Una finestra sul Mozambico attraverso la voce di Katia Ferrari, rappresentate LVIA da 12 anni in Mozambico. Nell’ambito del programma a cura di Jolanda Pupillo “Global Mail. Viaggio nell’impegno italiano nel mondo” di SBS radio – Special Broadcasting Service – il canale radiotelevisivo australiano che trasmette in 68 lingue.
Foto di Maja Galli
“Nuova vita ai rifiuti plastici”: il motto di RECICLA, il Centro di valorizzazione dei rifiuti plastici realizzato nel 2006 nell’ambito di un progetto promosso da LVIA con l’obiettivo di contribuire alla gestione dei rifiuti solidi urbani della capitale mozambicana. In seguito a 3 anni di lavoro e di produzione, il Centro è diventato autonomo dal punto di vista finanziario.
La costituzione della cooperativa, che arriva dopo un lungo percorso di formazione e di team-building, rappresenta un passo significativo verso l’autonomia gestionale e la presa in carico delle attività da parte della comunità locale. Un importante successo per le 17 persone che lavorano a Recicla: sono ex-lixeiros, uomini e donne che vivevano raccogliendo rifiuti nella discarica.
Le contraddizioni di un paese tra investimenti esteri e nuove povertà, terre fertili e depauperazione dell’ambiente, crescita economica e tensioni sociali. LVIA lavora nei quartieri poveri della capitale Maputo per la valorizzazione dei rifiuti, affrontando i problemi del degrado ambientale e sociale che toccano le persone più emarginate – i “raccoglitori di rifiuti” così detti “catadores”- che vivono della raccolta e vendita informale dei rifiuti.
“La gente capisce importanza di queste attività” spiega Katia, perché si tratta di un’opportunità di inserimento e riscatto sociale per queste persone che, dopo un lungo lavoro di alfabetizzazione e formazione, si costituiscono in associazioni e cooperative e attraverso la raccolta e riciclo dei rifiuti offrono un servizio importante per la città, che ancora non riesce a far fronte alla dispersione dei rifiuti nell’ambiente e relativi problemi igienici, ambientali, sanitari; d’altro canto, è anche un modo per migliorare la sicurezza in città perché implica un lavoro di recupero sociale, le persone si tolgono dalla strada e si previene la micro-criminalità.