Volontari nel Mondo – FOCSIV il 5 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale del Volontariato indetta dalle Nazioni Unite, promuove la XV edizione del Premio al Volontariato Internazionale e, sul tema della gestione dei rifiuti, sceglie una volontaria impegnata nel primo“Centro di trattamento e valorizzazione dei rifiuti plastici” avviato nella capitale del Burkina Faso, Ouagadougou, dalla LVIA, Associazione di solidarietà e cooperazione internazionale da più di 40 anni impegnata in Africa in programmi di lotta alla povertà e promozione dello sviluppo umano. L’evento di premiazione è realizzato in collaborazione con il Segretariato Sociale RAI che ospiterà, come ogni anno, la cerimonia di conferimento del Premio presso la sede RAI di Via Asiago n. 10 a Roma.
Proteggere l’ambiente…Valorizzando i rifiuti
Come lottare contro la povertà tutelando l’ambiente: realizzazione del primo centro di valorizzazione dei rifiuti plastici di Ouagadougou, Burkina Faso
Ambiente e Povertà
Come molti contesti africani, il Burkina Faso sta vivendo una urbanizzazione crescente: in un paese dove più del 70% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno, centinaia di migliaia di persone si stanno riversando in capitale in cerca di un lavoro, di una stabilità economica e di un avvenire migliore. Le amministrazioni, tuttavia, non hanno risorse sufficienti per fronteggiare i problemi emergenti con il sovrappopolamento. Tra questi, la gestione dei rifiuti, e in particolare di quelli plastici. Nelle città è infatti esploso il consumo di oggetti in plastica, più economici rispetto agli stessi in metallo e in legno, che così finiscono per invadere l’ambiente circostante. La dispersione dei rifiuti plastici è un pericolo per la salute, in quanto veicolo di malattie per adulti e bambini, e colpisce l’economia e la sicurezza alimentare, perché peggiorando l’aridità del suolo provoca danni all’agricoltura e soffocando gli animali danneggia gli allevamenti.
Il Centro di trattamento e valorizzazione dei rifiuti plastici
Interpellata dalla Municipalità di Ouagadougou, la LVIA ha realizzato il primo centro di riciclaggio dei rifiuti plastici, in partenariato con la Città burkinabé, il supporto di Città di Torino e Regione Piemonte e con un finanziamento della Banca Mondiale, che lo ha premiato nell’ambito del Programma Development Marketplace. Si trattò di un notevole risultato, dal momento che solo i 47 progetti più innovativi furono finanziati, su un totale di 3.000 presentati a livello mondiale. L’iniziativa mette in moto un sistema di trattamento della plastica sostenibile e competitivo sul mercato locale, capace nello stesso tempo di contribuire alla tutela dell’ambiente e di lottare contro la povertà creando opportunità di lavoro e di reddito per le fasce più deboli della popolazione, in particolare per le donne.
In sostanza:
- I rifiuti sono raccolti dalla popolazione locale e venduti al Centro di Riciclaggio, diventando così una fonte di reddito, importante soprattutto per le fasce più povere.
- Le donne impiegate presso il Centro selezionano i rifiuti, li puliscono, li granulano e infine li vendono alle imprese locali che li usano per produrre sedie e tubi di plastica
Un circolo virtuoso e in grado di auto-sostenersi: la raccolta è sinonimo di minor inquinamento e fonte di reddito per i raccoglitori; il riciclaggio dei rifiuti diventa fonte di lavoro stabile per le donne e una risorsa capace di dinamizzare l’economia; i prodotti realizzati con plastica riciclata divengono uno strumento di sensibilizzazione nelle scuole attraverso l’educazione ambientale che la LVIA realizza con la collaborazione del Parco Urbano Bangr-Weoogo di Ouagadougou.
Il successo del progetto è stato sancito del resto anche da UN-Habitat che insieme alla Municipalità di Dubai lo ha selezionato tra le buone pratiche nell’ambito del Dubai International Award.
Un’opportunità per le donne
Lavorano nel Centro di riciclaggio 30 donne, che hanno ricevuto formazione tecnica e gestionale e che dall’anno scorso si sono costituite in associazione e gestiscono le attività in maniera autonoma, con il supporto della LVIA e della Direzione della Nettezza Urbana della Città di Ouagadougou.
Le donne impiegate nel Centro sono state scelte all’interno della Brigade Verte – un’associazione che da più di 10 anni su incarico del Comune di Ouagadougou si occupa della pulizia delle strade della città – sulla base di criteri sociali, tra quelle che vivevano situazioni familiari particolarmente disagiate: vedove con figli a carico, mariti disoccupati, situazioni di estrema povertà. Oggi tutti i costi di gestione sono sostenuti dall’Associazione, il che significa che il sistema è sostenibile da un punto di vista economico. Le 30 donne hanno quindi uno stipendio sicuro e le condizioni di vita delle loro famiglie sono notevolmente migliorate: con il proprio stipendio possono pagare la scuola ai figli, comprare il cibo, sostenere le spese mediche. Con il ricavato delle attività del Centro, le donne, oltre a sostenere le spese di gestione delle attività, hanno avviato un piccolo sistema di mutuo-credito, che permette loro di effettuare piccoli investimenti a favore dell’economia familiare.
Una fonte di reddito per le fasce più povere
Il funzionamento del Centro di riciclaggio si basa sul presupposto che è possibile lottare contro la povertà e promuovere lo sviluppo tutelando l’ambiente. Per questo motivo, i rifiuti plastici poi sottoposti a lavorazione, sono acquistati dalla popolazione locale che invece di gettarli in strada li vende al Centro di riciclaggio, che li paga a 30 franchi CFA al chilo (0,04 euro). In questo modo, non solo l’ambiente viene ripulito, ma i rifiuti diventano una fonte di reddito importante per i più poveri.
Il processo di riciclaggio e la vendita alle imprese locali
Al momento dell’acquisto dei rifiuti, le donne del Centro selezionano quelli che possono essere riciclati (polietilene e propilene di alta e bassa densità). I rifiuti vengono puliti, tagliati, lavati e infine granulati. Il granulato viene poi venduto a imprese e centri artigianali locali che lo usano come materia prima per la produzione di nuovi oggetti, come sedie e tubi, venduti sul mercato locale
La produzione di kit scolastici in plastica riciclata
Dal 2006, in collaborazione con l’Istituto Fratelli della Sacra Famiglia di Chieri, di Assocomaplast, e con il supporto della Regione Piemonte, gli operai del Centro Artigianale Sainte Famille di Saâba (nei pressi di Ouagadougou) producono, con il granulato prodotto nel Centro della plastica, dei kit scolastici composti da un righello di 30 cm, una squadretta di 20 cm, un normografo e un goniometro.
Oggi i kit sono in vendita in Burkina Faso a un prezzo più accessibile rispetto agli stessi prodotti importati dall’Europa e dall’Asia. I kit sono anche regalati alle classi che, con la collaborazione del Parco Urbano Bangr-Weoogo, sempre più numerose si recano al Centro di riciclaggio per una lezione di educazione ambientale.
L’educazione ambientale e la produzione di cestini in plastica riciclata
Al fine di diffondere una cultura ecologica e attivare percorsi di educazione al consumo critico e ad una cittadinanza responsabile, sono state svolte attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale sul territorio. Le scuole della città sono coinvolte in programmi di educazione ambientale, che prevedono l’animazione in classe da parte degli animatori del Parco Urbano appositamente formati, la visita al Centro di riciclaggio e al Parco, la consegna dei kit didattici in plastica riciclata, un necessario supporto per le attività scolastiche ma anche uno strumento di educazione ambientale.
Inoltre, in collaborazione con la Troupe Brigade Verte ed il Comune di Torino, sono stati realizzati 10 spettacoli di teatro di strada in 10 settori di 4 dei 5 arrondissement del Comune.
Nel 2007, infine, il Ministero dell’Ambiente del Burkina Faso ha realizzato una pubblicità progresso trasmessa dalla televisione nazionale burkinabé RTB.
Nel 2008, con la collaborazione della Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Assocomaplast e l’impresa burkinabé Fasoplast, sono stati prodotti 10.000 cestini e donati alla Municipalità di Ouagadougouche li distribuirà gratuitamente in scuole, uffici comunali e organizzazioni internazionali. In questo modo, la Città di Ouagadougou vuole diffondere la consapevolezza che è possibile lottare contro la povertà anche attraverso il riciclo della plastica.
L’educazione ambientale e alla cittadinanza globale in Italia
Dal 2007, grazie al sostegno della Provincia di Torino e della Provincia di Cuneo, la LVIA sta promuovendo il progetto elle scuole elementari e medie del territorio per:
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offrire ai giovani un percorso educativo nel settore della tutela ambientale;
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coniugare il percorso educativo con la solidarietà internazionale, rivolgendo uno sguardo alla realtà di un Paese africano tra i più poveri del mondo