Giovedì 2 novembre dalle ore 12.00 alle ore 14.00 a Torino, presso la Palazzina Luigi Einaudi, Aula 5 – Lungo Dora Siena 68/A, LVIA presenta l’Indice Globale della Fame 2017 “Le disuguaglianze della fame” in collaborazione con Cesvi – Link 2007, Università degli Studi di Torino – Corso di laurea in Scienze Internazionali, dello Sviluppo e della Cooperazione, nell’ambito degli incontri di UniCoo. |
Sviluppato e adottato dall’International Food Policy Research Institute (IFPRI), l’Indice Globale della Fame è uno strumento statistico per la raccolta di dati sulla fame nel mondo e sulla malnutrizione nei diversi Paesi. L’Indice fornisce una misurazione multidimensionale della fame a livello nazionale, regionale e globale.
L’Indice Globale della Fame indica progressi e fallimenti dei singoli Paesi e delle macro regioni del mondo, e aiuta a comprendere quali politiche e azioni concrete devono essere intraprese per un’efficace lotta alla fame. Pubblicato per la prima volta nel 2006, è realizzato con la collaborazione della ong tedesca Welthungerhilfe e l’irlandese Concern Worldwide, partner europei del network Alliance2015. L’edizione italiana è curata da Cesvi dal 2008.
Anche se la produzione alimentare globale è sufficiente a nutrire il mondo, la fame continua a esistere ed è in gran parte il prodotto di alcune gravi disuguaglianze. L’Indice Globale della Fame 2017, presentato ufficialmente il 13 ottobre, analizza come le disuguaglianze basate sull’appartenenza etnica, sulla provenienza geografica (aree rurali o urbane), sul genere, sullo status socio-economico o sull’accesso al potere, influenzano direttamente lo status nutrizionale di una persona.
Né la fame né le diseguaglianze sono inevitabili: affondano entrambe le radici in relazioni di potere disuguali, spesso perpetuate e aggravate da leggi, politiche, atteggiamenti e pratiche.
Quali gruppi sociali sono più a rischio? Quali strategie sono realistiche ed efficaci per combattere le disuguaglianze e la fame? È possibile raggiungere l’Obiettivo Fame Zero entro il 2030 con gli attuali livelli di disuguaglianza? Discuteremo di questo e molto altro.
Programma
L’Indice Globale della Fame (#GHI2017), giunto al suo dodicesimo anno di pubblicazione, registra lo stato della fame e della malnutrizione in 119 Paesi. Anche se la produzione alimentare globale è sufficiente a nutrire il mondo, la fame continua a esistere ed è in gran parte il prodotto di alcune gravi disuguaglianze. L’edizione 2017 infatti, analizza come le disuguaglianze basate sull’appartenenza etnica, sulla provenienza geografica (aree rurali o urbane), sul genere, sullo status socio-economico o sull’accesso al potere, influenzano direttamente lo status nutrizionale di una persona. L’evento è realizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2017 e nell’ambito dell’insegnamento di Cooperazione internazionale: spazi, approcci, politiche, corso di laurea in Scienze internazionali, dello sviluppo, della cooperazione. |