A Thiès, in Senegal, è nato un gruppo di giovani attivi per la salvaguardia dell’ambiente. Una dimostrazione d’impegno civico e di cittadinanza attiva che ci arriva dai giovani delle aree più emarginate della città africana. È uno dei risultati del lavoro dell’associazione LVIA in Senegal che, nel corso del 2014, ha operato per il protagonismo giovanile.
L’impegno di due giovani italiani in Servizio Civile Internazionale è stato la chiave di volta di questo processo, poiché questi hanno potuto dialogare e operare alla pari con i propri coetanei senegalesi.
Choisis-moi! Je ne suis pas un sachet plastique (Sceglimi! Non sono un sacchetto di plastica) è lo slogan impresso sulle sporte in stoffa realizzate con il contributo della Regione Piemonte e distribuite nel corso degli eventi di ecocittadinanza realizzati da LVIA e associazioni giovanili di Thiès.Sabrina Renzi e Daniele Fattorini sono agli ultimi giorni di permanenza in Senegal, dopo un anno nel paese africano impegnati in un progetto di Volontariato internazionale con l’associazione LVIA.
«Fin dall’inizio del nostro percorso, ovvero dalla formazione tenutasi a Cuneo, ci siamo resi conto che la nostra attività non sarebbe stata delle più semplici– ci raccontano.– Il nostro progetto era destinato ad aumentare tra i giovani un senso di partecipazione e di cittadinanza attiva; un processo da attivare senza risorse economiche. Ma non ci siamo persi d’animo e con il passare del tempo abbiamo capito che possiamo e dobbiamo essere noi giovani i veri protagonisti del cambiamento e che questa opportunità andava sfruttata al massimo, soprattutto in questo momento storico in cui le possibilità per i ragazzi sono spesso ridotte al minimo, tanto nel Nord quanto nel Sud del mondo».
Prime attività di sensibilizzazione organizzate dai giovani nei mercati di Thiès
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Durante i primi mesi di lavoro, Daniele e Sabrina hanno ricostruito un quadro generale della realtà associativa della città di Thiès: hanno incontrato varie associazioni giovanili e hanno potuto confrontarsi, scambiare esperienze e punti di vista. «Il nostro obiettivo è stato quello di lavorare tra pari, allo stesso livello e di non imporre attività o programmi ma ascoltarci reciprocamente costruendo un percorso comune» sottolineano i ragazzi.
La disoccupazione e la mancanza di ascolto da parte delle autorità locali sono i problemi più sentiti, anche in Senegal, dai giovani che, organizzandosi ai vari livelli, cercano di ottenere un riconoscimento e partecipare attivamente allo sviluppo del proprio paese. «Oltre a queste problematiche sociali – ci ricordano i due ragazzi in servizio civile – è necessario tener conto delle altre grandi “piaghe” del Senegal, primo tra tutti l’inquinamento delle grandi città e il problema dei rifiuti plastici che non vengono adeguatamente smaltiti». In mancanza di un servizio di smaltimento rifiuti, nelle città senegalesi nascono delle discariche abusive che rappresentano un grave problema per la salute, oltre che per la pastorizia e l’agricoltura che viene praticata in zone peri-urbane.
Eco-cittadinanza e tutela dell’ambiente
In risposta a questa problematica, LVIA si è attivata già alla fine degli anni Novanta con una serie di interventi che, da un lato hanno visto la creazione di infrastrutture, dall’altro la crescita di una coscienza ambientale da parte della popolazione. Un intervento che negli anni ha coinvolto anche diversi enti italiani che hanno collaborato e finanziato delle attività.È così nato PROPLAST, il Centro di riciclaggio della plastica che, oltre a contribuire alla salubrità ambientale in uno dei quartieri più poveri di Thiès riciclando ogni mese 15 tonnellate di plastica recuperata dall’ambiente circostante, dà lavoro stabile a 15 donne e una fonte di guadagno a centinaia di cittadini che si recano periodicamente al Centro per vendere i rifiuti plastici, che qui vengono acquistati, trattati e la materia così riciclata venduta ad imprese locali per la produzione di oggetti nuovi. Il Centro oggi è diventato un’impresa Srl, le sue attività sono in espansione e le donne vi mantengono una quota di maggioranza nella gestione. Insomma, un vero e proprio esempio di impresa sociale. |
Al fianco di questa esperienza consolidata, LVIA ha iniziato a promuovere attività di educazione ambientale nelle scuole e percorsi di eco-cittadinanza con i giovani. Daniele ci spiega: «Dopo una prima fase di studio, abbiamo creato con 5 associazioni giovanili di due quartieri periferici di Thiès dove il problema ambientale è più marcato, il CAPE (Quadro di concertazione per la protezione dell’ambiente). Noi come LVIA abbiamo fatto un’azione di formazione e di coordinamento, ma sono i giovani ad essersi impegnati e, mobilitando la popolazione, stanno realizzando maggior parte dei lavori». Nei mesi di agosto e settembre, le 5 associazioni riunite nel Coordinamento CAPE hanno organizzato quattro giornate di sensibilizzazione ambientale e di raccolta dei rifiuti plastici, al termine delle quali 3 tonnellate di plastica così raccolta nelle strade è stata venduta al Centro di Riciclaggio PROPLAST.
Il Coordinamento s’ incontra regolarmente presso la sede LVIA a Thiès per elaborare strategie comunicative rivolte alla popolazione e alle autorità locali.
Nel quartiere di Bount Dèpot le associazioni del CAPE hanno deciso di mettere insieme le loro forze per riqualificare il giardino pubblico centrale della città di Thiès, giardino che prima era un luogo di incontro per i giovani e gli abitanti del quartiere e che ora è divenuto una vera e propria discarica a cielo aperto.
Le associazioni del quartiere Silmang, data la vicinanza al Centro di riciclaggio della plastica PROPLAST, hanno deciso di organizzare eventi di pulizia del quartiere ed istituire degli stabili punti di raccolta della plastica che il centro di riciclaggio si impegnerà a recuperare regolarmente.
Le riunioni del CAPE sono aperte a tutti i giovani che abbiano voglia e interesse di partecipare. Questo processo non solo permetterà ai giovani d’impegnarsi quotidianamente e concretamente per lo sviluppo dei propri quartieri, ma permetterà anche di collaborare tra loro e contribuire a rafforzare una rete territoriale attiva e dinamica.
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Questa notizia riguarda il progetto:
Paese
Senegal
Settore
Ambiente ed Energia
INCLUSIONE SOCIALE E PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA