comunità resilienti in grado di affrontare le sfide del cambiamento climatico e garantire una maggiore sicurezza alimentare.

Per sostenere i contadini della Tanzania LVIA promuove la campagna “Un sacchetto di mele per la Tanzania” che si realizza in numerose piazze di Torino, Cuneo e rispettive province. Grazie all’aiuto di volontari e volontarie verranno distribuiti sacchetti di mele IGP Cuneo a fronte di un offerta che andrà a sostenere il progetto.

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Il progetto Diverse Food System riceve il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), e si realizza in stretta collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm, con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Agricoltura e la partecipazione della Sokoine University of Agriculture (SUA) e con MVIWATA, il principale movimento contadino del Paese