La dimensione genere nel contesto dell’impresa sociale: osservazione da un’esperienza di confronto
di Luca Baldassarri
Le componenti trasversali sono diventate ormai un elemento essenziale nell’implementazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo: tra queste, è fondamentale l’integrazione della dimensione di genere.
Il progetto “PROgramma di Valorizzazione dell’Impresa VErde e Sociale per l’innovazione, la crescita e il lavoro” (PROVIVES) finanziato da AICS, si propone di realizzare un’analisi di genere nelle regioni di intervento con particolare riferimento alle relazioni tra uomini e donne nell’ambito dell’impresa sociale.
L’obiettivo è quello di misurare l’impatto che le dinamiche di potere basate sui ruoli di genere esercitano sull’imprenditoria femminile, tenendo in considerazione divisione del lavoro, accesso e controllo sulle risorse, ruoli e risorse. Successivamente utilizzare le osservazioni e i risultati appresi per l’elaborazione di azioni di sensibilizzazione e formazione sulle questioni di genere come parte dell’obiettivo di PROVIVES: la realizzazione di una Social Business Academy, un’entità che sostenga le iniziative di imprenditoria sociale in sinergia con i partner locali.
Il raggiungimento di questi obiettivi è stato pianificato con una logica d’intervento volta in un primo momento alla formazione del personale locale coinvolto nel coaching delle imprese beneficiarie. A seguire, la creazione di due strumenti volti a verificare il livello di conoscenza dei concetti relativi al genere e alla parità di genere e la loro applicazione – o meno – da parte delle imprese verdi, sociali e di economia circolare accompagnate: un glossario e una griglia di valutazione sul tema.
La griglia di valutazione sul genere
Attraverso questi strumenti si vuole raggiungere l’identificazione dei bisogni e delle difficoltà riscontrate, che saranno poi affrontate nel quadro dell’attività dell’Academy.
La griglia di valutazione è un documento composto da una serie di domande destinate alle imprese beneficiarie suddivise nelle seguenti macroaree di interesse: leadership; strategie; pratiche; valorizzazione dei membri e delle competenze; risorse umane e finanziarie; comunicazione.
Ho avuto occasione di testare questo strumento con una delle imprese sociali beneficiarie PROVIVES, Jappo Ligueye (dal wolof, “Lavorare Insieme”). Gestita da Mme Rokhaya Sow, Jappo Ligueye è un Groupement d’Intérêt Économique (GIE): una forma associativa locale molto diffusa in Senegal, spesso formata da donne e giovani, che vi trovano una forma organizzata per supplire a una mancanza di servizi statali o di possibilità di sostentamento per la comunità. Nello specifico, Jappo Ligueye si occupa di sostenere l’attività di trasformazione di prodotti locali attraverso l’organizzazione di formazioni ai membri della comunità. Il colloquio è stato realizzato in presenza del coach LVIA per le imprese verdi e sociali, Rose Badiane, e della volontaria ESC Khaoula Hajji, in visita dalla Tanzania.
Tra gli aspetti principali emersi dallo svolgimento del colloquio:
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È necessario sottolineare l’importanza delle definizioni di genere ed uguaglianza di genere fornite dalla rappresentante legale: una comprensione del concetto associata all’idea di rispetto reciproco tra uomo e donna nel riconoscimento dei propri ruoli nella società.
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Approccio dell’impresa alla parità di genere: pur non essendo formalizzata nello statuto costitutivo, l’attenzione all’inclusività è stata più volte evidenziata. La leadership è improntata all’ascolto e alla presa di decisioni collettiva. Il gruppo si rivolge a un pubblico eterogeneo, comprendente donne, anziani e giovani di ogni età e sesso.
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Ho percepito una difficoltà ad affrontare alcune tematiche trattate nella griglia di valutazione, sia per la sensibilità degli argomenti che per l’effettiva capacità di comprensione di alcuni concetti.

(La sessione in corso, da sinistra a destra: Rohkaya Sow (rappresentante Jappo Ligueye), Luca Baldassarri (volontario ESC Senegal), Khauola Hajji (volontaria ESC Tanzania), Rose Badiane (coach LVIA Senegal imprese verdi e sociali).
Riflessioni sull’approccio di genere
L’esperienza è stata molto interessante, permettendomi di fare alcune riflessioni sull’integrazione del genere nei progetti di cooperazione allo sviluppo.
Una prima osservazione riguarda la professionalità di chi si occupa dell’approccio genere: ho trovato difficoltà a utilizzare la griglia di valutazione in modo fluido. In altre parole, chi conduce questo tipo di attività deve essere adeguatamente formato e avere una capacità di discrezione molto sviluppata, per evitare l’uso improprio degli strumenti o forzature nell’ottenimento di risposte.
In secondo luogo, è essenziale comprendere il contesto d’intervento, adattando la propria conoscenza al punto di vista dei beneficiari, promuovendo un approccio inclusivo basato sulla ownership locale che non sia un “guscio vuoto” ma favorisca una reale comprensione dei bisogni.
La riflessione ha trovato spazio anche nell’atelier di scambio tenutosi in Senegal nel quadro del progetto ESC Youth4Gender. Durante l’evento di 3 giorni, noi volontari del partenariato tra LVIA e Alianza por la Solidaridad abbiamo condiviso le nostre esperienze, con particolare enfasi sul ruolo dei volontari a sostegno dell’integrazione dell’approccio di genere nella cooperazione allo sviluppo. Il confronto ha sollevato interrogativi sull’importanza di evitare una proiezione “occidentale” del concetto di genere, lavorando invece su empowerment e coinvolgimento delle nuove generazioni come fattori cruciali per uno sviluppo sostenibile.